I Sacramenti
(da catechismo della chiesa cattolica)
1113 Tutta la vita liturgica della Chiesa
gravita attorno al Sacrificio eucaristico e ai sacramenti . Nella Chiesa
vi sono sette sacramenti: il Battesimo, la Confermazione o Crismazione,
l'Eucaristia, la Penitenza, l'Unzione degli infermi, l'Ordine, il Matrimonio
. In questo articolo viene trattato ciò che è comune ai
sette sacramenti della Chiesa, dal punto di vista dottrinale.
I. I sacramenti di Cristo
1114 "Attenendoci alla dottrina
delle Sacre Scritture, alle tradizioni apostoliche e all'unanime pensiero...
dei Padri", noi professiamo "che i sacramenti della nuova Legge
sono stati istituiti tutti da Gesù Cristo nostro Signore".
1115 Le parole e le azioni di Gesù
nel tempo della sua vita nascosta e del suo ministero pubblico erano già
salvifiche. Esse anticipavano la potenza del suo Mistero pasquale. Annunziavano
e preparavano ciò che egli avrebbe donato alla Chiesa quando tutto
fosse stato compiuto. I misteri della vita di Cristo costituiscono i fondamenti
di ciò che, ora, Cristo dispensa nei sacramenti mediante i ministri
della sua Chiesa, poiché "ciò che era visibile nel
nostro Salvatore è passato nei suoi misteri".
1116 "Forze che escono" dal
Corpo di Cristo, [Cf Lc 5,17; Lc 6,19; Lc 8,46 ] sempre vivo e vivificante,
azioni dello Spirito Santo operante nel suo Corpo che è la Chiesa,
i sacramenti sono i "capolavori di Dio" nella Nuova ed Eterna
Alleanza.
II. I sacramenti della Chiesa
1117 Per mezzo dello Spirito che la
guida "alla verità tutta intera" ( Gv 16,13 ), la Chiesa
ha riconosciuto a poco a poco questo tesoro ricevuto da Cristo e ne ha
precisato la "dispensazione", come ha fatto per il canone delle
divine Scritture e la dottrina della fede, quale fedele amministratrice
dei misteri di Dio. Così la Chiesa, nel corso dei secoli, è
stata in grado di discernere che, tra le sue celebrazioni liturgiche,
ve ne sono sette le quali costituiscono, nel senso proprio del termine,
sacramenti istituiti dal Signore.
1118 I sacramenti sono "della Chiesa"
in un duplice significato: sono "da essa" e "per essa".
Sono "dalla Chiesa" per il fatto che questa è il sacramento
dell'azione di Cristo che opera in lei grazie alla missione dello Spirito
Santo. E sono "per la Chiesa", sono cioè quei "sacramenti
che fanno la Chiesa", [Sant'Agostino, De civitate Dei, 22, 17; cf
San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, III, 64, 2, ad 3] in quanto manifestano
e comunicano agli uomini, soprattutto nell'Eucaristia, il Mistero della
comunione del Dio Amore, Uno in tre Persone.
1119 Poiché con il Cristo-Capo
forma "quasi un'unica persona mistica", la Chiesa agisce nei
sacramenti come "comunità sacerdotale", "organicamente
strutturata". Mediante il Battesimo e la Confermazione, il popolo
sacerdotale è reso idoneo a celebrare la Liturgia; d'altra parte
alcuni fedeli, "insigniti dell'Ordine sacro, sono posti in nome di
Cristo a pascere la Chiesa con la parola e la grazia di Dio".
1120 Il
ministero ordinato o sacerdozio ministeriale è al servizio
del sacerdozio battesimale. Esso garantisce che, nei sacramenti,
è proprio il Cristo che agisce per mezzo dello Spirito Santo
a favore della Chiesa. La missione di salvezza affidata dal Padre
al proprio Figlio incarnato è affidata agli Apostoli e da
essi ai loro successori; questi ricevono lo Spirito di Gesù
per operare in suo nome e in persona di lui. Il ministro ordinato
è dunque il legame sacramentale che collega l'azione liturgica
a ciò che hanno detto e fatto gli Apostoli, e, tramite loro,
a ciò che ha detto e operato Cristo, sorgente e fondamento
dei sacramenti.
1121 I tre sacramenti del Battesimo,
della Confermazione e dell'Ordine conferiscono, oltre la grazia, un carattere
sacramentale o "sigillo" in forza del quale il cristiano partecipa
al sacerdozio di Cristo e fa parte della Chiesa secondo stati e funzioni
diverse. Questa configurazione a Cristo e alla Chiesa, realizzata dallo
Spirito, è indelebile; essa rimane per sempre nel cristiano come
disposizione positiva alla grazia, come promessa e garanzia della protezione
divina e come vocazione al culto divino e al servizio della Chiesa. Tali
sacramenti non possono dunque mai essere ripetuti.
III. I sacramenti della fede
1122 Cristo ha inviato i suoi Apostoli
perché "nel suo Nome", siano "predicati a tutte
le genti la conversione e il perdono dei peccati" ( Lc 24,47 ). "Ammaestrate
tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello
Spirito Santo" ( Mt 28,19 ). La missione di battezzare, dunque la
missione sacramentale, è implicita nella missione di evangelizzare,
poiché il sacramento è preparato dalla Parola di Dio e dalla
fede, la quale è consenso a questa Parola:
Il Popolo di Dio viene adunato innanzitutto per mezzo
della Parola del Dio vivente. La predicazione della Parola è necessaria
per lo stesso ministero dei sacramenti, trattandosi di sacramenti della
fede, la quale nasce e si alimenta con la Parola.
