30 GENNAIO
Nacque in Messico il 29
gennaio 1881. Era un sacerdote professore al seminario di Guadalajara. Schierato
più volte con gli operai, difensore della santità del matrimonio, mentre aiutava
dei soldati feriti fu arrestato e poi fucilato il 30 gennaio 1915.
GIACINTA, Santa, monaca
Nata nel 1585 ebbe il nome di Clorice, principessa Marescotti Orsini. Entrata nel monastero di Viterbo assunse il nome di Giacinta ma mantenne per 15 anni l’alterigia e la vanità della principessa, in occasione di una malattia che le fece mettere in discussione seriamente il suo modo di vita, si convertì ai valori della povertà, penitenza profonda e sofferta umiltà. Terminò la sua vita a 54 anni sopportando con dolcezza e il sorriso sempre pronto gli atroci dolori della malattia che la consumo.
MARTINA, Santa, Martire
Era nata all’inizio del terzo secolo. Rimase presto orfana e in possesso di una notevole sostanza economica che con generosità cominciò a distribuire ai poveri.. Denunciata come cristiana, non si tirò indietro neanche davanti alle più atroci torture. Alla fine fu decapitata.
SEBASTIANO VALFRE’, Beato
Era nato a Verduno, in provincia di Alba il 9 marzo 1629. La sua era una famiglia poverissima ma di grande fede cristiana. Nel 1645 si recò a Torino per gli studi prima filosofici e poi teologici. Divenne prete. Contrariamente a quanto spesso succedeva il Valfrè svolse la sua attività nei confronti degli Ebrei Piemontesi avendo verso di loro grande simpatia e affabilità, riconoscendo il valore del mondo ebraico della sua tradizione biblica. Questo suo atteggiamento gli valse anche delle conversioni. Aveva scelto per sua sede la Congregazione di San Filippo Neri a Torino. Di li cercò sempre di venire incontro alle necessità dei Torinesi specialmente quelle dei ceti umili. Chiese ai ricchi per donare ai poveri. Altra sua attenzione fu quella per i malati. Durante l’assedio di Torino Egli fissò la sua residenza nella cittadella per poter meglio assistere sia spiritualmente che fisicamente i soldati. Fu anche il confessore di Pietro Micca che col proprio sacrificio salvò la fortezza dai francesi. Altri campi di apostolato furono per lui le carceri, gli ospizi e un attenzione particolare rivolse anche ai Valdesi che erano stati ancora una volta oppressi con l’editto del 1686. Ebbe anche sempre buoni rapporti con la corte Savoiarda e quindi poté in diverse occasioni agire da fine diplomatico. Fu anche valido scrittore di ascetica e di sacra oratoria. Morì il 30 Gennaio 1710.