6 MAGGIO
DOMENICO SAVIO, Santo
Domenico Savio nacque a Riva di Chieri il 2 Aprile 1842 da Carlo Savio e Brigida Agagliate, e fu battezzato lo stesso giorno. Domenico frequentò le scuole elementari a Castelnuovo e poi a Mondonio, dove si era trasferita la famiglia. L’8 aprile 1849 giorno di Pasqua, Domenico fece la Prima Comunione, L’incontro di Domenico con S. Giovanni Bosco ebbe luogo ai Becchi, presso la casa nativa del santo educatore, il 2 ottobre 1854, e il 29 dello stesso mese Domenico entrava nell’oratorio di Valdocco in Torino. In occasione della proclamazione del dogma dell’Immacolata (8 dicembre 1854). S. Giovanni Bosco attesta: “La sera di quel giorno, compiute le sacre funzioni in Chiesa, col consiglio del confessore, Domenico andò avanti all’altare di Maria, rinnovò le promesse fatte nella prima Comunione, e poi disse: “Maria, vi dono il mio cuore: fate che sia sempre vostro, Gesù e Maria, siate voi sempre gli amici miei! ma per pietà, fatemi morire piuttosto di commettere un solo peccato”. Nella primavera del 1855 intesa una predica di S. Giovanni Bosco sulla santità, non ebbe più pace e andava ripetendo che doveva farsi santo e presto, altrimenti gliene sarebbe mancato il tempo. Da quel tempo fino alla morte fu quindi esemplare in tutto, e si notò in lui una pietà straordinaria, unita ad una serena allegria, a uno zelo ardente per la salvezza dei compagni e anche doni carismatici straordinari. L’8 giugno 1856, nove mesi prima di morire, fondò la Compagnia dell’Immacolata, di cui scrisse il regolamento che è testimonianza di un’alta spiritualità in un giovanetto di soli quattordici anni. Restò nell’Oratorio soltanto tre anni. Non reggendo più alla vita di studio e di collegio, fu deciso di rimandarlo presso la famiglia, che si era stabilita a Mondonio. Accolse la notizia, che era una condanna, con la consueta docilità, salutando i compagni con un “arrivederci dove saremo sempre col Signore.” A casa sua consolò i genitori. Li invitò a celebrare “eternamente le lodi del Signore”. Le ultime sue parole furono per il padre, che vedeva troppo addolorato: “Addio, caro Papà. Oh, che bella cosa io vedo mai!” Era il 9 marzo 1857.
BENEDETTA, Santa, Monaca
Monaca nel VI secolo a Roma, in un monastero
fondato da Santa Galla, Benedetta morì, così come annunciatole da San Pietro in
una visione, esattamente 30 giorni dopo la morte della fondatrice Galla.
ANNA ROSA GATTORINO, Beata
Nacque a Genova il 14
ottobre 1831. A 21 anni si sposò con il cugino Gerolamo Custo e si trasferì a
Marsiglia. Disgrazie e lutti accaddero fino alla morte del marito solo sei anni
dopo le nozze. Si consacrò privatamente nel 1858. Era un’anima mistica, ebbe
anche doni poarticolari, si dedicava totalmente alla preghiera e alla carità.
Fonda a Piacenza una nuova congregazione , quella delle Figlie di Sant’Anna,
Madre di Maria Immacolata con l’intento di evangelizzare soprattutto con la
vita. Muore il 6 maggio 1900.
MARTIRI DI LAMBESA
Sotto questo nome ricordiamo
un gruppo di martiri che furono uccisi a Lambesa, nelle vicinanze della attuale
Costantine dell’Algeria. Ne facevano parte due vescovi, Agapio e Secondino,
Mariano che era lettore. Ad essi si aggiunsero Emiliano, soldato Tertulla e
Antonia, vergini e un gruppo di altri cristiani. L’esecuzione avvenne il 6
maggio 258.