1123 "I sacramenti sono ordinati
alla santificazione degli uomini, all'edificazione del Corpo di Cristo,
e, infine, a rendere culto a Dio; in quanto segni, hanno poi anche la
funzione di istruire. Non solo suppongono la fede, ma con le parole e
gli elementi rituali la nutrono, la irrobustiscono e la esprimono; perciò
vengono chiamati sacramenti della fede ".
1124 La fede della Chiesa precede la
fede del credente, che è invitato ad aderirvi. Quando la Chiesa
celebra i sacramenti, confessa la fede ricevuta dagli Apostoli. Da qui
l'antico adagio: " Lex orandi, lex credendi ". La legge della
preghiera è la legge della fede, la Chiesa crede come prega. La
Liturgia è un elemento costitutivo della santa e vivente Tradizione.
1125 Per questo motivo nessun rito sacramentale
può essere modificato o manipolato dal ministro o dalla comunità
a loro piacimento. Neppure l'autorità suprema nella Chiesa può
cambiare la Liturgia a sua discrezione, ma unicamente nell'obbedienza
della fede e nel religioso rispetto del mistero della Liturgia.
1126 Inoltre, poiché i sacramenti
esprimono e sviluppano la comunione di fede nella Chiesa, la lex orandi
è uno dei criteri essenziali del dialogo che cerca di ricomporre
l'unità dei cristiani.
IV. I sacramenti della salvezza
1127 Degnamente celebrati nella fede,
i sacramenti conferiscono la grazia che significano. Sono efficaci perché
in essi agisce Cristo stesso: è lui che battezza, è lui
che opera nei suoi sacramenti per comunicare la grazia che il sacramento
significa. Il Padre esaudisce sempre la preghiera della Chiesa del suo
Figlio, la quale, nell'Epiclesi di ciascun sacramento, esprime la propria
fede nella potenza dello Spirito. Come il fuoco trasforma in sé
tutto ciò che tocca, così lo Spirito Santo trasforma in
vita divina ciò che è sottomesso alla sua potenza.
1128 E' questo il significato dell'affermazione
della Chiesa: i sacramenti agiscono ex opere operato (lett. "per
il fatto stesso che l'azione viene compiuta"), cioè in virtù
dell'opera salvifica di Cristo, compiuta una volta per tutte. Ne consegue
che "il sacramento non è realizzato dalla giustizia dell'uomo
che lo conferisce o lo riceve, ma dalla potenza di Dio". Quando un
sacramento viene celebrato in conformità all'intenzione della Chiesa,
la potenza di Cristo e del suo Spirito agisce in esso e per mezzo di esso,
indipendentemente dalla santità personale del ministro. Tuttavia
i frutti dei sacramenti dipendono anche dalle disposizioni di colui che
li riceve.
1129 La Chiesa afferma che per i credenti
i sacramenti della Nuova Alleanza sono necessari alla salvezza. La "grazia
sacramentale" è la grazia dello Spirito Santo donata da Cristo
e propria di ciascun sacramento. Lo Spirito guarisce e trasforma coloro
che li ricevono conformandoli al Figlio di Dio. Il frutto della vita sacramentale
è che lo Spirito di adozione deifica i fedeli unendoli vitalmente
al Figlio unico, il Salvatore.
V. I sacramenti della vita eterna
1130 La Chiesa celebra il Mistero del
suo Signore "finché egli venga" e "Dio sia tutto
in tutti". Dall'età apostolica la Liturgia è attirata
verso il suo termine dal gemito dello Spirito nella Chiesa: "Marana
tha!". La Liturgia condivide così il desiderio di Gesù:
"Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi. .
. finché essa non si compia nel regno di Dio" ( Lc 22,15-16
). Nei sacramenti di Cristo la Chiesa già riceve la caparra della
sua eredità, già partecipa alla vita eterna, pur "nell'attesa
della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande
Dio e Salvatore Gesù Cristo" ( Tt 2,13 ). "Lo Spirito
e la Sposa dicono: Vieni!... Vieni, Signore Gesù!".
San Tommaso riassume così le diverse dimensioni del segno sacramentale:
"Il sacramento è segno commemorativo del passato, ossia della
passione del Signore; è segno dimostrativo del frutto prodotto
in noi dalla sua passione, cioè della grazia; è segno profetico,
che preannunzia la gloria futura".
In sintesi:
1131 I sacramenti sono segni efficaci
della grazia, istituiti da Cristo e affidati alla Chiesa, attraverso i
quali ci viene elargita la vita divina. I riti visibili con i quali i
sacramenti sono celebrati significano e realizzano le grazie proprie di
ciascun sacramento. Essi portano frutto in coloro che li ricevono con
le disposizioni richieste.
1132 La Chiesa celebra i sacramenti
come comunità sacerdotale strutturata mediante il sacerdozio battesimale
e quello dei ministri ordinati.
1133 Lo Spirito Santo prepara ai sacramenti
per mezzo della Parola di Dio e della fede che accoglie la Parola nei
cuori ben disposti. Allora, i sacramenti fortificano ed esprimono la fede.
1134 Il frutto della vita sacramentale
è ad un tempo personale ed ecclesiale. Da una parte tale
frutto è, per ogni fedele, vivere per Dio in Cristo Gesù;
dall'altra costituisce per la Chiesa una crescita nella carità
e nella sua missione di testimonianza.
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