Regia: Massimo Troisi
Interpreti: Massimo Troisi,
Jò Champa,
Marco Messeri, Enzo Cannavale,
Massimo Bonetti,
Clelia Rondinella
Musiche: Pino Daniele
Siamo
negli anni trenta, Camillo Pianese (Massimo Troisi) è un invalido
costretto su una sedia a rotelle, e suo fratello Leone (Marco Messeri)
Lo
accudisce e lo segue dappertutto. Camillo non è in realtà
un vero paralitico, o meglio, la sua paralisi non è irreversibile.
La sua è una malattia psicosomatica, dovuta al fatto che Vittoria
(Jò Champa) La ragazza Italo-francese con cui stava, l'ha lasciato,
e il suo inconscio ha reagito cosi. Lui e Leone sono appena stati a
Lourdes, ed in treno al ritorno, Camillo conosce Orlando (Massimo Bonetti)
Anche lui paralitico. I due chiacchierano, e Camillo gli parla del suo
medico, che gli fa anche da psicanalista: "Lui mi dice; tu
non sei malato nelle gambe, tu sei malato in testa, c'hai l'inconscio..
la nuova cura... inconscio.. che vuol dire ...in testa, penso poi non
lo so.." Orlando scriva poesie, e Camillo lo costringe
a leggerne una nel vagone dove si trovano, ma i passeggeri non si entusiasmano
più di tanto. Camillo lo difende.. "E' bella è
bella è bella Orlà, non l'hanno capita... è proprio
un vagone ignorante!" Vittoria, è ora fidanzata con
Bernard, un Francese, ma non ha interrotto i rapporti con Camillo, si
vedono ancora. Cosi, lei lo va a prendere
alla stazione, al ritorno da Lourdes, tornano a casa insieme e lui le
rimprovera il fatto che.. "Mi lasci e cù chi ti metti?
cù nù biondino! Proprio tu, che dicevi; A me i biondini
non mi piacciono proprio.. poi mi lasci e ti metti con un biondino"
-"Bernard non è biondino è biondo!" Gli
risponde lei "Ah Bernard non è biondino è biondo?
Vabè và..". Camillo chiamato dai genitori,
va a parlare con sua sorella, che ha deciso di andare a fare la missionaria.
Lui le chiede di dargli una mano ad uscire dalla vasca da bagno, dove
tutti i giorni si mette a mollo, versando un suo preparato per i dolori..
"Damme nà mano 'a ascì da ccà"
- "No, non ne ho voglia" - Gli risponde la sorella
"Come?? non ne ho voglia?? Tu stai partenno pè ja fà
'a missionaria! Ma lo sai quanti malati troverai li, malati gravi infettivi?"
- "Certo, ma io vado a curare i malati veri, tu non sei malato,
lo vuoi capire? Tu sei psicosomatico.." - "Sò psicosomatico..
e allora? Se là trovate nà tribù 'e psicosomatici
che facite 'e facite murì tutti quanti?? Mò uno s'adda
sta tutta 'a jurnata ccà dint pecchè è psicosomatico.."
Orlando è andato a trovare Camillo al salone (Lui e Leone fanno
i barbieri) il quale sperimenta una lozione inventata da lui, sui capelli
di Orlando, perchè dice che ha.. "Il bulbo debole..".
Intanto Vittoria litiga con Bernard, anche a causa di Camillo. A
Bernard non va giù che Vittoria continui a vederlo, e poi tira
fuori la storia del topo morto, un presunto "regalo" di Camillo
nei suoi confronti. Comunque si lasciano e lui torna in Francia. Dopo
un pò, come volevasi dimostrare, Camillo guarisce! Tale è
la gioia pensando che Vittoria sia di nuovo libera e tutta per lui,
che ritorna a camminare. Però per non fare dispiacere il suo
amico Orlando, decide di tacere la sua guarigione, lo dice solo a Leone
e a Vittoria naturalmente. E, a proposito di Orlando, chiede a Vittoria
se per caso... "Senti Vittò, non è che
per caso hai una amica bionda occhi azzurri mani affusolate, non è
per me è per questo mio amico, Orlando, lui è un ragazzo
intelligente.. lui c'ha l'anima..." - "Tutti abbiamo l'anima"
risponde lei "Che.. c'ho l'anima io?" - "certo!"
