Sassari nella storia

L'antico castello aragonese

Il nome del del villaggio di Thatari compare per la prima volta nel 1113 in un antico registro del monastero di S. Pietro in Silki (oggi alla periferia della città). 

Fino a quel momento, pur avendo visto tracce di insediamenti umani fin dall'inizio del II° millenio a. C., il territorio di Sassari era stato soltanto il naturale  retroterra della più fiorente Torres, la Turris Lybisonis, colonia romana e attivo porto. 

Nel corso del medioevo la popolazione andò aumentando, in quanto le continue incursioni barbariche costrinsero gli abitanti di Turris e delle zone costiere a spingersi sempre più verso l’interno, fino a che Sassari divenne, agli inizi del XIII secolo, la città più popolosa del Giudicato di Torres. 

Da questo si staccò intorno alla fine dello stesso secolo, autogovernandosi, sotto la protezione dei Pisani prima e dei Genovesi poi, finché, nel 1294, divenne formalmente libero Comune con propri Statuti

Nel 1323 la città si sottomise agli Aragonesi, sotto i quali rimase nonostante una ribellione e vari tentativi d'occupazione da parte dei Genovesi e dei Giudici d'Arborea. 

Durante i quattro secoli di dominazione spagnola Sassari ebbe tristi vicende: carestie e terribili pestilenze decimarono la popolazione nel 1528 e nel 1652.

Altre piaghe come la corruzione e il banditismo contribuirono ad aggravare una già critica  situazione e la città, dopo un breve periodo di dominazione austriaca, passò ai Savoia nel 1720 insieme al resto dell'isola. 

La storia dell'800 a Sassari è caratterizzata dagli scontri tra conservatori e democratici e da allora comincia a formarsi la sua fama di città repubblicana che la accompagna sino agli inizi del ‘900.