IL SACRAMENTO DELL'EUCARISTIA
dal Catechismo della Chiesa Cattolica
1322 La santa Eucaristia completa l'iniziazione
cristiana. Coloro che sono stati elevati alla dignità
del sacerdozio regale per mezzo del Battesimo e sono stati conformati
più profondamente a Cristo mediante la Confermazione, attraverso
l'Eucaristia partecipano con tutta la comunità allo stesso
sacrificio del Signore.
I segni del pane e del vino
1333 Al centro della celebrazione dell'Eucaristia
si trovano il pane e il vino i quali, per le parole di Cristo e
per l'invocazione dello Spirito Santo, diventano il Corpo e il Sangue
di Cristo. Fedele al comando del Signore, la Chiesa continua a fare,
in memoria di lui, fino al suo glorioso ritorno, ciò che
egli ha fatto la vigilia della sua Passione: "Prese il pane.
.", "Prese il calice del vino. . . ".
L'istituzione dell'Eucaristia
1339 Gesù ha scelto il tempo della
Pasqua per compiere ciò che aveva annunziato a Cafarnao:
dare ai suoi discepoli il suo Corpo e il suo Sangue.
Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare
la vittima di Pasqua. Gesù mandò Pietro e Giovanni
dicendo: "Andate a preparare per noi la Pasqua, perché
possiamo mangiare". . . Essi andarono. . . e prepararono la
Pasqua. Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con
lui, e disse: "Ho desiderato ardentemente di mangiare questa
Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico:
non la mangerò più, finché essa non si compia
nel Regno di Dio". . . Poi, preso un pane, rese grazie, lo
spezzò e lo diede loro dicendo: "Questo è
il mio Corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di
me". Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice
dicendo: "Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio
Sangue, che viene versato per voi" ( Lc 22,7-20 )
"Fate questo in memoria di me"
1341 Quando Gesù comanda di ripetere
i suoi gesti e le sue parole "finché egli venga"
( 1Cor 11,26 ), non chiede soltanto che ci si ricordi di lui e di
ciò che ha fatto. Egli ha di mira la celebrazione liturgica,
per mezzo degli Apostoli e dei loro successori, del memoriale di
Cristo, della sua vita, della sua Morte, della sua Risurrezione
e della sua intercessione presso il Padre.
1342 Fin dagli inizi la Chiesa è
stata fedele al comando del Signore. Della Chiesa di Gerusalemme
è detto:
Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli Apostoli
e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere.
. . Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano
il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità
di cuore.
1343 Soprattutto "il primo giorno
della settimana", cioè la domenica, il giorno della
Risurrezione di Gesù, i cristiani si riunivano "per
spezzare il pane" ( At 20,7 ). Da quei tempi la celebrazione
dell'Eucaristia si è perpetuata fino ai nostri giorni, così
che oggi la ritroviamo ovunque nella Chiesa, con la stessa struttura
fondamentale. Essa rimane il centro della vita della Chiesa.
V. Il sacrificio sacramentale:
1360 L'Eucaristia è un sacrificio
di ringraziamento al Padre, una benedizione con la quale la
Chiesa esprime la propria riconoscenza a Dio per tutti i suoi benefici,
per tutto ciò che ha operato mediante la creazione, la redenzione
e la santificazione. Eucaristia significa prima di tutto: azione
di grazie.
1361 L'Eucaristia è anche il sacrificio
della lode, con il quale la Chiesa canta la gloria di Dio in
nome di tutta la creazione. Tale sacrificio di lode è possibile
unicamente attraverso Cristo.
1362 L'Eucaristia è il memoriale
della Pasqua di Cristo, l'attualizzazione e l'offerta sacramentale
del suo unico sacrificio, nella Liturgia della Chiesa, che è
il suo Corpo. 1365 In quanto memoriale della Pasqua di Cristo,
l'Eucaristia è anche un sacrificio. Il carattere sacrificale
dell'Eucaristia si manifesta nelle parole stesse dell'istituzione:
"Questo è il mio Corpo che è dato per voi"
e "Questo calice è la nuova alleanza nel mio Sangue,
che viene versato per voi" ( Lc 22,19-20 ). Nell'Eucaristia
Cristo dona lo stesso corpo che ha consegnato per noi sulla croce,
lo stesso sangue che egli ha "versato per molti, in remissione
dei peccati" ( Mt 26,28 ).
1366 L'Eucaristia è dunque un sacrificio
perché ripresenta (rende presente) il sacrificio della croce,
perché ne è il memoriale e perché ne applica
il frutto:
[Cristo] Dio e Signore nostro, anche se si sarebbe immolato
a Dio Padre una sola volta morendo sull'altare della croce per compiere
una redenzione eterna, poiché, tuttavia, il suo sacerdozio
non doveva estinguersi con la morte, nell'ultima Cena, la notte
in cui fu tradito, [volle] lasciare alla Chiesa, sua amata Sposa,
un sacrificio visibile (come esige l'umana natura), con cui venisse
significato quello cruento che avrebbe offerto una volta per tutte
sulla croce, prolungandone la memoria fino alla fine del mondo,
e applicando la sua efficacia salvifica alla remissione dei nostri
peccati quotidiani.
