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ANTONIO ABATE
Santo,
Monaco memoria
liturgica al 17 gennaio
La figura di questo santo così lontana da
noi nel tempo ci è però molto vicina in quanto può essere assunta ad esempio
del nostro cammino verso Dio.
Dopo la morte dei genitori Antonio entrando
in una chiesa sente le parole del Vangelo di Matteo (19,21) “Se vuoi essere
perfetto, va’, vendi tutto quello che possiedi, dallo ai poveri ed avrai un
tesoro nei cieli”. Ne rimane colpito, dona i suoi “trecento campi fertili e
in ottima posizione” ai suoi compaesani, vende le altre cose personali e le
distribuisce ai poveri, poi inizia il suo cammino ascetico: si ritira in un
luogo vicino al suo villaggio per condurre vita eremitica tutta dedita al
lavoro, alla preghiera e alla lettura delle Sacre Scritture.
E una voce giunse fino a lui:
Tutta la storia di Antonio è un progressivo
inoltrarsi nel deserto e diventa per noi una linea di progetto per una vita
cristiana.
1) Quello che muove Antonio
non è solo un ideale di perfezione personale ma è l’attaccamento
appassionato alla persona del Signore Gesù e la fiducia incrollabile nelle sue
parole: per Antonio sentire la parola del Signore e lasciare tutto è una cosa
sola.
2) Il deserto di Antonio è
la necessità che ha ogni cristiano impegnato nel seguire Cristo, di spogliarsi
delle cose superflue, del ridurre al minimo necessario l’attaccamento verso i
beni ingombranti, del saper popolare di Dio ogni situazione della propria vita.
3) Antonio ingaggia una
lotta sempre più esplicita contro le forze del male e con questo sottolinea
l’aspetto di lotta presente nella vita di ogni uomo che deve combattere non
solo contro realtà terrestri e umane, ma contro forze a lui superiori che lo
condizionano e lo schiavizzano.
Questa lotta condotta dall’uomo con le
sole sue forze sarebbe disperata. Occorre allora l‘aiuto della Parola di Dio,
della preghiera, del digiuno, dell’umile perseveranza: è Cristo che vince
lottando lui stesso in Antonio e in ogni cristiano.
4)Nonostante la sua ricerca
di solitudine Antonio è un uomo in stretta comunione con la Chiesa. Egli
abbandona solo due volte il suo deserto e lo fa per motivi ecclesiali:
incoraggiare i perseguitati e combattere gli eretici. Ma il suo stesso ricercare
e inoltrarsi nel deserto è un portarsi nel cuore della Chiesa. Il problema
della Chiesa dell’epoca di Antonio come della nostra chiesa occidentale oggi,
non era più quello di convertire, ormai i pagani si accalcavano per entrare
nella Chiesa ma la chiesa diventava sempre più pagana, sempre più carnale.
Come aiutare la Chiesa a ritrovare il suo volto spirituale?
L’entrata nel deserto è il cammino
profetico di chi addita ai battezzati non convertiti la necessità di
intraprendere un esodo dalle vecchie abitudini per giungere a nuovi traguardi
Antonio con le sue scelte radicali e con la sua lotta ricorda anche a noi
cristiani di oggi la lotta ai compromessi, alle pigrizie, al nostro
paganizzarci.
CURIOSITA’
E
FOLCLORE
Una delle doti
attribuite a S. Antonio è quella di essere guaritore "dell'herpes
zoster” conosciuto proprio con il nome di “fuoco di Sant’Antonio”,
affezione che colpisce le cellule nervose e si manifesta con fenomeni
epidermici.
S. Antonio è anche sempre raffigurato con il
maiale.
Il maiale è visto da alcuni come il diavolo che sconfitto da Antonio fu da
Dio condannato a seguire il santo sotto questo aspetto. Per altri invece il
maiale che accompagna Antonio fu guarito dal Santo; sta di fatto che Antonio e
invocato come protettore degli animali, specialmente contro l’alta
epizootica. Altri poi lo invocano contro la peste, lo scorbuto e altre malattie
che hanno manifestazioni analoghe "all'herpes zoster”.
LA
VOCAZIONE DI SAN
ANTONIO
Dopo la morte dei genitori, lasciato solo
con la sorella ancor molto piccola, Antonio, all’età di diciotto o
vent’anni, si prese cura della casa e della sorella. Non erano ancora
trascorsi sei mesi dalla morte dei genitori, quando un giorno, mentre si recava,
com’era sua abitudine, alla celebrazione eucaristica, andava riflettendo sulla
ragione che aveva indotto gli apostoli a seguire il Salvatore, dopo aver
abbandonato ogni cosa. Richiamava alla mente quegli uomini, di cui si parla
negli Atti degli Apostoli, che, venduti i loro beni, ne portarono il ricavato ai
piedi degli apostoli, perché venissero distribuiti ai poveri. Pensava inoltre
quali e quanti erano i beni che essi speravano di conseguire in cielo.
