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8 FEBBRAIO
GIOVANNI DI MATHA, Santo Fondatore dei Trinitari
Nato a Faucon in Provenza nel 1160, studiò a Parigi e fu condiscepolo con il futuro Papa Innocenzo III. Addottoratosi in teologia e ordinato sacerdote (1192), decise di dedicarsi al riscatto dei cristiani prigionieri degli infedeli e, unitosi al santo eremita Felice di Valois, fondò con questi a Cerfroid, nella diocesi di Meaux, una comunità consacrata alla Trinità (trinitari) e votata alla liberazione degli schiavi cristiani. Trattò molti riscatti con principi arabi. Morì a Roma nel 1213.
GIROLAMO EMILIANI Santo
Nato a Venezia, Girolamo (1486-1487) era militare
quando fu fatto prigioniero e si convertì. Da allora si dedicò al servizio dei
poveri, degli ammalati; degli orfani, servizio che è lo scopo della
congregazione da lui fondata (i Somaschi). Curando gli appestati , si ammalo
anch'egli di peste e morì. E' patrono dei bambini abbandonati.
GIUSEPPINA BAKHITA, Santa
Nacque nel 1868 circa nel Sudan fu rapita a circa 10 anni da negrieri arabi. Più volte comprata e rivenduta subì molte angherie come schiava. Fu poi comprata dal console italiano Callisto Legnani nella cui casa conobbe momenti sereni. Dovendo il console rientrare in Italia Bakhita venne con lui ma rimase presso un’altra famiglia, quella dei Michieli che abitavano a Mirano veneto dove fu bambinaia e amica della loro figlia Mimmina. Venuta in rapporti con le suore canossiane il 9 gennaio 1890 riceve il battesimo e prende il nome di Giuseppina. Entrò poi proprio tra le canossiane e nella loro casa di Schio fu cuciniera, guardarobiera, ricamatrice e portinaia. Era sempre sorridente e con una buona parola per tutti. Nell’ultima parte della sua vita fu sofferente per una grave malattia. Morì l’8 febbraio 1947.
GIUSEPPINA BONINO, Serva di Dio
Nacque il 5 settembre a Savigliano. Alla sua educazione provvidero prima le ‘Rosine’ e poi le Suore di San Giuseppe di Torino. Già consacrata a Dio con voto privato di castità, Terziaria carmelitana e francescana, a 37 anni sperimentò la vita religiosa prima al Carmelo di Moncalieri e poi alla Visitazione di Pinerolo, ma ne uscì per continuare a darsi ad opere di bene usando la sua casa per l’accoglienza di ragazze abbandonate. Tutto questo lo faceva sempre nello spirito della Sacra Famiglia. Ed è proprio in questo indirizzo che emise i voti con altre undici compagne il 6 ottobre 1877. In 25 anni riuscì ad aprire 5 case: a Loreto, a Civitella, a Savona, a Torino e a Galliano Antero. Morì l’8 febbraio 1906.