Ciao...amico mio!
TORNA ALLA PRIMA PAGINA  Come il cane diventò amico dell' uomo

di Luigi Malerba

L’animale che da sempre è considerato il più grande amico dell’uomo è il cane. Come tale amicizia sia potuta nascere " anti e tanti mille anni fa" viene spiegato in questa storia. Cosa accadde quel giorno nella foresta?

Tanti e tanti mille anni fa un uomo incontrò un cane in mezzo alla foresta. A quei tempi i cani erano randagi e non avevano un padrone che gli dava da mangiare. Così dovevano andare a caccia anche i cani da pastore, i cani da guardia, i cani polizziotto e i cani di lusso. Nella foresta c’erano lepri, gatti selvatici, topi, uccelli e rane, tutti animali buoni da mangiare. Se non riuscivano a prendere le lepri, i gatti selvatici, i topi, gli uccelli, le rane, i cani andavano a caccia di lumache, mangiavano erba fresca e, dopo mangiato, avevano ancora, una fame da cani. A quei tempi anche l’uomo era randagio come il cane e andava in giro per la foresta anche lui a caccia di animali e altra roba da mangiare. Meno il cane, il giaguaro, la iena, lo scacallo, il leone, la tigre e il serpente a sonagli l’uomo mangiava tutte le bestie che trovava, compresa l’anguilla marinata, la lepre in salmì, il fagiano in casseruola e il cinghiale in agrodolce. Mangiava anche i funghi trifolati, le patate, le carote, le rape e le zucchine. Le mangiava bollite, arrostite o fritte in padella con uno spicchio d’aglio e due foglioline di prezzemolo. Allora questo uomo randagio incontra questo cane randagio in mezzo alla foresta.
"Chi sei e come ti chiami?" domanda l’uomo.
"Io sono un cane" dice il cane.
"Un nome e un cognome non ce l’hai?"
"Il nome non mi serve perchè nessuno mi deve chiamare e il cognome non lo voglio, se no mi fanno pagare la tassa per i cani."
L’ uomo e il cane si annusarono un po’ perchè tutti e due avevano fame, e... che fame! Era una settimana, che stavano senza mangiare.
"Peccato che la tua carne non mi piace" dice l’uomo al cane
"La tua addirittura mi fa schifo, altrimenti ti avrei già mangiato!" dice il cane.
"Allora siamo pari e pace."
L’uomo si era un po’ offeso a sentir parlare male della sua carne,  però non gli andava di mettersi a litigare proprio adesso con il cane. "Con quei denti canini non mi conviene" pensava. "Se mi metto a litigare, quello mi sbrana!" Il cane lo stesso pensava: "Non mi conviene litigare perchè l’ uomo ha le mani e con le mani può prendere un bastone e con il bastone mi può bastonare".
"Io veramente gli uomini non li ho mai assaggiati"
dice il cane. "Però ho sentito dire che hanno la carne dolciastra che puzza di cristiano."
"Come sarebbe a dire che puzza di cristiano, se Cristo non è ancora nato?"
dice l’uomo molto meravigliato.
"Ho sentito dire proprio così: che puzza di cristiano!"
"E io ho sentito che la carne di cane è dura come il cuoio".
"Allora" dice il cane "siccome nessuno dei due per l’altro è buono da mangiare, ognuno va per la sua strada e lascia l’altro campare in pace".
"E proprio quello che pensavo di fare"
dice l’uomo.
Vediamo il primo che si muove.
Invece di partire e andar lontano per la sua strada, l’ uomo incominciò a giocherellare con un sasso in mano. Il cane stava lì impalato a guardare. Poi il cane si avvicinò all'uomo e si mise a leccargli la mano e l'uomo se la lasciava leccare.
"Però, non me la mangiare!"
"Ma quante volte te lo devo dire che la tua carne non mi piace?  " dice il cane.
"Come sarebbe a dire?"
"Se vuoi possiamo diventare amici e andare in giro in sieme, se questo ti aggrada"
"Ma come parli forbito!" dice l'uomo.
"Ho sentito dire che gli uomini ci tengono molto al parlare, anche quando hanno fame!"
"E' vero, noi abbiamo la lingua svelta per perlare, più del cane" dice l'uomo.
"Noi però siamo bravissimi a sentire gli odori col naso!"
"Noi abbiamo dieci dita che fanno tutto quello che vogliamo"
"Noi abbiamo quattro gambe, tutte e quattro molto veloci!"
"Noi stiamo in piedi e vediamo le cose più lontano!"
"Noi abbiamo la coda per scodinzolare!"
"Noi abbiamo la testa per pensare!"
"Che cosa sarebbe questo pensare?"domanda il cane.
"Dopo te lo spiego."
"E' una cosa da mangiare?"
"Magari!"
L'uomo passò una mano sulla testa del cane e poi sulla schiena, secondo il verso del pelo .Il cane si lasciava lisciare e muoveva la coda, cioè scodinzolava.
"Quando muovo la coda" dice il cane "Vuol dire che una cosa mi piace. Io uso la coda per parlare"
"Io la coda non ce l'ho, mi dispiace."
"Fa lo stesso"dice il cane"Non ti preoccupare, ti presto la mia quando vuoi scodinzolare!"
Invece di andare ognuno per la sua strada , l'uomo e il cane stavano ancora lì a chiacchierare.
Però avevano ancora fame. Passò Un serpente a sonagli , ma all' uomo e al cane il serpente a sonagli non gli piace.
"Lasciamolo andare che vada."
"Perchè non andiamo a cercare qualcosa di buono da mangiare?"dice l' uomo.
"Siccome la carne dell'uno all'altro non piace, andiamo" dice il cane .
Fu così che diventarono amici, l' uomo e il cane: perchè fra loro non si piacevano da mangiare.
Dopo quel giorno, che l' uomo e il cane si erano incontrati nella foresta, l' uomo imparò molte cose, come ballare, cantare , scrivere, piangere, comandare, amare, odiare, pulirsi le unghie delle mani e dei piedi e soffiarsi il naso. Con il pensiero l'uomo fece anche un mucchio di invenzioni. Inventò la ruota del carro, la pentola di rame, il lume della candela, il timone della nave,l a canna del fucile, le parole stampate, la punta del parafulmini, il materasso di lana, le rotaie del treno, il manubrio della bicicletta, la lampada elettrica e i pollici della televisione...

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