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RITA  da  CASCIA, Santa

  Memoria liturgica al 22 Maggio

 

La figura di santa Rita è conosciuta un po’ in tutto il mondo, ha ispirato tanta devozione eppure di realmente storico si conosce poco di questa santa. La santa degli impossibili è anche la santa del silenzio: non una parola che ci venga direttamente da lei, non una fonte esauriente che completi le linee scarne della tradizione che qualche volta sconfinano nelle leggende. Nonostante questo raramente una memoria storica così povera ha salvato l’essenziale di una vicenda umana. Ecco gli elementi della sua vita: Era nata figlia tardiva di genitori anziani a Roccaporena, una modesta frazione montana del comune di Cascia. I genitori le diedero profondi principi cristiani che caratterizzarono gli anni della fanciullezza e dell’adolescenza di Rita che fin da allora era desiderosa di fare una scelta di vita religiosa. Promessa però sposa dai genitori ad un giovane che l’aveva richiesta Rita dovette adattarsi ad andare sposa ad un uomo brutale e violento del quale fu vittima e moglie sopportando con eroica pazienza ogni maltrattamento senza mai lamentarsi e senza risentimenti. Ma opponendo dolcezza alla violenza, remissività alla sopraffazione, Rita riuscì con il tempo a toccare il cuore del marito e a ricondurlo a Dio. Ebbe da lui due figli ma il dolore non abbandonò la vita di questa donna: dopo la perdita degli attempati genitori, un altro grave lutto la colpì con la morte del marito. Questi era stato assalito di notte da uno da lui offeso in passato ed era stato assassinato a pochi chilometri da casa. Rita nascose (è un particolare che emerge crudo e significativo dal gran silenzio della storia che la riguarda) la camicia insanguinata del padre agli occhi dei due figli affinché non si sentissero spinti alla vendetta, e pregò Dio di riprenderseli piuttosto che lasciarli cadere nell’odio. Da parte sua il perdono fu pieno e dovette tradursi in un’attiva opera di pacificazione. Perduti effettivamente i figli, riuscì a farsi accogliere nel monastero delle Agostiniane di S. Maria Maddalena, dove condusse una vita di santità, nell’obbedienza, ardente nella carità e nella pietà, eroica nella penitenza, suscitando l’ammirazione incondizionata di tutte le sue consorelle alle quali seppe essere di costante edificazione. Intensamente devota alla Passione di Cristo, Rita chiese di poter soffrire con Cristo e il Redentore volle esaudirla: una spina della corona di Gesù le aprì sulla fronte una profonda piaga, che divenne in seguito purulenta e fetida così da costringerla alla segregazione fino al termine della sua vita. Soltanto in occasione di un suo pellegrinaggio a Roma, Rita chiese al Signore ed ottenne che la piaga ripugnante scomparisse, pur rimanendole il dolore, affinché potesse muoversi in mezzo alla gente. Logorata dalle sofferenze, dai digiuni e dalle fatiche, ad un certo momento Rita fu costretta a restare continuamente coricata nel suo giaciglio in cui patì ancora alcuni anni prima che Dio la chiamasse il 22 maggio 1447. Quale può essere l’attualità di questa santa? La caratteristica fondamentale sembra essere la croce. Non c’è dubbio che la sua vita fu segnata dalla sofferenza. Umanamente fu una vita che con una forte parola del linguaggio popolare di oggi, e forse di allora  potremmo chiamare disgraziata. Avrebbe potuto essere una mediocre o anche una pessima cristiana, inasprita dalla sofferenza o provocata alla ribellione. Fu invece una santa. Non perché non sentisse il morso del dolore che le stringeva l’anima e le lacerava le carni, ma perché, compresa la sapienza della croce, fece del dolore una forza di elevazione e un’espressione d’amore. Questo dunque, e non altro, il segreto della sua vita, questo il messaggio che trasmette ai suoi devoti: la sapienza della croce, che è, poi, il messaggio essenziale del Vangelo. Conseguenze pratiche di questo amore per la croce sono:

1) “Aveva pregato sempre Dio per quello che gli aveva ammazzato il marito”. Il perdono di Rita è frutto e conseguenza di quello di Cristo sulla croce.

2) “Perseverò per quarant’anni nel servire Dio con amore” Servizio di Dio e amore del prossimo: sono i due grandi capisaldi di Agostino che Rita fece suoi con la scelta di diventare Agostiniana.

