Modi di dire

bullet

A ti viu e un ti viu (Trad: a ti vedo e non ti vedo, per qualcosa che appare e scompare, che si intravede soltanto. Atteggiamento defilato)

bulletUn mi tuccari chi mi lassu (Detto per qualcosa che è in bilico, ma anche più riferito a persona debole fisicamente o caratterialmente)
bulletA trasi e nesci (Trad: ad entra ed esce; dicesi di discorso fra il dire e il non dire)
bulletA spìzzica e muddica (Trad: a pizzichi e mollica - azione esasperatamente lenta)
bulletA pocu cchiù ammancu (Pressappoco)
bulletTutt'è bbonu e binirittu (Trad: tutto è buono e benedetto, augurio tipico siciliano)
bulletSupra pàpuli, canfugghia (Di male in peggio, dalla padella alla brace)
bulletFàrisi u giummu comu li Turchi (Non capire assolutamente i motivi di una situazione)
bulletPurtari chiummu (Trad: portare piombo, significa portare sfortuna)
bulletFari a vutata du sceccu (Trad: fare la curva dell'asino, significa fare una curva molto larga invadendo l'altra corsia di marcia)
bulletOrva di l'occhi! (Letteralmente: cieca. Sta per "che io possa accecare" se non dico il vero)
bulletO bozzu o chiaia (Trad: o bernoccolo o piaga. Scelta senza speranza)
bulletMi sbiddìanu l'occhi (Mi brillano gli occhi per la felicità)
bulletAscippa e chianta (Togli e metti, per persona che ripete sempre la stessa cosa)
bulletVa trova stu lestu! (Vai a raccapezzarti)
bulletCàriri a pìritu (Cascare a fagiolo)
bulletScinni di puppa e acchiana di prua (Come dire esce dalla porta e entra dalla finestra. Di chi sa abilmente destreggiarsi)
bulletÈssiri scaccia serpi chi natichi (Per persona che compie azioni poco simpatiche  di nascosto, con indifferenza, dissimulandole elegantemente)
bulletÈssiri muzzica e un pari (Lett: essere un "mordi e non sembra" cioè uno che è bravo a non farsi scoprire, un pò come scaccia serpi chi natichi)
bulletAbbonebbonè morsi riccu! (Chi si contenta gode, ma anche chi risparmia in eccesso rischia di non godere delle proprie cose che andranno vanificate alla sua morte)
bulletAcqua davanti e ventu darrè (Trad: Acqua davanti e vento dietro, sarcastico invito a chi infastidisce e si desidera far andare via - a volte accompagnato da "E sapuni sutta i scarpi" - e sapone sotto le scarpe, in modo da farlo scivolar via più velocemente)
bulletÈssiri friscu e tènnaro (Essere fresco e tenero. Fregarsene di tutto e di tutti)
bulletChioviri a zuppaviddanu (Si dice della pioggia sottile, fine e insistente che bagna i terreni in profondità e anche... il contadino)
bulletEssiri comu u scarvacchiu 'na stuppa (Detto per una persona che non riesce ad uscire da una brutta situazione pur impegnandosi molto)
bulletFìcimu trenta? E facemu trentunu! (Abbiamo fatto trenta? facciamo trentuno! - Abbiamo rischiato tanto inutilmente? Tanto vale rischiare fino all'ultimo)
bulletAviri di cènniri e munnari (Non sapere cosa fare prima - apprestarsi ad affrontare impegni difficili)
bulletComu ci chiovi ci scìddica (Trad: come gli piove gli scivola, detto per persona indifferente ad ogni avversità - anche di persona sfortunata)
bulletU curnutu o sò paisi, u fissa unni va va (Cornuto al suo paese, fesso dovunque va, per una persona che si fa sempre riconoscere)
bulletMamma, Ciccu mi tocca. Tòccami Ciccu! (Detto di persona che compie qualcosa con complicità e poi denuncia il complice per giustificarsi)
bulletA maravigghia appigghia (Ciò che ti meraviglia può anche capitare a te) 
bulletVanni pisa e Lorenzu abbannìa (Lett: Giovanni pesa e Lorenzo urla, sta per persone inconcludenti che fanno in coppia quanto potrebbero fare più convenientemente per conto proprio. Sta anche per persone che si  perdono inutilmente  in chiacchiere)
bulletUnn'è muru pi Alcamo (Trad: non è muro per Alcamo, significa "non è cosa possibile")
bulletU porcu sempri jànnari si sonna (Il maiale sogna sempre ghiande. Per qualcuno che dice e fa sempre le stesse, inutili cose. Per chi non riesce ad uscire dalla propria routine quotidiana)
bulletUnn'è santu chi sura (Lett: non è santo che suda. Qualcuno che cerca sempre una nuova scusa per non farti un favore. Avaro)
bulletCu scinni scinni, cu acchiana acchiana, sunnu tutti testa di milingiana (Chi scende scende, chi sale sale, son tutti teste di melenzana. Usato in periodo elettorale, sta ad indicare la propria insoddisfazione nei riguardi dei candidati)
