FILOTEA
di San Francesco di Sales
Capitolo XXVI - IL BUON GUSTO E IL
SENSO DELLA MISURA NEL VESTIRE
S. Paolo vuole che le donne devote, vale anche per
gli uomini, vestano abiti decenti, ornandosi con modestia e misura.
Il decoro degli abiti e degli altri ornamenti si deduce dalla stoffa,
dal taglio, dalla pulizia.Per quello che riguarda la pulizia deve essere
costante e generale; per quanto ci è possibile non lasciamo sugli abiti
tracce di sporcizia e segni di trascuratezza. La pulizia esteriore indica,
in una certa misura, l'onestà interiore. Dio stesso esige la pulizia esteriore
in coloro che si avvicinano al suo altare, e hanno la principale responsabilità
della devozione.Per quello che riguarda la stoffa
e il taglio degli abiti, il decoro va collegato a diverse circostanze:
di tempo, di età, di rango, di ambiente, di situazioni. Abitualmente ci
si veste meglio nei giorni di festa, tenuto conto anche della solennità
che ricorre; in tempo di penitenza, come in Quaresima, si veste in tono
molto dimesso; se vai a nozze ti vesti con l'abito adatto alle nozze;
se vai a un funerale, con l'abito adatto al funerale; se vai dal principe,
alzi il tono; se resti con i domestici, ti adegui a loro.
La donna sposata, quand'è col marito, deve ornarsi per piacere a lui,
se lo facesse quando lui è lontano sarebbe lecito chiedersi agli occhi'
di chi voglia essere piacente.Alle ragazze sono permessi più fronzoli,
perché hanno il giusto diritto di voler piacere a molti anche se deve
essere soltanto per conquistarne uno in vista del matrimonio.Niente di
male che anche le vedove, che cercano marito, si ornino con una certa
evidenza, purché non esibiscano leggerezze; sono già madri di famiglia,
hanno passato i dispiaceri della vedovanza; si ha il diritto di giudicarle
persone di spirito maturo e formato.Le vere vedove, che si sentono tali
non solo nel corpo, ma anche nel cuore, devono rinunciare a tutti gli
ornamenti; per esse c'è l'umiltà, la modestia, la devozione. Se vogliono
dare amore agli uomini, non sono vedove vere, e se non ne vogliono dare,
perché vanno in giro con le insegne? Chi non vuole più ricevere clienti,
deve togliere l'insegna. Ci si diverte sempre alle spalle delle persone
anziane che vogliono fare i belli: le pazzie si possono permettere solo
ai giovani!
Sii sempre in ordine, Filotea; non ci deve essere niente
in te che sappia di trasandato, di approssimativo, di raffazzonato: sarebbe
segno di disprezzo per quelli che incontri, andare da loro con un abito
indecoroso; d'altra parte evita l'affettazione, la vanità, la ricercatezza,
le follie. Fin che ti è possibile rimani semplice e modesta; è il più
bell'ornamento della bellezza e la miglior copertura in caso che la bellezza
non ci fosse!
S. Pietro chiede, in modo particolare alle giovani
donne, di non portare i capelli esageratamente increspati, arricciati,
inanellati, ritorti a modo di serpente. Gli uomini tanto smidollati da
perdere tempo in queste civetterie, sono additati da tutti come ermafroditi,
e le donne vanitose sono considerate arrendevoli in fatto di castità.
Se poi sono virtuose non è che si veda tanto in mezzo a tante scemenze
e stupidaggini. Dicono, per difendersi, che non pensano male; ma io dico,
come del resto ho già detto, che al male ci pensa il diavolo.
Da parte mia vorrei che il devoto e la devota che seguono
i miei consigli fossero quelli vestiti sempre con più gusto nella brigata,
ma i meno ricercati e affettati; come dice il proverbio, vorrei che fossero
ornati di grazia, di gentilezza e di dignità.
S. Luigi lo esprime molto bene: Ci si deve vestire secondo la propria
condizione, di modo che i saggi e i buoni non possano dire: ti sei caricato
troppo; e i giovani: ti sei tirato troppo giù.
Ma in caso che i giovani non fossero soddisfatti del nostro
decoro, poco danno, atteniamoci al parere dei saggi!
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