Gruppo Palermo III
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CAMPO INVERNALE 2001... UN'AVVENTURA DA DIMENTICARE!!

Ragazzi, si prospetta un Campo Invernale mitico!” Voglio iniziare quest’articolo con questa frase pronunciata da una persona a me cara (come lo potrebbe essere un brufolo sulla faccia di una guida) che ora non c’è più (o presto non ci sarà più, tanto la sua presenza serve solo a fare numero)! A. era una gran brava persona ma, come tante altre brave persone a me antipatiche, non è sopravvissuto alle fatiche del campo. E si, poiché questo campo invernale 2001 è risultato leggermente più pesante dei classici e vecchi campi invernali. Forse perché la staff capi è formata da elementi di primissimo grado (inteso come quello della scala evolutiva umana: i protozoi), forse perché i capi (ad eccezione di Paolo, lui non ne ha bisogno!) fanno uso di droga, sta di fatto che i tre neo csq. fin dall’inizio del campo avevano sentore di grosse novità. Già all’arrivo, nel breve percorso che separava i giovani esploratori al rifugio (solo 4 km in salita!) “una leggera brezza (140 km/h circa!) ci sferzava il viso… l’immagine delle montagne selvagge, della natura incontaminata e degli esploratori che volavano con tanto di zaino, m’ispirava un nonsochè di poetico!” questo è quello che riferiva il csq. Luciano Lavecchia prima di fare un volo di 2 m con tanto di zaino, guidone, valigette e zaino—valigia, ma si sa, questi sono particolari secondari… e poi questa è un’altra storia! Le attività di topografia, natura, segnalazione, pronto soccorso si sono susseguite ad un ritmo serrato. “Non potrò mai dimenticare quando Claudio stava letteralmente spiccando il volo con le bandierine di segnalazione!” dice un non precisato squadrigliere della sq. Orsi. Particolarmente apprezzato è stato il ritorno del gioco dell’elenco telefonico (o Mansueto Eugenio’s game per gli amici e Roberto Borgese!) con una piccola variante: il personaggio (Manfredi Flaccavento) e il nome (SALVATORE RIINA!!!). Beh il fatto che il nome da cercare fosse quello di uno dei boss della mafia più famosi al mondo è un particolare secondario e poi, come sì dice… questa è un’altra storia! Il tema del campo “Alla ricerca dei Re Magi” è stato soppiantato al terzo giorno di campo da un più giovanile “Pronto? Montalbano sono!” suggerito da un attore che secondo noi farà molta strada (Maintenant tu va me signer celle prouve-là, Cristian?). “Eravamo solo in tre, con un csq. mutilato che rischiava la cancrena alle gambe, ma ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo lavorato sodo!” sono le parole di uno squadrigliere della sq. Aquile che ancora non ha capito come si sta al mondo! Il campo ormai era agli sgoccioli, ormai gli ignari esploratori (o meglio, i sopravvissuti) credevano che nessun’altra attività avrebbe più potuto demolirli, fino all’arrivo del gioco del contrabbando. La sq. Gufi e la sq. Aquile assumevano il ruolo dei contrabbandieri che dovevano portare le loro merci (scatolette di tonno e rondelle di castagnola) oltre il confine in un fortino sperduto montagne montagne con la possibilità per i finanzieri-Orsi di perquisire liberamente per un minuto i contrabbandieri. Lasciando stare le inutili perquisizioni corporali che arrivavano all’osceno (Beccati questa Davide D.!) e i trucchetti vari (dalle rondelle di legno attaccate sul petto cono lo scotch per coloro che hanno i petti villosi, alle scatolette di tonno negli scarponi, per la serie “adesso sì che si corre!”) le sq. Aquile e Gufi stavano letteralmente massacrando la sq. Orsi quando un elemento (o sarebbe meglio dire due elementi) inatteso sconvolse lo svolgimento del gioco: la scesa in campo (a favore dei finanzieri-Orsi naturalmente!) di Davidino (il giudice del gioco al quale tutti avevano rivelato i propri stratagemmi per fare passare sotto il naso le merci!) e di Domenico. “Mentre mi preparavo ad un nuovo assalto ho incontrato Davidino e gli ho rivelato il mio nuovo stratagemma (non voglio dire dove e come aveva nascosto le scatolette di tonno, mi vergogno!!) quando quel criminale, quell’avanzo di galera inizia a rincorrermi ed a perquisirmi! Ma vi sembra una cosa giusta” Sono le parole agitate di un csq. Che non per niente è conosciuto persino a Carrapipi col soprannome di “Curtigghiara Permalosa”! Alla fine, chi con qualche acciacco in più, (e con la mia cancrena alle gambe allo stadio avanzato!) chi proprio non c’è l’aveva fatta, siamo partiti per tornare a Palermo. Naturalmente non prima di scoprire che il vincitore del campo era la sq. Orsi con solo un punto di vantaggio sulla sq. Aquile e tre sulla sq. Gufi… ma questa è un’altra storia!

Lupo Ribelle

Luciano L.

(tratto da "Il sentiero" numero 8, Gennaio - Febbraio 2001, Periodico Scoutistico a diffusione limitata al solo gruppo scout Palermo 3°)


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