22 GENNAIO
ANTONIO DA SAN GERMANO VERCELLESE, Beato
Nato nel 1394 dai marchesi Della Chiesa dei Bobbi, che contrastarono senza successo la sua vocazione, egli si fece domenicano in San Paolo di Vercelli. Fu mandato a Venezia, poi a Como dove si fece conoscere soprattutto come valente predicatore e riformatore dell’Ordine sulla scia di Santa Caterina e del Beato Giovanni Dominici. A Como divenne Priore e molto operò per l’unità della Chiesa allora divisa tra il papa Eugenio IV e l’antipapa Felice V. Morì il 22 gennaio 1459 ed in questa data è ricordato. Fu sepolto a Como ma nel 1808 i suoi concittadini di San Germano lo vollero nella chiesa parrocchiale dove è esposto in un’urna.
Molti confondono questo
Gaudenzio con il santo Vescovo di Novara, noi lo ricordiamo invece come santo
protettore di Varallo Sesia che lo celebra il 22 gennaio. E’ il santo
evangelizzatore dei Grigioni (Svizzera) e fu martire nel IV secolo.
GAUDENZIO, Vescovo di Novara, Santo
Sembra abbastanza consolidata la tradizione che
Gaudenzio sia nato nel 337, ad Ivrea. Passò poi forse a Vercelli e certamente
ancora giovanissimo a Novara. Qui, grazie alla predicazione di S. Lorenzo prete,
poi morto martire attorno al 361-63, si formò alla virtù e all’apostolato.
Conobbe anche San Martino il futuro vescovo di Tours di cui fu una specie di
segretario, ed Eusebio vescovo di Vercelli in occasione del Concilio di Milano
che lo fece suo delegato in un periodo di assenza da Vercelli. Fu ordinato e
tornò a Novara. Verso il 398 fu consacrato vescovo di quella città e resse
questa diocesi per circa un ventennio, si crede sia morto il 22 gennaio del 418.
C’è tradizione che in occasione della sua festa il sindaco di Novara offra, in
memoria del santo, grandi mazzi di fiori che vengono poi innalzati in mezzo alla
basilica come se fosse un grande e fiorito candelabro. Il suo corpo oggi è
conservato nella cattedrale, ma sembra che lui stesso durante il suo vescovado
si fosse preparato un sepolcro in una basilica che non ebbe il tempo di
terminare.
VINCENZO, Santo, Martire
Nato a Huesca (Spagna)
essendo buono, colto, eloquente, fu scelto dal Vescovo di Saragozza come suo
coadiutore nella predicazione del Vangelo. Durante la persecuzione di
Diocleziano fu arrestato ma anche prigioniero continuò a predicare. Sopportando
atroci sofferenze, nel 304, a Saragozza, Vincenzo si dimostrò degno del suo
nome, che significa “vincitore”.