 

A SANTA RITA

O Santa Rita, santa dell’impossibile e avvocata delle cause disperate, sotto il peso della prova, ricorro a te. Libera il mi povero cuore dalle angosce che l’opprimono e rendi la pace al mio spirito affranto. Tu che sei stata scelta da Dio come avvocata delle cause disperate, ottienimi la grazia che ti chiedo

 

(esprimerla qui)

 

Sarei io il solo a non sperimentare l’efficacia della tua potente intercessione? Se i miei peccati costituiscono un ostacolo all’esaudimento dei miei voti più cari, ottienimi la grande grazia di un sincero pentimento e del perdono, mediante una buona confessione. In ogni caso, non permettere che io continui a vivere In una così grande afflizione. Abbi pietà di me! O Signore, vedi la speranza che ho riposto in te! Ascolta Santa Rita che intercede per noi, umanamente afflitti senza speranza. Ascoltala ancora una volta, manifestando in noi la tua misericordia.

Amen.

 

 

NOVENA A S. RITA

 

1° GIORNO

O eccelsa taumaturga S. Rita, rivolgi i tuoi occhi pietosi verso di me, che tanto soffro e piango!... Tu vedi il mio povero cuore circondato di spine, sanguinante dolore... Tu vedi, o cara Santa, che i miei occhi non hanno più lacrime, perché tante ne hanno versate! Stanco e sfiduciato sento che la stessa preghiera mi muore sulle labbra... Dovrò disperare in simile frangente della mia vita? Deh, vieni, o Rita, vieni in mio soccorso ed aiuto! Non sei tu chiamata dal popolo cristiano: Santa degli Impossibili, avvocata dei casi disperati?. Ebbene, onora tale titolo implorando per me la grazia che a Dio domando... Tutti proclamano le tue glorie, tutti narrano i prodigi più strepitosi per tuo mezzo operati da Dio, io solo rimarrò deluso, perché da te non ascoltato? No! Ti prego di intercedere per me presso Gesù, perché abbia pietà dei miei affanni, e per tuo mezzo, o buona Rita, io possa ottenere quanto il mio cuore ardentemente desidera. Pater, Ave, Gloria

 

RESPONSORIO (da ripetersi ogni giorno della novena)

Di Rita al nome fuggono febbri, ferite e peste, morbi, dolori, dèmoni e grandine e tempeste.

Rit: Ai ciechi, ai sordi, ai muti.

Ai zoppi porgi aita: la prole implori,

e tornano i morti a nuova vita.

 

Non recano danno i fulmini, né il terremoto o il fuoco:

lacci, perigli, insidie, per te non han più loco.            Rit.

 

Santa degli impossibili la Spagna ti proclama:

t'ammirano altri popoli:

Cascia il tuo nome acclama.         Rit.

 

Al divin Padre e al Figlio sia lode,

gloria e onore; lode per tutti i secoli

al sempiterno Amore.         Rit.

 

Segnasti, Signore, la tua serva Rita con il sigillo della tua Carità e Passione.

 

PREGHIERA (da ripetersi ogni giorno della novena)

O Dio che Ti degnasti di donare a S. Rita tanta grazia che amò i nemici e nel cuore e sulla fronte portò i segni della tua Carità e Passione, Ti preghiamo, per i suoi meriti e la sua intercessione, di concederci la grazia di perdonare ai nostri nemici e di meditare i dolori della tua Passione, così che conseguiamo il premio da Te promesso, Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

 

2° GIORNO

lo vedo il sentiero della tua vita, o grande taumaturga di Cascia, seminato di tribolazioni e spine pungenti che purtroppo hanno straziato il tuo cuore. Tu sei veramente, o Rita, martire dei più atroci dolori che hai assaporato a poco a poco, fino a vuotarne il calice amaro. Nel considerare il tuo cuore così dolorosamente provato io ritorno dinanzi a te per supplicare la grazia che a Dio chiedo... Tu sai che cosa significa lo spasimo del cuore! Tu conosci il martirio dell'anima perché tanto hai penato, tanto hai sofferto, perciò sarai pronta ad accorrere in mio soccorso. Non è vero forse che il Signore, in questi tempi così dolorosi, ha voluto in modo mirabile far emergere la tua bella figura donandoti i più strepitosi prodigi, perché l'umanità si rivolgesse a te fiduciosa e ne avesse soccorso? Cara Santa, ecco dinanzi a te un'anima desolata che piange e geme; molto spero dal tuo potente aiuto. O Rita, prega il tuo Sposo celeste Gesù, perché io possa conseguire quanto domando al mio Dio, per mezzo del tuo potente patrocinio. Pater, Ave, Gloria

 

(Responsorio e preghiera del 1° giorno).