1375 E' per la conversione del pane e
del vino nel suo Corpo e nel suo Sangue che Cristo diviene presente
in questo sacramento.
1376 Il Concilio di Trento riassume la
fede cattolica dichiarando: "Poiché il Cristo, nostro
Redentore, ha detto che ciò che offriva sotto la specie del
pane era veramente il suo Corpo, nella Chiesa di Dio vi fu sempre
la convinzione, questo santo Concilio lo dichiara ora di nuovo,
che con la consacrazione del pane e del vino si opera la conversione
di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo del Cristo,
nostro Signore, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del
suo Sangue. Questa conversione, quindi, in modo conveniente
e appropriato è chiamata dalla santa Chiesa cattolica transustanziazione
" [Concilio di Trento].
1377 La presenza eucaristica di Cristo
ha inizio al momento della consacrazione e continua finché
sussistono le specie eucaristiche. Cristo è tutto e integro
presente in ciascuna specie e in ciascuna sua parte; perciò
la frazione del pane non divide Cristo.
1379 La santa riserva (tabernacolo) era
inizialmente destinata a custodire in modo degno l'Eucaristia perché
potesse essere portata agli infermi e agli assenti, al di fuori
della Messa. Approfondendo la fede nella presenza reale di Cristo
nell'Eucaristia, la Chiesa ha preso coscienza del significato
dell'adorazione silenziosa del Signore presente sotto le specie
eucaristiche. Perciò il tabernacolo deve essere situato
in un luogo particolarmente degno della chiesa, e deve essere costruito
in modo da evidenziare e manifestare la verità della presenza
reale di Cristo nel santo sacramento.
1380 E' oltremodo conveniente che Cristo
abbia voluto rimanere presente alla sua Chiesa in questa forma davvero
unica. Poiché stava per lasciare i suoi sotto il suo aspetto
visibile, ha voluto donarci la sua presenza sacramentale. Nella
sua presenza eucaristica, infatti, egli rimane misteriosamente in
mezzo a noi come colui che ci ha amati e che ha dato se stesso per
noi, e vi rimane sotto i segni che esprimono e comunicano questo
amore:
La Chiesa e il mondo hanno grande bisogno del culto eucaristico.
Gesù ci aspetta in questo sacramento dell'amore. Non risparmiamo
il nostro tempo per andare ad incontrarlo nell'adorazione, nella
contemplazione piena di fede e pronta a riparare le grandi colpe
e i delitti del mondo. Non cessi mai la nostra adorazione.
"Prendete e mangiatene tutti": la Comunione
1384 Il Signore ci rivolge un invito
pressante a riceverlo nel sacramento dell'Eucaristia: "In
verità, in verità vi dico: se non mangiate la Carne
del Figlio dell'uomo e non bevete il suo Sangue, non avrete in voi
la vita" ( Gv 6,53 ).
1385 Per rispondere a questo invito dobbiamo
prepararci a questo momento così grande e così santo.
San Paolo esorta a un esame di coscienza: "Chiunque in modo
indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà
reo del Corpo e del Sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini
se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché
chi mangia e beve senza riconoscere il Corpo del Signore, mangia
e beve la propria condanna" ( 1Cor 11,27-29 ). Chi è
consapevole di aver commesso un peccato grave, deve ricevere il
sacramento della Riconciliazione prima di accedere alla Comunione.
1386 Davanti alla grandezza di questo
sacramento, il fedele non può che fare sua con umiltà
e fede ardente la supplica del centurione:[Cf Mt 8,8 ]"O Signore,
non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di' soltanto una
parola e io sarò salvato"
1387 Per prepararsi in modo conveniente
a ricevere questo sacramento, i fedeli osserveranno il digiuno
prescritto nella loro Chiesa. L'atteggiamento del corpo (gesti,
abiti) esprimerà il rispetto, la solennità, la gioia
di questo momento in cui Cristo diventa nostro ospite.
1388 E' conforme al significato stesso
dell'Eucaristia che i fedeli, se hanno le disposizioni richieste,
si comunichino quando partecipano alla Messa: I fedeli nel
medesimo giorno possono ricevere la S.S. Eucaristia solo una seconda
volta.
1389 La Chiesa fa obbligo ai fedeli di
partecipare alla divina Liturgia la domenica e le feste e di ricevere
almeno una volta all'anno l'Eucaristia, possibilmente nel tempo
pasquale, preparati dal sacramento della Riconciliazione. La
Chiesa tuttavia raccomanda vivamente ai fedeli di ricevere
la santa Eucaristia la domenica e i giorni festivi, o ancora più
spesso, anche tutti i giorni.
