Fonte: Innuendo

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Come ci si deve porre di fronte al prossimo? Bisogna spogliarsi di tutti i pregiudizi, i preconcetti, saper essere umili: ascoltare senza avere il chiodo fisso che la discussione sia finalizzata esclusivamente alla persuasione del prossimo riguardo alla correttezza delle proprie tesi, essere pronti e disposti a cambiare. Ognuno ha la propria cultura e mentalità, il proprio punto di vista delle cose che ha maturato col tempo e con l'esperienza. Il confronto è ciò che nutre l'anima perché ci si arricchisce con gli altri e degli altri. Non bisogna seguire troppo l'istinto, né troppo la ragione, ma lasciarsi guidare dalla propria anima, che è la vera essenza di noi stessi.

Il "pensare spettinato" è proprio questo, il filosofare di Socrate. Il confronto è il circolo di pensieri spettinati e riflessioni.

Trovo affascinante e mi fa emozionare il pensare che gente diversa, appartenuta a epoche differenti, a società diversissime, con esperienze differenti, ecc. ecc., arrivi a conclusioni simili, a pensare concetti affini... è spaziale... c'è qualcosa nell'uomo che va oltre tutto e tutti, indipendentemente da contesti e situazioni contingenti diverse.

Mi viene spontanea la seguente equazione: riconoscere propria ignoranza=mettersi in discussione. Bisogna educare alla discussione (che non è prevaricazione sulle idee altrui), bisogna stimolare la voglia di sapere, di capire, bisogna educare all'apertura mentale intesa come capacità di riconoscere che vi sono modi di fare, pensare, agire diversi e da essi bisogna arricchirsi e non giudicare solo in base a pregiudizi, stereotipi... bisogna accogliere il diverso, provarlo prima di dire... mi viene in mente quando ero piccolo e certi piatti non li assaggiavo perché mi sembravano schifosi... "Mi fa schifo! Non mangio!" dicevo, senza nemmeno aver assaggiato... che fesso che ero!