PROGETTO PER IL NUOVO PIANETA DELL'ILLUSTRISSIMO

Il buon Dio stava uscendo di casa per fare due passi nella sua proprietà, che aveva fatto realizzare all'architetto Radaelli il mese prima. Lo faceva sempre, dopo pranzo: gli conciliava la buona digestione. Gli piaceva molto, l'aveva progettato insieme alla moglie, infatti era veramente un progetto della madonna.
Girando qua e là, però, noto uno strano buco che non era stato coperto e, decisamente, stonava. Probabilmente non se ne era accorto prima perché era talmente grande lo spazio, o universo, in cui girava che probabilmente non ci era neanche mai passato. Chiamò quindi la Madonna e le chiese se ricordava perché lì ci fosse quella specie di buco.
"Ora ricordo: l'avevamo lasciato così per metterci una vaschetta per i pesci, ma poi abbiamo messo l'acquario in casa e ce ne siamo scordati. Che disastro!". "Ma dai, cara, non te ne preoccupare. Ora chiamo il Radaelli e gli spiego tutto, e vedrai che si risolve subito. Ti ricordi, no, per fare tutto ci è voluta solo una settimana. Anzi, sei giorni, che il settimo abbiamo riposato lì all'ombra di Marte.".
Infatti, una mezzora più tardi, Dio era con l'architetto Radaelli di fronte a quello strano buco. "Cosa, le piacerebbe metterci, Illustrissimo? Un bel buco nero?". "Veramente, architetto, lo vede quel vialetto lì?". "La Via Lattea?". "Si, quella. Pensavo che sarebbe simpatico deviarla su questo punto.". "Guardi, Santissimo, per quella bisognerebbe chiedere un sacco di permessi, ci vorranno una o due eternità, e il costo sarebbe eccessivo, intorno ai 5 milioni.". "Capisco. Allora ci metterei un altro pianeta.". "Un altro ancora? Non le sembrano già tanti?". "Si, ma vede, non vorrei mettere qualcosa che stoni troppo col resto.". "Perfetto: come lo vogliamo fare questo pianetino?". "Mah, direi che sarebbe simpatico popolarlo un po' visto che gli altri sono un po' disabitati. E mi raccomando, non faccia come per quelle cosettine verdi che ha messo su Marte, che io avevo buttato giù uno schizzetto e lei li ha fatti pari pari. Sono proprio bruttini. Potremmo evitare di farli proliferare?". "Ma certo. Stavo pensando che popolando questo nuovo pianeta potremmo mandare qualcuno di quelli nuovi a spiare continuamente quei cosini verdi, in modo che quelli non abbiano la possibilità di riprodursi.". "Ma non rischiamo che i verdi poi vadano a invadere il nuovo pianeta?". "Ma si figuri, Immensità, ci vorranno secoli, forse millenni!". "Perfetto. Ora bisogna scegliere il nome. Visto che lo faremo in mezzo a quel pezzetto di terra direi di chiamarlo appunto Terra. Che ne dice?". "Mi sembra perfetto!". "Benissimo. Allora, mi raccomando, corra subito a stendere il progetto che prima si fa, meglio è.". E Radaelli corse nel suo studio a progettare il pianetino.
Radaelli si ripresentò qualche giorno dopo. "Eterno, come sta? Sono passato a portare il progetto. Ora le mostro il tutto.". Il disegno era proprio come Dio si aspettava. "Mi sembra ottimo, architetto. Ma cosa c'è scritto lì?...sele?". "Glie lo stavo per dire. Ho pensato che sarebbe simpatico mettere un faretto ad illuminare il tutto. Ho anche studiato un modo per far sì che i pianeti gli girino intorno, ma in maniera che sembri che sia invece il faretto che gira intorno a questi. Vedrà in quanti ci cascano! Sole, non sele, è la sigla di Solengo, l'elettricista che eventualmente se ne potrà occupare. Che ne dice?". "Ma sa che è veramente una bella idea? E "sole"...mi sembra curioso, sa che questo faretto potremmo proprio chiamarlo così?". "Perché no? Ottima idea. Ah, Onnipotente, si ricordi di creare un paio di omini, maschio e femmina, in modo che da loro facciamo iniziare la popolazione.". "Certo, stavo pensando di metterli in un giardinetto, con qualche albero da frutta per sfamarli. Ci pensa lei, vero?". "Vada tranquillo. E' in ottime mani.". "Mi raccomando, nel giardino non metta tante mele, che dall'ortolano mi costano 15.000 lire al chilo.". "D'accordo, Santissimo. Allora vado a chiamare gli operai. Se passano martedì le va bene?". "Perfetto.".
E fu il martedì...