Il
sacerdote e i ministri si recano all'altare, s'inginocchiano. Tutti pregano per breve tempo in silenzio. Quindi il sacerdote
si reca alla sede e rivolto al popolo, senza l'invito "Preghiamo",
dice l'orazione seguente:
Ricordati,
Padre, della tua misericordia; santifica e proteggi sempre questa tua famiglia,
per la quale Cristo, tuo figlio,inaugurò nel suo sangue il mistero pasquale.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
1^
Lettura
Is
52, 13 - 53, 12
dal
libro del profeta Isaia
Ecco,
il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e molto innalzato. Come
molti si stupirono di lui tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto e
diversa la sua forma da quella dei figli dell'uomo così si meraviglieranno di
lui molte genti; i re davanti a lui si chiuderanno la bocca, poiché vedranno un
fatto mai ad essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito. Chi
avrebbe creduto alla nostra rivelazione? A chi sarebbe stato manifestato il
braccio del Signore? E' cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra arida.
Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per
provare in lui diletto. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che
ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era
disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri
dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci d salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe
noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. Maltrattato, si
lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per la
sua sorte? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per l'iniquità del mio
popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi, con il ricco fu
il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né vi fosse inganno nella
sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in
espiazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la
volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti, egli si addosserà la loro iniquità.
Perciò io gli darò in premio le moltitudini, dei potenti egli farà bottino,
perché ha consegnato se stesso alla morte ed è stato annoverato fra gli empi,
mentre egli portava il peccato di molti e intercedeva per i peccatori. Parola di
Dio
Salmo
Sal
30 "Padre,
nelle tue mani consegno il mio spirito"
In
te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso; per la tua giustizia salvami.
Mi
affido alle tue mani; tu mi riscatti, Signore, Dio fedele. R
Sono
l'obbrobrio dei miei nemici, il
disgusto dei miei vicini,
l'orrore
dei miei conoscenti; chi mi vede per strada mi sfugge.
Sono
caduto in oblio come un morto, sono divenuto un rifiuto. R
Io
confido in te, Signore; dico: "Tu sei il mio Dio, nelle tue mani sono i miei giorni".
Liberami
dalla mano dei miei nemici, dalla stretta dei miei persecutori. R
Fa'
splendere il tuo volto sul tuo servo, salvami per la tua misericordia.
Siate
forti, riprendete coraggio, o voi tutti che sperate nel Signore. R
2^
Lettura
Eb
4, 14-16; 5, 7-9
Dalla
lettera agli Ebrei
Fratelli,
poiché abbiamo un grande sommo sacerdote, che ha attraversato i cieli, Gesù,
Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della nostra fede. Infatti non
abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità,
essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il
peccato. Accostiamoci
dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ricevere misericordia e
trovare grazia ed essere aiutati al momento opportuno. Proprio per questo nei giorni della sua vita terrena egli offrì preghiere e
suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da morte e fu
esaudito per la sua pietà; pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza
dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per
tutti coloro che gli obbediscono. Parola di Dio
Canto
al Vangelo
Gloria
e lode a te, Cristo Signore!
Per
noi Cristo si è fatto obbedientefino
alla morte, alla morte di croce.
Per
questo Dio l'ha esaltatoe
gli ha dato il nome che è sopra ogni altro nome.
Gloria
e lode a te, Cristo Signore!
Vangelo
Gv 18, 1 -19, 42
Passione
di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni
In
quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron,
dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il
traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi
discepoli. Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie
fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e
armi. Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece
innanzi e disse loro: “Chi cercate?”. Gli risposero: “Gesù, il
Nazareno”. Disse loro Gesù: “Sono io!”. Vi era là con loro anche Giuda,
il traditore. Appena disse “Sono io”, indietreggiarono e caddero a terra.
Domandò loro di nuovo: “Chi cercate?”. Risposero: “Gesù, il Nazareno”.
Gesù replicò: “Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che
questi se ne vadano”. Perché s'adempisse la parola che egli aveva detto:
“Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato”. Allora Simon Pietro, che
aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli
tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a
Pietro: “Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il
Padre mi ha dato?”. Allora il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono
Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di
Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno. Caifa poi era quello che aveva
consigliato ai Giudei: “E' meglio che un uomo solo muoia per il popolo”.
Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo
discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel
cortile del sommo sacerdote; Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta.
Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla
portinaia e fece entrare anche Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro:
“Forse anche tu sei dei discepoli di quest'uomo?”. Egli rispose: “Non lo
sono”. Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva
freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava. Allora il
sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina.
Gesù gli rispose: “Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato
nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai
detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito
ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto”. Aveva appena
detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù,
dicendo: “Così rispondi al sommo sacerdote?”. Gli rispose Gesù: “Se ho
parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi
percuoti?”. Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo sacerdote. Intanto
Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: “Non sei anche tu dei suoi
discepoli?”. Egli lo negò e disse: “Non lo sono”. Ma uno dei servi del
sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio,
disse: “Non ti ho forse visto con lui nel giardino?”. Pietro negò di nuovo,
e subito un gallo cantò. Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non
vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua.
Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: “Che accusa portate contro
quest'uomo?”. Gli risposero: “Se non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato”.
Allora Pilato disse loro: “Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra
legge!”. Gli risposero i Giudei: “A noi non è consentito mettere a morte
nessuno”. Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte
doveva morire. Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli
disse: “Tu sei il re dei Giudei?”. Gesù rispose: “Dici questo da te
oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?”. Pilato rispose: “Sono io
forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che
cosa hai fatto?”. Rispose Gesù: “Il mio regno non è di questo mondo; se il
mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché
non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù”. Allora
Pilato gli disse: “Dunque tu sei re?”. Rispose Gesù: “Tu lo dici; io sono
re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere
testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce”.
Gli dice Pilato: “Che cos'è la verità?”. E detto questo uscì di nuovo
verso i Giudei e disse loro: “Io non trovo in lui nessuna colpa. Vi è tra voi
l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il
re dei Giudei?”. Allora essi gridarono di nuovo: “Non costui, ma
Barabba!”. Barabba era un brigante. Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata
una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di
porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: “Salve, re dei
Giudei!”. E gli davano schiaffi. Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro:
“Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna
colpa”. Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di
porpora. E Pilato disse loro: “Ecco l'uomo!”. Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: “Crocifiggilo,
crocifiggilo!”. Disse loro Pilato: “Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non
trovo in lui nessuna colpa”. Gli risposero i Giudei: “Noi abbiamo una legge
e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio”.
All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura ed entrato di nuovo nel
pretorio disse a Gesù: “Di dove sei?”. Ma Gesù non gli diede risposta. Gli
disse allora Pilato: “Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in
libertà e il potere di metterti in croce?”. Rispose Gesù: “Tu non avresti
nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi
ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande”. Da quel momento Pilato
cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: “Se liberi costui, non sei amico
di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare”. Udite queste
parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo
chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Preparazione della Pasqua,
verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: “Ecco il vostro re!”. Ma quelli
gridarono: “Via, via, crocifiggilo!”. Disse loro Pilato: “Metterò in
croce il vostro re?”. Risposero i sommi sacerdoti: “Non abbiamo altro re
all'infuori di Cesare”. Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo
del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due,
uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo. Pilato compose anche
l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: “Gesù il Nazareno,
il re dei Giudei”. Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo
dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in
latino e in greco. I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: “Non
scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei”.
Rispose Pilato: “Ciò che ho scritto, ho scritto”. I soldati poi, quando
ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per
ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta
tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma
tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si sono divise tra
loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte. E i soldati fecero
proprio così.
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa
e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il
discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!”.
Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!”. E da quel momento il discepolo
la prese nella sua casa.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per
adempiere la Scrittura: “Ho sete”. Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero
perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono
alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: “Tutto è compiuto!”.
E, chinato il capo, spirò. Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in
croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a
Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque
i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato
crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era gia morto,
non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la
lancia e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne da testimonianza
e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi
crediate. Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà
spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo
sguardo a colui che hanno trafitto. Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di
nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù.
Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche
Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una
mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. Essi presero allora il corpo
di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza
seppellire per i Giudei. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un
giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora
deposto.Là
dunque deposero Gesù, a motivo dellapreparazione
dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino. Parola del Signore
Preghiera
universale....
Adorazione
della Santa Croce....
Comunione....
Dopo
la comunione
Dio
onnipotente ed eterno, che hai rinnovato il mondo con la gloriosa morte e
risurrezione del tuo Cristo, conserva in noi l'opera della tua misericordia,
perché la partecipazione a questo grande mistero ci consacri per sempre al tuo
servizio. Per Cristo nostro Signore.