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9 SETTEMBRE

 

 

 

GRATO, Vescovo di Aosta, santo

Uno dei pochi documenti che abbiamo di questo vescovo è la sua firma al concilio provinciale di Milano, dove è ancora un semplice sacerdote che ha partecipato a questa assise cristiana a nome del suo Vescovo San Eustasio. Siamo nel 451 e Grato fu il successore di Eustasio. Sembra fosse di origine greca, sembra anche che entrambi abbiano avuto formazione presso il cenobio  di S. Eusebio a Vercelli. Durante il suo ministero pastorale ad Aosta Grato partecipò alla traslazione delle reliquie di un martire (della legione Tebea?), Sant’Innocenzo. Non si conosce l’anno della sua morte, ma il giorno di essa il 7 settembre. Nel tredicesimo secolo le sue ossa furono traslate nella cattedrale. Grato fu sempre considerato sia in diocesi che fuori come protettore dei campi e dei prodotti agricoli

 

 

OSANNA Santa, Monaca

In un anno imprecisato del VII secolo, Osanna, figlia di un re di Scozia, scappò di casa per sfuggire alle nozze che le venivano imposte. Arrivò fino in Francia, dove riuscì finalmente ad esaudire il suo sogno: educata a una corte pagana il suo cuore era invece sempre stato rivolto a Cristo. Nella cittadina di Jouarre (Francia centrale) si fece monaca e visse santamente fino alla morte.

 

 

PIETRO CLAVER, Santo, Missionario

Nacque a Verdu (Barcellona) nel 1580. A vent’anni entrò tra i Gesuiti di Tarragone, poi studiò a Maiorca. Sentendo il desiderio di essere missionario chiese ed ottenne di essere mandato in Colombia. Si dedicò in particolare ai negri che venivano portati in quei paesi come schiavi e che erano trattati peggio delle bestie. Questo suo servizio durò ben 44 anni. Morì nel 1654. Leone XIII lo definirà: “L’Apostolo dei Neri”.

 

 

MARIA EUTIMIA UFFING, Beata

Si chiamava Emma ed era nata l’ 8 aprile 1914 a Halverde (Germania). Fin da bambina ebbe problemi di salute e soffriva di una forma di rachitismo. Nel 1934 chiede di poter entrare tra le Suore della Misericordia. Nel 1936 presta servizio all’Ospedale di San Vincenzo di Dinslaken. Si dedicò particolarmente con dedizione e gentilezza all’assistenza dei prigionieri di guerra . Dopo questo con altrettanta modestia accettò anche di lasciare i malati per dirigere la lavanderia. Era semplice, attenta a far bene le piccole cose, sempre pronta a ritagliarsi degli spazi per la preghiera, specialmente davanti all’Eucarestia.