- "Ah..".Comunque Vittoria accetta, e va con la sua amica
Anita, ad un appuntamento combinato in un locale, Vittoria e lui fanno
finta di non conoscersi. Parlano, Camillo inventa di sana pianta una
storia su come Orlando abbia fatto a rimanere paralizzato ...un atto
eroico, dice che ha salvato un vecchio da un incendio. Poi fa una battuta
un pò pesante su Mussolini, e Anita, che è una tesserata
del partito, non gradisce, si alza e se ne và. Subito dopo Anita
và a denunciare Camillo come possibile agitatore. Orlando, che
si doveva innamorare di Anita, confessa a Camillo che gli piace... Vittoria
"Chi ti piace??" - "Vittoria" - "Ti
piace Vittoria? Ma si pazzo Orlà?" - "Perchè
non mi può piacere Vittoria?" - "No! cioè si..
ma Anita è bionda, mani affusolate come picciono a te!"
- "Si ma a me piace Vittoria". Poi va via ma,
uscendo intravede Camillo che si alza da solo dalla vasca, e capisce
che lui cammina e glielo sta nascondendo. Il giorno dopo Camillo va
a Roma per presentare le sue invenzioni: La lozione per capelli e l'antidolorifico,
ma non vanno bene.. "Io mi metto ad inventare una cosa per la
caduta dei capelli e per il dolore, in un paese dove uno senza capelli
(Mussolini) Dice che la via della vittoria si ottiene col dolore!".
Nell'altra stanza c'è sua sorella, che nel frattempo ha deciso
di farsi suora.. "Camillo, come mi trovi?" - "Un pò
troppo suora..." - "Ah, lo sai che ho conosciuto il tuo amico
Orlando?, E' proprio un bravo ragazzo. Poi è andato ad un appuntamento
con una ragazza... Francese mi pare" - "Francese?!?"
Esclama Camillo "Eh Camillo, Francese.." - "Ma come
si chiama Vittoria?" - Eh si, Vittoria". Quindi
Camillo esce di corsa per andare a cercare orlando, lo trova e si parlano.
Lui gli da una paglietta comprata a Roma, Dopo poco arrivano delle camicie
nere, che a seguito della denuncia, picchiano ed arrestano Camillo.
Vittoria va a trovarlo in carcere, lui si arrabbia un pò perchè
lei vede Orlando.. "Ma che vi dite?? State sempre a leggere
le poesie? Fossero belle, le poesie di Orlando sono brutte! Ho visto
il cielo. Ho visto il mare. Non c'è un movimento, miettece nà
carrozza dei cavalli, hou, non i sta un cavallo nelle poesie di Orlando!.
Camillo resta in carcere due anni, durante i quali si riammala.
Poi, Orlando, diventato un pezzo grosso nel partito, lo fa uscire, e
gli dice che lui e Vittoria non sono mai stati insieme, al contrario
di quello che pensava l'amico. Questa notizia riabilita nuovamente lo
stato di Camillo, e, esce dal carcere di nuovo camminando. Torna a casa,
e trova Leone con la camicia nera! vedendo ciò, vorrebbe andare
alla casa paterna, ma il padre (Enzo Cannavale), si è appena
trasferito da loro. Intento fuori della casa, si è formata una
folla, che crede che Camillo sia un miracolato! Più tardi in
un cassetto, Camillo trova una cartolina di Vittoria, mandata da Parigi
e che dice: "Ti amo da sempre, ti amerò per sempre".
Va su tutte le furie e si arrabbia con Leone che gliel'ha nascosta..
"Pecchè nun me l'hai data eh? Serpe, serpe!"
Camillo nota sulla cartolina, la paglietta che aveva regalato ad
Orlando, quindi crede che i due stiano insieme a Parigi. Il padre esasperato
gli dice: "A Parigi ci stanno milioni di pagliette hai
capito? Milioni di pagliette!" - "No, chesta è 'a paglietta
di Orlando, siete tutti traditori.." - "Traditore e paglietta,
paglietta e traditore.." Commenta il padre. All'alba Camillo
decide di partire per Parigi, una volta arrivato cerca subito Vittoria
nello studio dove lavora, ma il suo datore di lavoro, uno scrittore
italiano, non gli vuole dare informazioni. Cosi aspetta in strada fino
a quando Vittoria non arriva. Lei arriva, vede Camillo e lo bacia appassionatamente,
poi gli dice: "Non mi dirai più bugie?" - "No"
- Mai più?" - "Mai" - "E ci ameremo per sempre?
- "Per sempre, però ti devo dire una cosa purtroppo... il
topo morto... l'ho mandato io.
Fine
Note:
Il film è stato girato a Lucera (FG) Come sempre meravigliose
le musiche di Pino Daniele.
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