navebis.gif (2919 byte)    Storia della famiglia di Marilyn

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Mi chiamo Marilyn e sono nata in Perù.
A cinque anni sono immigrata in Italia, a Roma, con mia nonna poiché i miei genitori erano partiti due anni prima di me. Il primo periodo non riuscivo ad abituarmi, avevo nostalgia del mio paese; si era realizzata, però la cosa più bella, che desideravo di più al mondo: ora finalmente vivevo con mamma e papà.
Mi feci subito degli amici a scuola e tutto era splendido, la mia famiglia era al completo.

Dopo alcuni anni il mio sogno crollò come un castello di sabbia. Papà se ne dovette andare per motivi familiari, mamma non potette tenermi con lei, visto che non aveva un lavoro per reggere la situazione, così andai in una casa famiglia, dove sto da quattro anni.

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Frequento la prima media, non mi trovo tanto male, ho dei prof eccezionali e vado d’accordo con i miei compagni.

Nel frattempo però la situazione peggiorò: mia madre fu colpita da una brutta malattia alla testa.

Il mio ottimismo mi spinge a pensare che presto le cose miglioreranno anche per me.

Ora vi racconto una fiaba che viene dal mio paese

L’origine della pioggia

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Alla corte di Cuzco si dava grande spazio ai filosofi i quali erano detti Amautas. C’erano anche, come a Roma e in Grecia, dei cantastorie che componevano storie in versi e, come gli Amautas, non possedevano l’arte di scrivere, le trasmettevano ai posteri come tradizioni orale e si aiutavano con l’ingegnoso mezzo dei nodi colorati in diverso modo. Da questi archivi è tratta la seguente leggenda a proposito dell’origine della pioggia.
Pachacamac e Viracocha, divinità superiori, posero nell’alto dei cieli Nusta, fanciulla reale, e le diedero un’anfora piena d’acqua per versarla sulla terra ogni volta che ce ne fosse bisogno.

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Quando la pioggia che cade dal cielo arriva dolcemente, senza tuoni né lampi, Nusta sta versando dall’anfora senza che nessuno la disturbi. Ma quando la tormenta si manifesta con frastuono e il temporale si scatena in mezzo a lampi e fulmini allora la povera fanciulla è maltrattata da suo fratello, un ragazzo irrequieto e robusto che si diverte a far piangere la gentile sorella.

Grandine, neve e pioggia sono create dalla fanciulla, perché la soavità e la morbidezza sono proprie di creature come la donna. Frastuono, fulmini e tempeste violente sono opera del fratello, perché le asprezze e le indelicatezze sono caratteristiche dell’uomo.

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Veduta del complesso Incaico di Machu Picchu,  che è ancora oggi il simbolo del Perù