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30 MARZO

 

 

 

AMEDEO IX Duca di Savoia, Beato        

Amedeo nasce da Anna di Lusignano e da Ludovico, duca di Savoia, il 1° febbraio 1435. Il suo matrimonio fu combinato per necessità politiche, infatti sposò Iolanda di Valois, figlia di Carlo VII di Francia. I due però si trovarono; avevano soprattutto in comune una fede profonda e sapevano condividere tutto, dalla preghiera al governo dello stato. Amedeo soffriva di epilessia e questo gli causò parecchie difficoltà. Pur essendo un propugnatore di una crociata per liberare Costantinopoli dai Turchi, fu fondamentalmente un pacifista, era anche molto generoso con i poveri che spesso erano suoi commensali. Edificò chiese e monasteri. Aggravandosi il suo male nel 1469 abdicò in favore di Iolanda, ma i suoi fratelli e i nobili lo assediarono al punto che per liberarlo dovette intervenire Luigi XI. Morì il 30 marzo 1472 a Vercelli.

 

 

JULIO ALVAREZ MENDOZA, Santo, Sacerdote

Nacque in Messico a Guadalajara il 20 dicembre 1866, fu parroco, padre e amico dei piccoli, povero tra i poveri. Arrestato durante la rivoluzione per estremo disprezzo fu fucilato su un cumulo di immondizie il 30 marzo 1927.

 

 

DECIO, Santo, Martire

Decio, egiziano, visse e morì nel IV secolo. Era in atto la persecuzione dell’imperatore Giuliano l’Apostata e Decio seppe rispondere alla chiamata di Cristo con tale entusiasmo da sopportare con dignità e fermezza un martirio particolarmente feroce: su di lui s’accanì infatti la più spietata e morbosa fantasia. Per sua fortuna, giunse infine a salvarlo la decapitazione.

 

 

SECONDO, Santo Martire

Era un nobile piemontese. Pagano di famiglia pagana era però affascinato dall’eroismo di tanti martiri cristiani e un giorno andò con l’amico Sorprizio, prefetto romano di Asti a Tortona, dove il vescovo Marziano (poi morto martire) era in prigione in attesa di processo. L’esempio di Marziano, unito a quello dei santi Faustino e Giovita di Brescia lo convertirono all’amore di Cristo. Sorprizio, venuto a saperlo, tentò invano di farlo abiurare. Sconfitto dalla fede incrollabile di Secondo, lo fece torturare e infine decapitare il 30 marzo del 119.