Trascorreva molto tempo in preghiera, poiché
aveva imparato che bisognava ritirarsi e pregare continuamente (cfr. 1Tes.
5,17).
MORIRE NEL DESERTO
da
Atanasio, Vita di Antonio
“Respirate sempre Cristo e abbiate fede in Lui”
Antonio entrò nella parte interna della
montagna, là dove abitava di solito, e pochi mesi dopo si ammalò. Chiamò
allora i suoi compagni — erano due che abitavano con lui e che da quindici
anni conducevano vita ascetica e lo servivano nella sua vecchiaia. Diceva loro:
”lo, come sta scritto, me ne vado per la via dei padri (Gs. 23,14; 3Re 2,2).
Sento che il Signore mi chiama, voi siate vigilanti e non lasciate che si perda
il frutto della vostra lunga ascesi, ma preoccupatevi di tener viva la vostra
sollecitudine come se cominciaste soltanto adesso. Conoscete le insidie dei
demoni, sapete quanto sono feroci eppure deboli. Non temeteli dunque, ma
respirate sempre Cristo e abbiate fede in Lui. Vivete come se doveste morire
ogni giorno, vigilate su voi stessi e ricordate le esortazioni che avete udito
da me. Cercate, anche voi, di unirvi sempre innanzitutto al Signore e poi ai
santi perché dopo la vostra morte vi accolgano nelle dimore eterne come amici e
familiari. A questo pensate e comprendetelo”.
Dopo queste parole i fratelli lo
abbracciarono. Antonio si sdraiò, levò lo sguardo verso quelli che erano
venuti a vederlo come se fossero suoi amici e si rallegrò del loro arrivo.
Giaceva sdraiato con il volto lieto e così spirò e si unì ai suoi padri, I
due compagni, secondo l’ordine ricevuto, l’avvolsero in un lenzuolo e lo
seppellirono nascondendo il suo corpo sotto terra.
Antonio è un po’ il
simbolo dei padri del deserto: ecco alcuni dei loro detti:
CUORE
Se hai un po' di cuore, potrai essere salvato.
DISCERNIMENTO
Per
ogni pensiero che ti viene in mente devi dire: sei dei nostri o del nemico?
EREMITA
Se
non si è edificati dal mio silenzio non lo si sarà nemmeno se io parlo.
OPERE
Al
momento presente gli uomini dicono molte parole, ma abbiamo bisogno di opere, ed
è questo che vien chiesto, non le parole che non portano frutti.
PACE
Se
poco ti curi di te stesso, sarai nella pace, ovunque tu vada.
OZIO
Molti
si riposano prima che Dio conceda.
SOLITUDINE
Al problema: "Voglio fuggire gli uomini", abba Lucio rispose:
"Sì, ma dopo aver dimostrato che sei capace di vivere in armonia con loro".
DIO
L'uomo
se non dice nel suo cuore: "Dio e io siamo soli al mondo", non avrà
mai pace.
INSODDISFAZIONE
Essere
insoddisfatti di sé è la più sottile forma di superbia.
OBBEDIENZA
Obbedienza
per obbedienza: se uno obbedisce a Dio, Dio obbedisce a lui.
DIO
Se
il tuo pensiero dimora in Dio, la forza di Dio dimora in te.
PREGHIERA
Non
far mai nulla senza pregare e non avrai rimpianti.
SALVEZZA
Il
principio della salvezza è condannare se stessi.
UMILTA’
L'uomo deve continuamente respirare l'umiltà e il timor di Dio,
come il soffio che
inala ed espelle attraverso le radici.
DIAVOLO
Se
sei orgoglioso, sei il diavolo. Se sei triste, sei suo figlio. E se ti preoccupi
di mille cose, sei il suo servitore.
PREGHIERA
DI SAN ANTONIO
Onnipotente, Verbo del Padre, tu stesso perfetto, Gesù Cristo, per la tua infinita misericordia,
non abbandonarmi mai, io che sono tuo servo, ma riposa sempre in
me.
O Gesù, buon pastore delle tue pecore, non mi abbandonare alle trappole del serpente seduttore,
né alla mercé di Satana; perché il germe della corruzione
abita in me.
