MARCELLINO
E PIETRO - Santi, Martiri del IV
Secolo
Memoria
liturgica al 2 Giugno
Marcellino
era un prete, Pietro un esorcista.
La
più antica notizia sul loro martirio ci è stata tramandata da Papa Damaso
(morto nel 384) il quale attesta di averla appresa in gioventù dalla bocca
dello stesso carnefice. Secondo la testimonianza del papa, dunque, il giudice
aveva ordinato che i due martiri fossero decapitati nel folto di una selva
affinché i loro sepolcri restassero sconosciuti; condotti al luogo del
supplizio essi si prepararono con le proprie mani la tomba, in cui i loro corpi
rimasero ignorati finché la pia matrona Lucilla, venuta a conoscenza della
cosa, si premurò di farli trasferire e seppellire altrove.
Dovettero essere personaggi ben noti ai contemporanei se
la memoria dei due martiri fu conservata con così grande onore.
L’imperatore Costantino, a pochi decenni di distanza
dalla loro morte, fece costruire una chiesa sul luogo della sepoltura. In quella
stessa chiesa egli fece deporre il corpo di sua madre, Sant’Elena, e tale
scelta costituisce un titolo di non comune onore nei confronti dei due
giustiziati lungo la via Labicana.
Nei secoli successivi, i nomi di Marcellino e di Pietro
vennero iscritti, accanto a quelli di altri antichi celebri Martiri, uomini e
donne, nel Canone della Messa. Così, da un millennio e mezzo, a questi due
Santi non incerti, ma di nebulosa memoria, sono andate le preghiere quotidiane
di milioni di sacerdoti, e di centinaia di milioni di fedeli, nella chiese di
tutto il mondo.
E’ dunque soprattutto da questa eccezionale diffusione
della loro memoria, più che dalla conoscenza effettiva della loro santità, che
i due Santi oggi ricordati hanno acquistato una celebrità che sembra
contrastare con la naturale modestia dei personaggi.
In questa commemorazione di due cristiani che, come tanti
altri, soffrirono nel loro corpo ed offrirono la loro vita in testimonianza
della loro fede la Chiesa ci fa rileggere, nell’epistola ai Romani, le
dichiarazioni così confortanti di san Paolo:
“Penso che non ci sia comune misura tra le sofferenze
del tempo presente e la gloria che deve manifestarsi in noi”.
Noi abbiamo bisogno di ripeterci questo concetto e di
forgiarci, a forza di volontà, la mentalità di coloro che attendono “in un
ardente desiderio”, dice ancora san Paolo, “la Rivelazione dei figli di
Dio”.
PREGHIAMO
CON LA LITURGIA DELLA FESTA
O
Dio, che nel glorioso martirio dei santi Marcellino e Pietro ci hai dato un
segno della tua presenza amorosa nella Chiesa, concedi a noi, che confidiamo
nella loro intercessione, di imitarli nella fermezza della fede. Per il nostro
Signore Gesù Cristo….