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Domenica 16 Luglio 2000

15° Tappa "Tour de France 2000" - Briançon/Courchevel

Sì, è tornato! Il Pirata è tornato Pirata, le Alpi son le Alpi, le salite sono sempre salite e la classe è classe.

 

"Un uomo solo al comando! Un uomo solo al comando!"

 

Così si gridava un tempo, quando i mezzi televisivi non erano quelli di oggi, quando radio-corsa teneva incollati alla radio gli appassionati e le notizie giungevano agli spettatori senza il supporto delle immagini. Era il tempo in cui spesso le condizioni atmosferiche nelle tappe di montagna rendevano difficile il lavoro ai corridori e soprattutto a chi seguiva la gara e doveva informare gli sportivi a casa. E così, quando qualcuno scattava in salita, quando questo qualcuno si lasciava alle spalle il gruppo, quando questo qualcuno si involava solitario verso le vette e la vittoria, quando il suo profilo solitario volava via gli ultimi tornanti e iniziava ad intravedersi dalla cima della montagna, un grido si diffondeva via etere: "Un uomo solo al comando!". E il cuore degli appassionati a casa si accendeva, le emozioni facevano ribollire il sangue nelle vene, il sogno di ogni uomo di riuscire a combattere e vincere le difficoltà della vita (anche e soprattutto quelle più dure, quelle che richiedono fatica, sofferenza e sforzi immani, quelle in cui spesso la voglia e la forza di volontà sono fattori determinanti forse più delle reali capacità) prendeva (e prende) forma trasformandosi in un omino che fa volare una bicicletta. È questa la splendida metafora vita/ciclismo e questo fa sì che l'uomo continui ad amare uno sport che, nonostante il progresso tecnologico ed altre competizioni più ricche, non perderà mai il suo immenso fascino. E le grandi imprese sono fatte e firmate sempre dai fuoriclasse. È come la vita, in cui la classe, i numeri, il coraggio, il talento di un individuo riescono a far la differenza e ad illuminare le situazioni e le persone che hanno la fortuna di assistervi. Io amo i numeri, i fuoriclasse, chi sa stupire, le imprese, il talento,... e il Pirata ne ha da vendere. Ora è facile parlare, forse ora siamo all'uscita di un tunnel durato un anno e qualche mese. Ora è facile dire che il Pirata è tornato. No, non voglio entrare nel coro di chi ora beatifica Pantani e che solo pochi giorni fa lo dava per morto dopo l'ascesa di Lourdes. Tutto troppo facile. Maledettamente facile. Io nel mio cuore ho sempre tenuto il Pirata: ho pure l'auto a lui dedicata, la SuperFiesta Pantani. E la bandana è sempre qui. Proprio a Lourdes (sui Pirenei) il Pirata di Cesenatico aveva buone sensazioni ed ha provato un numero dei suoi: in quel momento il mio cuore ha avuto un sussulto, gli occhi si sono illuminati fissando lo schermo. Poi il freddo, la fame e soprattutto la gamba ha tradito Pantani e così all'arrivo erano più di 3 i minuti di distacco da Armstrong. I commenti generali erano mesti, tutti celebravano il funerale del Pirata, "non è più lui" dicevano. No, il mio cuore aveva avuto un sussulto: il Pirata aveva mandato Zaina a tirare, poi si era tolto il cappellino ed era scattato. Era questo che mancava al Pirata: il coraggio di osare, la forza di tornare a pensare numeri da campione. E a Lourdes sono convinto che il Pirata sia risorto. Stava tornando lui. Il mio cuore dice così. Mancava solo la gamba, ma quella, si sa, arriva solo coi chilometri e la fatica. E sulle Alpi è tornata pure quella. Sul Mont Ventoux Armstrong poteva vincere, ma, quasi avvertisse che il Pirata stesse tornando tale, ha preferito restare a ruota. E lasciare la vittoria a Pantani. Un gesto nobile, che celava rispetto, poiché i campioni si riconoscono anche per azioni come questa. Si è campione, non lo si fa. Ma oggi la Mano divina ha voluto scrivere una pagina importante. Scatto imperioso e anche Armstrong, che fino a pochi giorni fa sembrava l'unico in motorino in mezzo ad un gruppo di ciclo-amatori, ha dovuto chinare il capo e cedere all'azione del Pirata. Certo, l'americano forse non aveva molte motivazioni per resistere con ogni forza a Marco, ma senz'altro se avesse potuto stargli a ruota l'avrebbe fatto, considerando che domani è il giorno di riposo. Oggi il Pirata è tornato a volare, come solo lui sa fare. Gli dei del ciclismo oggi festeggiano perché una loro creatura è ritornata a far numeri da fuoriclasse e a vincere. Uno dei loro figli prediletti è tornato, è tornato ad illuminare il cuore della gente, di chi sui tornanti della vita sogna e vuole essere come il Pirata. E come ogni grande eroe dell'antica Grecia, è dovuto passare dagli inferi, farsi dare per morto per poi risorgere, patire la sofferenza perché è dal dolore che nasce la forza per ripartire e rinascere. Anche Armstrong lo insegna: la sua salita più dura si chiamava cancro. Senz'altro Armstrong vincerà il Tour, ma oggi è crollata una certezza che fino a poche ore fa governava la Grande Boucle: l'americano è sì di un altro pianeta rispetto al gruppo, ma al gruppo tranne uno. E questi è il Pirata di Cesenatico, che al top della condizione può benissimo giocarsela. Questa è la piccola e unica differenza tra il Pirata e il resto della truppa inseguitrice e questo fatto deve far gioire tutti gli amanti della bicicletta e tutti gli sportivi italiani. Pantani ha dovuto superare momenti difficili: i più brutti però non lo vedevano arrancare su una bicicletta. Doping, inchieste giudiziarie, Epo e altro. Io non so quale sia la verità. Dalle notizie e dalle sensazioni che ho però penso sia un problema del sistema ciclismo, in cui forse è poco chiaro cosa è doping e cosa no (e si vuole che sia così), in cui forse la scienza che produce sostanze illegali è un'era avanti rispetto ai controlli anti-doping. Purtroppo penso che non sia un problema del singolo corridore o di una squadra, bensì una questione che riguarda l'intero sistema, il mondo del ciclismo, dove certe strane sostanze iniziano a circolare fra le categorie Juniores. Purtroppo. Resta il fatto che il Pirata è comunque un fuoriclasse, è un fenomeno e per questo la gente, dai bambini ai vecchi, passando per i giovani come il sottoscritto, continuerà ad amarlo. Grazie Pirata! Grazie Marco, per le emozioni che sai regalare!

Un uomo solo al comando! Un uomo solo al comando!!

 

Soltanto un uomo che sa cosa vuol dire essere sconfitti può raggiungere il fondo della sua anima ed uscirne con un'oncia extra di energia necessaria a vincere quando il combattimento è pari.

(Muhammad Alì)

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