 

3° GIORNO

Volgo invano intorno il mio sguardo smarrito per il dolore, e non trovo sollievo. ''Al mio cuore avvilito non sorride alcuna speranza  terrena  ed  io  mi  vedo inesorabilmente perduto. Tu però, o cara S. Rita, che brilli come un astro splendente di luce sovrana nel cielo della Chiesa Cattolica, rischiari il mio tenebroso cammino ed infondi speranza al cuore affranto. Sì! Io confido in te e per te attendo la grazia sospirata… Ottienimi questa grazia da Gesù Crocifisso, per i meriti di quei momenti atroci in cui fu provato il tuo buon cuore, quando per obbedienza ti sei assoggettata al matrimonio con colui che doveva martoriare la tua esistenza e lo hai amato santamente da piangerne desolata la tragica morte. Ottieni mi questa grazia per il tuo eroico sacrificio di offrire a Dio i tuoi figli, prima di vederli macchiati di colpa. Oh, quale martirio per il tuo cuore di madre! Per quanto hai voluto soffrire nel chiostro, per quanto Gesù ti ha concesso di soffrire, allo scopo di purificarti con il dolore, per tante ansie e martini, chiedi per me la grazia che ardentemente desidero. Pater, Ave, Gloria

 

4° GIORNO

Santa degli impossibili, avvocata dei casi disperati, sono questi i titoli belli, pieni di santa speranza, per le anime provate dal dolore. Ben si convengono a te, o cara S. Rita da Cascia, che nei casi estremi dell'esistenza, mentre intorno è tutto desolazione e morte, vieni come celeste giardiniera a rinverdire la speranza inaridita nei cuori. Purtroppo nel mio cuore la speranza è già venuta meno per il dolore che inesorabilmente incalza! il peso della sciagura mi opprime, l'incertezza mi spaventa e non so dove rivolgermi per avere il desiderato soccorso. A te ricorro, o buona Rita, pieno di fiducia e sicuro della tua protezione. Per la potenza della tua intercessione presso il trono di Dio, attendo la grazia che domando... Mostrati, ancora una volta, potente e misericordiosa, fa' conoscere anche a me che tu sei veramente come ti acclamano: Santa degli impossibili, avvocata dei casi disperati.

Pater, Ave, Gloria

 

5° GIORNO

O sposa diletta di Gesù, S. Rita da Cascia, eccomi di nuovo ai tuoi piedi invitato dalla tua bontà verso le anime travagliate dal dolore. Tu vedi il mio povero cuore annientato dalle amarezze della vita. La speranza non sorride più, il dubbio atroce invade il mio animo, viene meno la fiducia e il baratro spaventoso della disperazione si apre sotto i miei piedi. Dimmi, o cara Santa, cosa dovrò fare in un frangente così grande? A chi devo rivolgermi in un momento così tragico della vita? Oh, se è vero che tu sei la Santa dei casi disperati, aiutami; vieni in mio soccorso altrimenti mi sento perduto! Anch'io mi rivolgo a te che ti sei sempre mostrata misericordiosa verso i sofferenti, e tu non avrai pietà di me? Oh, S. Rita, sei tanto buona! E proprio per questo che mi raccomando a te con tutto il cuore, affinché da Gesù tu mi ottenga la grazia che con viva fede imploro... Pater, Ave, Gloria

 

6° GIORNO

O cara S. Rita, il cielo è diventato di bronzo, né la mia preghiera può raggiungere il trono di Dio. So che purtroppo i miei peccati sono l'unica causa di tanto castigo. Ti confesso che mi manca il coraggio di rivolgermi a Gesù, poiché ho disprezzato tante volte la sua misericordia ed ora ne sento terribile la giustizia. Vedo che non merito perdono e chiuso nel più cupo dolore, piango desolato il mio stato miserando. Dimmi, o S. Rita, dovrò io disperare? No! Gesù mi ha dato in te una potente avvocata perché tu mi ottenga dal tuo Sposo celeste il perdono delle gravissime colpe e una risoluta volontà di non offenderlo mai più. Con tale ferma decisione sulle labbra e nel cuore mi rivolgo a te, o Santa taumaturga, perché tu ottenga per me da Gesù la grazia tanto necessaria... in quest'ora in cui mi trovo stanco, desolato, abbandonato da tutti. Una tua parola a Gesù, o Rita, ed il Cielo si aprirà a misericordia e perdono. Pater, Ave, Gloria