Così, Signore, Dio adorabile, Gesù Cristo, fonte di santità, proteggimi nel sonno con la tua luce eterna,
con il tuo Santo Spirito, col quale hai santificato i
tuoi discepoli.
Accorda,
o Signore, anche a me, tuo indegno servo, la tua salvezza nel mio giaciglio.
Illumina
la mia mente alla luce della contemplazione del tuo santo evangelo.
Illumina
la mia anima con l'amore della tua croce.
Illumina
il mio cuore con la purezza della tua Parola..
Il mio corpo sia mortificato dal ricordo della tua passione,
e tutti i miei
pensieri siano protetti dalla tua ineffabile umiltà.
Poi, quando lo riterrai opportuno, rialzami per glorificarmi:
poiché tu sei
glorificato dal tuo Padre Eterno e dal tuo Santissimo Spirito, per tutti i
secoli.
QUALCHE
ANEDDOTO
S. Antonio Abate
ricevette un giorno una lettera dall'Imperatore Costantino, con un invito per un
colloquio con il sovrano.
"E che è la
lettera di un uomo a confronto con quella di un Dio? Il Vangelo è la lettera
che Dio ci scrive: lì vi è la sua legge, lì vi è la parola di Gesù Cristo.
Che cosa possono essere le piccole cose che sa dire un re paragonate alle grandi
verità, insegnateci dal Salvatore?".
Un giorno il diavolo si lamentò con S. Antonio abate. Gli chiese:
— Perché i tuoi monaci e
questi maledetti cristiani mi combattono tanto?
S. Antonio rispose:
— Ben a ragione, perché
tu li tenti in tutti i modi!
Ma il diavolo sinceramente rispose:
— Non sono io che li
tormento! Quasi sempre sono le loro passioni, il loro malcelato egoismo e la
loro reciproca invidia, che li spingono al male! Il mio potere da tempo è
finito, perché chi regna nel mondo oggi non sono io, ma Cristo Signore.
L’uomo è più cattivo di me, se cela e scusa la sua malizia riferendola
ingiustamente a me!
A S. Antonio abate, che da
più di mezzo secolo viveva nel deserto solo e privo di tutto, un giorno un
visitatore chiese:
— Padre, come puoi tu,
uomo di cultura, vivere qui senza un libro?
Rispose il santo:
—Io anche qui ogni giorno
ho due libri meravigliosi, che non finisco mai di leggere, tanto sono belli: il
creato e la Bibbia! Ad ogni loro pagina m’incanto di fronte alle meraviglie e
alle sorprese d’un Amore supremo, carico di bellezza e di vita.
UNA
ANTICA NOVENA A SANT’ANTONIO ABATE
1.
O Sant’Antonio che davanti a una parola del Vangelo ascoltata nella
Messa, lasciasti la casa e il mondo per ritirarti nel deserto, ottienici dal
Signore la grazia di essere docili alle divine ispirazioni. Gloria
2.
O Sant’Antonio che hai distribuito in elemosina tutte le tue sostanze e
scegliesti una vita di penitenza e preghiera ottienici dal signore la grazia di
non fidarci delle ricchezze e l’amore per la preghiera. Gloria
3.
O Sant’Antonio che con la parola e con l’esempio fosti guida a tanti
discepoli ottienici la grazia di testimoniare con la vita ciò che annunciamo
con le parole. Gloria.
4.
O Sant’Antonio che sia durante la preghiera che il lavoro manuale hai
sempre tenuto la mente rivolta al Signore ottienici dal Signore la grazia di non
dimenticarci mai della sua continua presenza sia nella preghiera che nel lavoro.
Gloria.
5.
O Sant’Antonio che modellasti la tua vita prendendo esempio da altri
santi ottienici la grazia di scorgere il bene ovunque e di saperlo imitare. Gloria.
6.
O Sant’Antonio che neanche davanti agli onori che ti tributarono re e
imperatori, avesti un minimo sentimento di vanità, ottienici da Dio la grazia
di non fermarci ad apparenze e onori, ma di cercare solo e sempre l’amicizia
di Dio. Gloria.
7.
O Sant’Antonio che con la preghiera e con la penitenza hai vinte le
numerose tentazioni del diavolo, ottienici la Grazia di vincere, con la forza di
Dio ogni nemico che si oppone a Lui. Gloria.
8.
O Sant’Antonio, tentato nel deserto, ottienici la grazia di non aver
paura del demonio, ma di combatterlo con la forza di Dio. Gloria.
9.
