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IL
MOMENTO DELLA CATECHESI: IO CREDO 21
LA
RISURREZIONE E’ IMPORTANTE? -
DALLA PAURA ALLA FEDE
Per i discepoli, tutto era andato orribilmente male. I loro piani secondo cui Gesù avrebbe dovuto essere il nuovo dominatore di Israele erano falliti. Gesù, era morto sulla croce come un malfattore, non aveva fatto qualche segno glorioso come forse si aspettavano dopo l’ingresso trionfale in Gerusalemme dopo la domenica delle Palme. Ora erano terrorizzati all’idea che le autorità li rintracciassero e li condannassero a morte come avevano fatto con Gesù. Poi avvenne quella indimenticabile domenica che li avrebbe totalmente cambiati. Dopo aver incontrato Gesù risorto, cominciarono a capire pienamente, per la prima volta, la vera natura della sua missione. Questa esperienza fu per loro l’inizio della nuova vita
LA
PREDICAZIONE DELLA CHIESA PRIMITIVA
Fin dagli inizi della vita della Chiesa, la risurrezione ebbe un posto vitale nel messaggio annunciato dagli apostoli. Gli Atti riportano molti brani della predicazione primitiva. In ognuno di essi la risurrezione è più di qualcosa in cui credere. E’ il fattore che cambiò l’apparente sconfitta di Gesù sulla croce in una grande vittoria sulla morte. Nel primo giorno della vita della Chiesa, Pietro parlò ad una grande folla radunata in Gerusalemme: “... dopo che, secondo il prestabilito disegno della prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l’avete inchiodato sulla croce per mano di empi e lo avete ucciso. Ma Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere” (At 2,23-24).
L’OPINIONE
DI PAOLO SULLA RISURREZIONE
L’apostolo Paolo nella lettera ai cristiani di Corinto che avevano dubbi sulla realtà della risurrezione di Gesù, disse che essa dà significato alla nostra fede:
“Se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede” (1 Cor. 15,14).
Se paragoniamo la fede cristiana a un edificio, la risurrezione è parte essenziale delle fondamenta. L’affermazione che Gesù non rimase morto nel sepolcro è uno dei temi di maggior rilievo del Nuovo Testamento. La fede cristiana si regge o viene meno proprio sulla questione della risurrezione di Gesù.
GESU’
E’ VIVO
Senza la risurrezione, la predicazione di Gesù sarebbe solo un’interessante collezione di parabole o un sistema di regole troppo difficili da seguire. Ma poiché Gesù è vivo, siamo chiamati a seguirlo e riceviamo da Lui la forza di vivere secondo i suoi insegnamenti. Nel Nuovo Testamento le Lettere e gli Atti degli Apostoli non parlano mai di Gesù come di un maestro morto di cui si ricordino gli insegnamenti, ma come di una persona viva che opera ancora attraverso i suoi seguaci. Paolo scrive: “Camminate dunque nel Signore Gesù Cristo, come l’avete ricevuto, ben radicati e fondati in Lui, saldi nella fede come vi è stato insegnato, abbondando nell’azione di grazie” (Col. 2,6-7). Essere cristiani non vuoi dire solo credere in determinate cose: vuoi dire conoscere e amare Gesù Cristo.
UN
SEGNO DI APPROVAZIONE
Nel Nuovo Testamento c’è una frase importante che i cristiani usavano molto spesso per descrivere la risurrezione:
“Dio lo ha risuscitato”. Il Padre riportò Gesù alla vita per ratificare tutto quello che Egli aveva fatto e detto. Se Gesù non fosse risorto, quello che aveva detto a proposito della sua morte e risurrezione sarebbe stato vero solo a metà. E ciò che più conta, le sue affermazioni di poter perdonare i peccati, di essere la risurrezione e la vita, e persino di essere il Figlio di Dio sarebbero state tutte menzogne. Quindi risuscitandolo dai morti, Dio dimostrò pubblicamente la verità della vita di Gesù.
LA
SCONFITTA DELLA MORTE
La risurrezione di Gesù non è stata un evento isolato nella storia. Il Nuovo Testamento, ci dice che Gesù condividerà con noi la sua vittoria sulla morte facendo risuscitare anche noi. Quindi la risurrezione di Gesù è solo la prima di molte altre risurrezioni. Paolo si esprime in questi termini: “Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti” (1 Cor. 15,20).
Se siamo certi che Gesù fu risuscitato dai morti, possiamo anche essere certi che ci farà vivere dopo la morte. Gesù stesso disse che avrebbe condiviso la sua risurrezione con tutti: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore vivrà” (Gv. 11,25). Un’altra volta parlò della nostra risurrezione in termini molto più espliciti: “In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l’avranno ascoltata vivranno” (Gv. 5,25).
Se
è vero, come sostengono i cristiani, che la risurrezione avvenne veramente,
dobbiamo cominciare a parlare di Gesù in modo diverso. Non possiamo più
pensare a Gesù come un cantastorie pieno di fantasia, o come a un profondo
maestro di morale. Se Gesù ha sconfitto la morte, deve essere il Signore Gesù,
che può darci fiducia in una vita con Lui oltre la morte, e può pretendere da
noi fedeltà e amore in questa vita. Ecco perché è di vitale importanza
scoprire se la risurrezione di Gesù avvenne veramente o no. La nostra opinione
su Gesù dipende da questo.
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