 

7° GIORNO

O dolcissima S. Rita, la cui esistenza fu sempre amareggiata dal fiele del dolore, rivolgi il tuo sguardo amabilissimo verso dì me. La mia preghiera, benché stanca e languente, giunga al tuo cuore che sicuramente si chinerà benigno verso di me. La carità che sempre teneramente mostrasti al prossimo nella tua vita, le parole di pace, di conforto, il santo consiglio che prodigasti a tutti, mi spingono verso di te, specialmente ora che sei grande in Cielo, o avvocata dei casi disperati. Davanti alla tua potenza la morte indietreggia, il cieco riceve la luce, lo zoppo si raddrizza, il paralitico è risanato, e tutte le infermità dell'anima e del corpo scompaiono; soltanto io non sarò consolato per la tua intercessione? Non voglio, non posso crederlo. Anch'io spero fermamente nella tua protezione, nel tuo intervento presso Dio e sono certo che ritornerà la pace nel mio cuore e la grazia che imploro... mi sarà concessa. Pater, Ave, Gloria

 

8° GIORNO

O innamorata Serafina del Crocifisso, nel vederti prostrata ai suoi piedi divini, i nel mirarti ferita alla fronte da una spina  del tuo Sposo Gesù, la mia fiducia in te si accresce in modo prodigioso. Tu davvero sei la prediletta del Signore. Egli ti ha contrassegnata con un dono regale, ti ha fatta tutta sua. Vedi dunque, o cara S. Rita, che non mi sono ingannato se in te ho riposto tutta la mia fiducia e mi sono abbandonato nelle tue mani pietose. Ora è il momento d'aiutarmi, se vuoi. Ora la mia esistenza ha bisogno del tuo soccorso. Non sarà vano il mio ricorso a te, che tanto sento di amare. O potente taumaturga, da tutto il mondo invocata celeste benefattrice, orsù ti prego e ti scongiuro, per l'amore che porti a Gesù, di chiedere per me a Lui la grazia che domando... Nulla a te si nega. I prodigi, le grazie, i favori speciali, per tuo mezzo si ottengono. Ebbene io attendo ancora la grazia che, con tutto il cuore, ho chiesto al Signore. Pater, Ave, Gloria

 

9° GIORNO

Eccomi, o cara S. Rita, al termine di questa sacra novena. lì mio cuore si sente rianimato per essere ricorso a te nel momento angoscioso in cui si trova. Sono sicuro che hai ottenuto da Gesù la grazia che ho chiesto, ma se ancora non fosse così, alzo ancor più la mia voce e ti domando pietà e misericordia. O S. Rita, fa' che non mi allontani dal tuo cospetto senza essere stato consolato, fallo per le tue sofferenze, per la carità che hai avuto verso i poveri tribolati, per l'amore che hai portato a Gesù e alla sua Madre Immacolata Maria, per il dono che hai avuto della spina del Signore. Aiutami, soccorrimi. E l'ultimo grido che io lancio a te, Santa degli impossibili, avvocata dei casi disperati. Mostrati veramente quale sei e ottienimi la grazia che ho chiesto. Con il tuo aiuto propongo di cambiare la mia pessima vita, di essere l'apostolo della divina Bontà e Potenza, di recarmi al tuo Santuario di Cascia, di concorrere al tuo culto, in ringraziamento del favore celeste che ho ottenuto per tuo mezzo, dal nostro dolce Redentore Gesù. Pater, Ave, Gloria

 

Preghiera a S. Rita (festa il 22 maggio)

Sotto il peso e tra le angosce del dolore, a te che tutti chiamano la Santa degli impossibili, io ricorro nella fiducia di ricevere presto aiuto. Ti prego, libera il mio povero cuore dalle angustie che da ogni parte l'opprimono e ridona la calma a questo spirito che geme, sempre pieno di affanni. E poiché ogni mezzo è inutile per procurarmi sollievo, confido totalmente in te che fosti prescelta da Dio come avvocata dei casi più disperati. Se è per i miei peccati che non ottengo ciò che domando, implora da Dio che mi ottenga la loro conoscenza e il perdono. Non permettere che pianga ancora lacrime di amarezza, premia la mia ferma speranza, ed io farò conoscere dovunque le tue grandi misericordie verso gli animi afflitti. O ammirabile sposa del Crocifisso, intercedi ora e sempre per le mie necessità. 3 Pater, Ave e Gloria

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