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IL
MOMENTO DELLA CATECHESI: IO CREDO 14
Gesù inizia la sua vita pubblica con il Battesimo di Giovanni. Chi era Giovanni Battista?
Nei racconti di tutti e quattro i vangeli, Giovanni appare all’inizio della storia della vita adulta di Gesù. Il vangelo di Matteo introduce Giovanni Battista con queste parole:
In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!” (Matteo 3,1).
Chi era dunque Giovanni Battista? Giovanni era un parente di Gesù: sua madre era cugina di Maria. Era il figlio unico di Zaccaria ed Elisabetta e nacque quando essi erano già anziani. Quando Giovanni cominciò a predicare nel deserto, la gente veniva da lontano per ascoltarlo. Molti devono aver creduto che fosse il messia nel quale speravano.
IL
REGNO DI DIO
Giovanni sentiva di essere chiamato da Dio, come un profeta ad essere annunciatore del fatto che il Regno di Dio stava per giungere.
Ma che cos’è questo Regno?
Gli Ebrei, leggendo la propria storia sapevano che Dio era sempre stato fedele all’alleanza con il suo popolo. Anche nei momenti più bui e più difficili Dio li aveva liberati. Al tempo di Gesù, la Giudea era occupata dai romani. Gli Ebrei pensavano che Dio li avrebbe liberati. Ma pensavano anche che Dio avrebbe mandato il messia per instaurare sulla terra il suo Regno.
Il messia avrebbe dovuto essere una grande figura nazionale come il re Davide, e avrebbe reso Israele un regno indipendente rovesciando con la forza la dominazione dei Romani.
Questo messia avrebbe governato allora il Regno di Dio come un Re guerriero. Improvvisamente, Giovanni apparve nel deserto come uno dei profeti dell’antico testamento, predicando l’avvento del regno di Dio. Poteva forse essere lui l’atteso messia? Giovanni lo negò chiaramente. Disse che il suo compito consisteva soltanto nel preparare la strada per uno più grande di lui, che sarebbe venuto dopo di lui, e indicò in Gesù questa persona.
Giovanni sorprese gli ebrei che lo ascoltavano, dicendo che dovevano sfuggire il giudizio imminente, piuttosto che prepararsi per un trionfo politico. Sembrava che l’idea di Regno di Dio che aveva Giovanni fosse molto diversa dalla speranza diffusa fra il popolo Ebraico.
L’insegnamento di Giovanni e, dopo di lui, quello di Gesù sul Regno di Dio deve avere deluso molti Ebrei, poiché non includeva l’idea della supremazia politica della nazione. Secondo l’insegnamento di Gesù, il Regno di Dio non coincideva con un territorio, una razza o una nazione particolare. Doveva essere il governo di Dio sulla vita della gente, ovunque, non solo fra gli Ebrei e non solo all’interno dei confini di Israele.
PENTIMENTO
E BATTESIMO
Giovanni chiedeva, a coloro che lo ascoltavano, di fare qualcosa di concreto. Disse loro di pentirsi dei loro peccati. Per mostrare pubblicamente il proprio pentimento, la gente si faceva battezzare da Giovanni. Il battesimo così, come lo amministrava Giovanni era dunque un segno esteriore di purificazione interiore, i vangeli ci dicono che, mentre Giovanni predicava e battezzava anche Gesù andò da lui per essere battezzato.
PERCHÉ
GESU’ FU BATTEZZATO?
Certamente Gesù non aveva bisogno di pentirsi.
Gesù persuase Giovanni a battezzarlo, dicendogli: “Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia”. Sebbene il significato esatto di queste parole sia soggetto a diverse interpretazioni, la frase mostra chiaramente che Gesù considerava il suo battesimo come un modo per consacrarsi apertamente a Dio all’inizio del suo ministero di tre anni. Sapeva che Dio voleva questo da lui.
Più avanti nel suo ministero, Gesù parlò della sofferenza che lo attendeva e della morte ormai vicina come di un “battesimo”. Quindi facendosi battezzare da Giovanni egli accettava una vita che avrebbe comportato molta sofferenza e molto dolore.
E in quel momento Gesù ricevette l’incoraggiamento di Dio.
Gesù vide una colomba che scendeva su di lui e sentì una voce che diceva: “Questo è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”.
Cosa significava tutto questo?
Dio
voleva assicurare a Gesù che non l’avrebbe lasciato solo ad affrontare le
lotte che lo attendevano. Era contento di ciò che Gesù aveva appena fatto e
mostrava apertamente che l’avrebbe sostenuto. Chiamando Gesù “Figlio
mio”, il Padre gli diceva anche qualcosa della sua futura missione. Questa non
era soltanto una cosa a cui Gesù aveva pensato per suo conto, era un compito a
cui Dio l’aveva chiamato.
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