Santo,Vescovo
e Martire memoria Liturgica al 3 Febbraio
E
uno dei santi più popolari ma anche per lui le notizie storiche sono poche.
Sarebbe stato medico, vescovo di Sebaste in Armenia e il suo martirio sarebbe
avvenuto sotto l’imperatore Licinio (307—323). Ecco come gli “Atti” del
santo in cui c’è molto di leggendario ci parlano della sua fama, della sua
cattura e della sua persecuzione. Scoppiata
la persecuzione, Biagio si allontanò dalla sua sede vescovile di Sebaste e andò
a vivere in una caverna, dove guariva con un segno di croce gli animali
ammalati. Scoperto da alcuni cacciatori in mezzo a un branco di bestie e
denunziato al magistrato, venne catturato e rinchiuso in prigione, dove riceveva
e sanava gli ammalati. Un giorno si recò da lui una donna, il cui figlio era
sul punto di morire, essendosi conficcata in gola una lisca di pesce. La
benedizione del santo lo risanò immediatamente. Fra tanti altri miracoli,
operati anche durante le torture, merita particolare ricordo quello della
vedova, alla quale un lupo aveva portato via un maialino. La donna, riavuta la
sua bestia, in segno di riconoscenza portò dei cibi e delle candele al santo
che, commosso, le disse: “Offri ogni anno unacandelaalla chiesa che sarà
innalzata al mio nome ed avrai molto bene e nulla ti mancherà” Biagio subì
la decapitazione. Il culto del santo, sebbene tardivamente si diffuse in Oriente
e Occidente e presenta soprattutto due riferimenti al santo: quello del suo
amore per la natura e quello taumaturgico riferito a episodi della vita e del
martirio. Il culto di Biagio come patrono degli agricoltori presenta due
forme: la prima, “semplice” e tuttora in uso in numerosi villaggi, consiste
nel portare in chiesa, nel suo giorno, un pugno di cereali, che, benedetti, si
mescolano a quelli da semina, assicurando così una buona germinazione e un
felice raccolto; la seconda forma, “drammatizzata”, si manifestava con un
corteo di carri decorati e di gruppi in costume. Fra gli aspetti del culto di
Biagio ricollegabili a episodi della sua vita il più importante è quello di
taumaturgo per le malattie della gola che trae origine dal noto miracolo della
spina di pesce e dalla orazione che il martire avrebbe fatto prima di morire,
chiedendo a Dio di risanare da queste malattie chiunque l’avesse pregato in
suo nome. Per quel che riguarda questo aspetto del santo, molto diffusa è, nel
giorno della sua festa, la benedizione dei fedeli con l’imposizione di candele
incrociate (elemento sempre derivato dal miracolo della spina e dalla vicinanza
della Candelora). Sempre nel giorno della sua festa e allo stesso scopo, in
alcuni luoghi di Spagna, in Francia, in Italia e in Germania vengono distribuiti
speciali piccoli pani che nella forma ricordano le parti malate. Anche a Roma
nella chiesa di S. Biagio della Pagnotta, tale pia tradizione sopravvive
tuttora, mentre a Milano si mangia per san Biagio una fetta di “panettone”,
conservata appositamente dal giorno di Natale. Dal miracolo del porcellino e
dalla dimestichezza del santo con gli animali deriva il suo protettorato sul
bestiame. In Germania, nei secoli XIV e XV,
“l’acqua di Biagio” si dava al pollame perché non fosse sgozzato dalle
volpi. Il nome di Biagio veniva anche inciso sul bastone dei porcari a
protezione dei loro animali. In Francia si benedicono nel suo nome il pane e il
sale destinati agli animali. Infine, per la somiglianza dei loro strumenti di
lavoro con i pettini e gli uncini di ferro con cui fu martirizzato il santo,
cardatori e tessitori assunsero Biagio a patrono. Il carattere di Biagio
come “santo dei fidanzati”, poi, è molto chiaro nelle regioni orientali, in
Francia (Savoia) e in Italia. A St.—Honorè e a La Motte St. Martin le ragazze
nel giorno della sua festa gli domandano un marito. A Carpenedolo (Brescia) nel
giorno di san Biagio “el prirm s’incontra el se base”. Fra le feste tuttora celebrate in Italia in onore di
Biagio, le più caratteristiche sono la grande processione (12 Maggio) di barche
da pesce con la quale si accompagna da Orbetello (dov’è conservata) ad
Ansedonia una presunta reliquia del capo del santo e la festa patronale di
Comiso (Ragusa) che comprende una processione coi caratteristici ceri votivi
adorni di nastri e fiori.
PREGHIAMO
LA LITURGIA DELLA FESTA DEL SANTO
Esaudisci
la tua famiglia riunita nel ricordo del martire san Biagio e donale pace e
salute nella vita presente, perché giunga alla gioia dei beni eterni. Per il
nostro Signore Gesù Cristo…