1390 In virtù della presenza sacramentale
di Cristo sotto ciascuna specie, la comunione con la sola specie
del pane permette di ricevere tutto il frutto di grazia dell'Eucaristia.
Per motivi pastorali questo modo di fare la Comunione si è
legittimamente stabilito come il più abituale nel rito latino.
Tuttavia "la santa Comunione esprime con maggior pienezza la
sua forma di segno, se viene fatta sotto le due specie. In essa
risulta infatti più evidente il segno del banchetto eucaristico".
Questa è la forma abituale di comunicarsi nei riti orientali.
I frutti della Comunione
1391 La Comunione accresce la nostra
unione a Cristo. Ricevere l'Eucaristia nella Comunione reca come
frutto principale l'unione intima con Cristo Gesù. Il Signore
infatti dice: "Chi mangia la mia Carne e beve il mio Sangue
dimora in me e io in lui" ( Gv 6,56).
1392 Ciò che l'alimento materiale
produce nella nostra vita fisica, la Comunione lo realizza in modo
mirabile nella nostra vita spirituale. La Comunione alla Carne
del Cristo risorto, "vivificata dallo Spirito Santo e vivificante",
conserva, accresce e rinnova la vita di grazia ricevuta nel Battesimo.
La crescita della vita cristiana richiede di essere alimentata dalla
Comunione eucaristica, pane del nostro pellegrinaggio, fino al momento
della morte, quando ci sarà dato come viatico.
1393 La Comunione ci separa dal peccato.
Il Corpo di Cristo che riceviamo nella Comunione è "dato
per noi", e il Sangue che beviamo, è "sparso per
molti in remissione dei peccati". Perciò l'Eucaristia
non può unirci a Cristo senza purificarci, nello stesso tempo,
dai peccati commessi e preservarci da quelli futuri:
1395 Proprio per la carità che
accende in noi, l'Eucaristia ci preserva in futuro dai peccati mortali.
Quanto più partecipiamo alla vita di Cristo e progrediamo
nella sua amicizia, tanto più ci è difficile separarci
da lui con il peccato mortale. L'Eucaristia non è
ordinata al perdono dei peccati mortali. Questo è proprio
del sacramento della Riconciliazione. Il proprio dell'Eucaristia
è invece di essere il sacramento di coloro che sono nella
piena comunione della Chiesa.
1396 L'unità del Corpo mistico: l'Eucaristia
fa la Chiesa. Coloro che ricevono l'Eucaristia sono uniti più
strettamente a Cristo. Per ciò stesso, Cristo li unisce a
tutti i fedeli in un solo corpo: la Chiesa. La Comunione rinnova,
fortifica, approfondisce questa incorporazione alla Chiesa già
realizzata mediante il Battesimo. Nel Battesimo siamo stati chiamati
a formare un solo corpo [Cf 1Cor 12,13 ]. L'Eucaristia realizza
questa chiamata: "Il calice della benedizione che noi benediciamo,
non è forse comunione con il Sangue di Cristo? E il pane
che noi spezziamo, non è forse comunione con il Corpo di
Cristo? Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo
molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico
pane" ( 1Cor 10,16-17 ):
1397 L'Eucaristia impegna nei confronti
dei poveri. Per ricevere nella verità il Corpo e il Sangue
di Cristo offerti per noi, dobbiamo riconoscere Cristo nei più
poveri, suoi fratelli.
Tu hai bevuto il Sangue del Signore e non riconosci tuo fratello.
Tu disonori questa stessa mensa, non giudicando degno di condividere
il tuo cibo colui che è stato ritenuto degno di partecipare
a questa mensa. Dio ti ha liberato da tutti i tuoi peccati e ti
ha invitato a questo banchetto. E tu, nemmeno per questo, sei divenuto
più misericordioso [San Giovanni Crisostomo].
1399 Le Chiese orientali che non sono
nella piena comunione con la Chiesa cattolica celebrano l'Eucaristia
con grande amore. "Quelle Chiese, quantunque separate, hanno
veri sacramenti e soprattutto, in forza della successione apostolica,
il Sacerdozio e l'Eucaristia, per mezzo dei quali restano ancora
unite a noi da strettissimi vincoli". "Una certa comunicazione
in sacris nelle cose sacre", quindi nell'Eucaristia, "presentandosi
opportune circostanze e con l'approvazione dell'autorità
ecclesiastica, non solo è possibile, ma anche consigliabile".
1400 Le comunità ecclesiali sorte dalla Riforma,
separate dalla Chiesa cattolica, "specialmente per la mancanza
del sacramento dell'Ordine, non hanno conservata la genuina ed integra
sostanza del Mistero eucaristico. Per questo motivo, non è
possibile, per la Chiesa cattolica, l'intercomunione eucaristica
con queste comunità. Tuttavia, queste comunità ecclesiali
"mentre nella santa Cena fanno memoria della morte e della
Risurrezione del Signore, professano che nella Comunione di Cristo
è significata la vita e aspettano la sua venuta gloriosa".
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