20 OTTOBRE
IRENE, Santa
La storia di certi santi come quella di Irene,
monaca del VI secolo è intessuta spesso di leggenda. Modesta e pudica, ma di
eccezionale bellezza, si innamorò di lei un giovane signore che insistentemente
la chiese in sposa. Irene fece di tutto per fargli capire che non era possibile,
non per antipatia ma per fedeltà alla sua scelta. Il giovane patì talmente il
suo rifiuto da ammalarsi in modo grave: Irene si prodigò per la sua guarigione
consolandolo con parole ispirate alla gratuità dell’amore e piene di dolcezza.
La storia finisce in modo tragico: un indegno religioso, colpito dalla bellezza
della fanciulla, cercò di corromperla e, al suo rifiuto, si vendicò con
autentica perfidia. Diede da bere a Irene una bevanda che misteriosamente fece
apparire in lei i segni della gravidanza. Prima che il fatto potesse essere
smentito la voce giunse alle orecchie del primo pretendente che, ovviamente, si
sentì preso in giro. Senza indagare sulla veridicità del pettegolezzo, subito
mandò un sicario per vendicare il suo onore: la testa di Irene fu recisa di
netto con la spada e il suo corpo gettato in un fiume. Non fu difficile provare
l’innocenza della Santa, martire suo malgrado e senza colpa, vittima di chi...
l’amava tanto.
ACCA, Santo Vescovo
Nacque verso la metà del VII secolo. Crebbe vicino
a San Bosa e lo seguì a Roma e poi a Hexham, dove fu fatto Vescovo. Fu amico di
san Beda, incoraggiò la cultura, l’arte e la liturgia. Morì intorno al 710.
ORSOLA BENINCASA, Venerabile
Nacque a Napoli nel 1547 (Napoli 1547- 1618). Dotata di grande fervore religioso, si ritirò in solitudine sul monte Sant'Elmo, guadagnandosi fama di santità. Nel 1582 venne esaminata a Roma da una congregazione, di cui faceva parte san Filippo Neri, che riconobbe le sue virtù. Tornata a Napoli, fondò la congregazione della Santissima Concezione di Maria Vergine Immacolata, posta sotto la guida dei teatini (e detta perciò delle teatine) .Morì a Napoli nel 1618, fu dichiarata venerabile nel 1793.
Nacque nel 1902 nel nord
dell’Uganda. Conobbe i missionari comboniani e a 14 anni fu battezzato chiedendo
di essere subito iscritto nella lista dei catechisti. Fu mandato al villaggio di
Pamol affiancato da più giovane Gildo Irwa. Operavano al posto dei missionari.
Davide era tranquillo, assiduo ai suoi doveri di catechista, amato da tutti.
Razziatori, musulmani e stregoni volevano eliminarli. Tra il 18 e il 20 ottobre
1918 vennero in cinque e non riuscendo a convincerli a lasciare la religione li
uccisero a colpi di lancia.