O San’Antonio, che nonostante gli anni continuasti sempre a rinfrancare
gli uomini nella fede in Dio ottienici la grazia di essere testimoni zelanti
della Parola di Dio, di progredire fino ai nostri ultimi giorni nel cammino
della fede per essere partecipi con Te nella gloria del cielo. Gloria.
PREGHIAMO
O Dio che hai ispirato
a Sant’Antonio abate di ritirarsi nel deserto, per servirti in un nuovo
modello di vita cristiana, concedi anche a noi, per sua intercessione, di
superare i nostri egoismi per amare te sopra ogni cosa. Per il nostro Signore
Gesù Cristo….
UN
ANTICO TRIDUO AL SANTO
I.
Glorioso S. Antonio, nostro potente avvocato, ci prostriamo innanzi a
voi. Sono innumerevoli i mali, le angustie che da ogni parte ci affliggono.
Siate voi pertanto, o grande S. Antonio, il nostro consolatore; liberateci da
tutte le afflizioni che continuamente ci tormentano. E, mentre la pietà dei
fedeli vi scelse a protettore contro le infermità che possono colpire ogni
genere di animali, fate che questi siano sempre liberi da ogni disgrazia,
affinché prestandosi ai nostri bisogni temporali possiamo essere più spediti a
raggiungere la nostra Patria celeste. Pater,
Ave, Gloria.
Il.
Glorioso S. Antonio, che arricchito fin dall'infanzia delle benedizioni
del cielo, vi distaccaste da tutto quello che sa di terra, e, seguendo i
consigli del vangelo, voleste condurre la vita nel silenzio dei deserti;
impetrate anche a noi la ritiratezza e la solitudine del cuore, per disporci a
ricevere da Dio il dono della grazia e gli aiuti necessari per migliorare la
nostra vita. Fate ancora, o benignissimo Santo, che sia allontanata dai nostri
animali ogni malattia e disgrazia; così potremo sempre più lodarvi,
ringraziarvi ed imitarvi. Pater, Ave,
Gloria.
III.
Ci rallegriamo con voi, o glorioso S. Antonio, che dopo di aver servito
Dio nelle solitudini dell'Egitto tanti anni, fra tentazioni e penitenze,
meritaste di fare una morte preziosa al cospetto del Signore. Noi, incerti della
nostra eterna salvezza, ricorriamo al vostro aiuto per eccitare in noi il
divino timore e lo spirito della santa orazione, disponendoci così a conseguire
dalla misericordia di Dio la grazia di santamente morire. Così sia. Pater, Ave, Gloria.
PER IL GIORNO DELLA
FESTA
Preghiera
Glorioso S. Antonio,
come ci edifica e commuove il vostro esempio! Seguendo il consiglio del Vangelo,
rinunciaste alle ricchezze e agli agi ritirandovi nel deserto. Poi, benché
vecchio, con la sete del martirio in cuore, lasciaste la solitudine per
convertire gli infedeli e rinforzare nella fede i cristiani vacillanti.
LETTURE
PROPOSTE DALLA LITURGIA
1^
Lettura Mi 6, 6-8
Dal
libro del profeta Michèa
Con
che cosa mi presenterò al Signore, mi prostrerò al Dio altissimo? Mi presenterò
a lui con olocausti, con vitelli di un anno? Gradirà il Signore le migliaia di
montoni e torrenti di olio a miriadi? Gli offrirò forse il mio primogenito per
la mia colpa, il frutto delle mie viscere per il mio peccato? Uomo, ti è stato
insegnato ciò che è buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la
giustizia, amare la pietà, camminare umilmente con il tuo Dio. Parola di Dio
Salmo
15 “Sei tu, Signore, l'unico mio bene”
Proteggimi,
o Dio: in te mi rifugio. Ho detto a Dio: “Sei tu il mio Signore,
senza
di te non ho alcun bene “. Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle
tue mani è la mia vita. R
Benedico
il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio cuore mi istruisce.
Io
pongo sempre innanzi a me il Signore, sta alla mia destra, non posso vacillare. R
Mi
indicherai il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza,
dolcezza
senza fine alla tua destra. R
Vangelo Mt 19, 16-21
Dal
vangelo secondo Matteo
In
quel tempo, un tale si avvicinò a Gesù e gli disse: “Maestro, che cosa devo
fare di buono per ottenere la vita eterna?”. Egli rispose: “Perché mi
interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita,
osserva i comandamenti”. Ed egli chiese: “Quali?”. Gesù rispose: “Non
uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora
il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso”. Il giovane gli
disse: “Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?”. Gli
disse Gesù: “Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo
ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi”. Parola del
Signore
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