bulletUtannu a Culummara, addiu casalicchiara! (Oltrepassando la Colombaia, addio gente di Casalicchio,  donna amata, famiglia. La Colombaia è un isolotto all'imbocco del porto di Trapani, Casalicchio un antico quartiere della stessa città. Concretamente, indica che allontanandosi ci si scorda dei propri doveri. Anche: luntanu di l'occhi luntanu du cori)
bulletSenza duluri soi, ascippa moli (Senza soffrire egli stesso, strappa denti)
bulletTuttu ccà mi luci a fera (Posseggo solo questa cosa di valore, è l'unica cosa bella che ho, è la cosa in cui ripongo tutto il mio orgoglio)
bulletFimmini, fulmini, ricittaculu di li puci e nimici di la paci (Donne, fulmini, ricettacolo delle pulci e nemiche della pace, forse alludendo al carattere particolare delle donne)
bulletDi iornu unn'i vogghiu e di sira spardu l'ogghiu (Di giorno non ne voglio e di sera consumo olio)
bulletMerda ‘nfacci a cu lava linzola (Merda in faccia a chi lava le lenzuola, i meriti molto spesso non sono riconosciuti)
bulletU cielu l'ittau e a terra l'apparau! (Detto per persona imperturbabile che non reagisce)
bulletN'un mìriri e sbìriri (In un attimo)
bulletU carvuni s'un tingi mascarìa (Il carbone se non colora sporca, come il lupo perde il pelo ma non il vizio)
bulletBeatu ddu 'nfamatu chi è nettu e 'mmaculatu (Beato l'infame purché senza peccato)
bulletUnni c'è campani c'è buttani (Senza commento!)
bulletCu zappa vivi acqua e cu futti vivi vinu (Chi zappa beve acqua e chi fotte beve vino, si usa per descrivere una discriminazione, cioè ad esempio quando qualcuno che lavora meno guadagna di più)
bulletVacchi vannu e vacchi vennu (Per indicare la stabilità della situazione)
bulletEssiri cu la testa rintra a sacchina (Stare con la testa nel sacco come i cavalli, indica il non pensare ad altro che al cibo)
bulletFari comu u cani sutta a seggia (Fare come il cane sotto la sedia, per indicare qualcuno che non collabora)
bulletMmurdi bonu e va cantannu (Serra bene le corde e vai cantando, chi fa bene una cosa dopo può stare tranquillo)
bulletCapiri minchi pi lanterni (Versione siciliana di scambiare lucciole per lanterne)
bulletPiglia latinu! (Nel nisseno si usa per dire "Vai dritto!")
bulletAviri lu cucci di la littra (Sta per avere studiato)
bulletAju opi e mi l'accattu (Lett: ho vope e me le compro, quando uno vuole sempre più di un qualcosa)
bulletEssiri di lumpa (Essere cretino, da "Lumpa", durante la seconda guerra mondiale, plotone di mercenari che controllavano i cittadini. Assoldati dal regime fascista, erano molto spesso gente sempliciotta, a volte anche stupida)
bulletEssiri tuttu chiacchiari e tabbacchère di lignu (Detto per persona che parla molto ma non conclude niente)
bulletVidirisìlla i lastricu (Si indica la possibilità di essere testimone di un fatto, più o meno importante, senza essere direttamente coinvolti o comunque senza subirne le conseguenze. Pare che l'origine sia legata alla possibilità di osservare le frequenti liti che scoppiavano nei quartieri popolari dalle terrazze dei palazzi, lastricate di mattonelle di ceramica (dal greco ostrakòn), e quindi di potersele godere dall'alto, senza esserne coinvolti direttamente)
bulletIsti, vinisti e chi zuorbi facisti? (Sei andato, sei tornato e che cosa hai combinato?)
bulletSciàtere è matri, e vogghiu diri! (praticamente intraducibile in italiano, utilizzato soprattutto come esclamazione davanti ad un fatto, un evento che appare incredibile e che, pure, si è realmente verificato. L'origine, come già detto, è oscura, ma sembra che una bellissima principessa araba, di nome Shater (o simile), fosse vittima della terribile gelosia del padre che la teneva chiusa nelle sue stanze, guardata a vista affinchè non avesse contatti con nessun esponente del sesso maschile, e ciò nonostante, pare abbia, ad un certo punto, partorito un bel bambino)
bullet'U puci avi 'a tussi! (La pulce ha la tosse. Il detto viene utilizzato per stroncare ironicamente il contraddittorio dialettico di qualcuno che si ritiene non conti nulla, cioè il cui dire, appunto, fa lo stesso rumore (certamente inudibile) che farebbe una pulce con la sua tosse)
bulletPigghiari a via di l'acitu (Lett. "Prendere la via dell'aceto" , cominciare a guastarsi, specie per qualcuno che peggiora nel suo comportamento)
bulletI cosi longhi addiventanu serpi (Lett. "Le cose lunghe diventano serpi", significato chiaro)
bulletUnu comu u culu (Durante un discorso, per indicare una cosa unica)