A ...COME AMORE
L'innamoramento inizia variamente. Può farsi presente quasi inavvertitamente
e crescere lentamente nel tempo, oppure scoppia come fiamma improvvisa
e divampa all'interno della persona al baleno di un bene, di una bellezza
notata nella persona di sesso diverso e che, rilucendo nella fantasia
e nella mente, penetra, dardeggia e ferisce il cuore.
Dapprima e propriamente un sentimento; esso diviene amore passando dal
cuore alla ragione e alla volontà.
L'amore, infatti, non consiste nel fascino e nell'ammirazione da cui si
è presi per le doti spirituali o per la bellezza e leggiadria di
forme che splendono nell'amata o nell'amato, ma nella volontà fortemente
decisa e risoluta a impegnare tutto se stessi al servizio del bene e della
felicità della persona che si ama. Pertanto sarebbe imprudenza
e origine di molti guai per il futuro se si scambiasse per amore l'incanto
di una fantasia portata a creare essa stessa o almeno a ingrandire, nella
persona ammirata, i1 pregio o la bellezza che la incanta. Si tratterebbe
di un sogno destinato a svanire. Allo svegliarsi, al cessare dell'incanto
e del sentimento, il povero o la povera illusa rimarrebbe ben triste di
fronte alla spoglia e fredda realtà, specie quando si presentasse
ripugnante.
Nel valutare i propri e gli altrui sentimenti bisogna essere realisti.
Occorre fare uso della ragione per conoscere intimamente i sentimenti,
l'indole, il carattere, i propositi di vita della persona a cui si vuole
legare in sorte il proprio avvenire.
Bisogna soprattutto accertarsi come l'altro la pensi riguardo a Dio e
alla pratica religiosa; come intende programmare la formazione e l'educazione
della futura famiglia e quali relazioni coltivare con il prossimo, senza
escludere la gestione economica e i problemi del lavoro. Nell'indagine
non bisogna badare solo ai pregi e alle virtù.
La virtù piace e i pregi fanno da calamita. Non saranno essi un
domani a mettere in crisi l'amore, bensì i difetti.
Questi appunto bisogna valutare con sincerità, cominciando dai
propri. Se essi sono così rilevanti che per l'altro sono di così
grave disagio da richiedere un continuo eroismo, la decisione di convivere
non sarebbe la risoluzione di una vita destinata a testimoniare l'amore
ma la decisione di vivere sul palco per una continua sfida al pugilato...
Il fidanzamento serio, quello che non perde tempo in carezze e sorrisi
ma lo impiega a costruire un nido d'amore per la vita, non si limita alla
conoscenza dei difetti e dei pregi; e come non ci si deve fidare del fascino
ammaliante dei secondi, neppure ci si deve spaventare alla presenza dei
primi.
Lei non incontrerà mai per compagno il cosiddetto "Principe
azzurro" né lui la "Fatina del bosco".
Il fidanzamento è principalmente una prova a due: si fa l'esperimento
di aiutarsi l'un l'altro a superare i difetti, a rinunciare alle proprie
vedute, ai propri interessi per dare la preferenza alle scelte dell'altro,
quando queste siano giuste, e nell'aiutare l'altro a capire e a desistere
da quelle sue preferenze, quando fossero disoneste o poco giuste.
E, insomma, il fidanzamento, un periodo di allenamento alla lotta contro
il proprio egoismo per fare trionfare l'amore. L'esito della partita,
da valutare anche a discreta distanza, dirà se è da continuarla
tutta la vita o rinunciarci definitivamente.
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