Totò Peppino e la malafemmina


Locandina





Regia: Camillo Mastrocinque
Anno: 1956
Interpreti: Totò, Peppino 
De Filippo, Teddy Reno, 
Dorian Gray, Nino Manfredi
Musiche: Lelio Luttazzi










"Nà femmena busciarda m'ha lasciato.." Inizia cosi: Totò Peppino e la malafemmina, con Antonio (Totò) e Peppino (Peppino De Filippo) Che corrono col calesse verso casa, cantando questa trofa, poi ricorrente nel film. Antonio e Peppino Caponi, con la sorella donna Lucia, sono proprietari di una fattoria nelle campagne campane, più precisamente a Colizzi. Donna Lucia è vedova, ed ha un figlio, Gianni (Teddy Reno) Che sta partendo per Napoli, per andare a studiare medicina. Antonio e Peppino, si divertono a rompere i vetri a Mezzacapo,un loro confinante. Sono fratelli, ma abbastanza diversi, Antonio è uno spendaccione, donnaiuolo, mantre Peppino è più tradizionale, tirchio, e nasconde i soldi sotto un mattone. Antonio, con la vita che fa è sempre senza soldi, ma ha trovato un metodo per rubarli a suo fratello; Ha scavato un minitunnel dalla sua stanza, per accedere al nascondiglio di Peppino, cosi prende quello che gli serve. E nonostante ciò, Antonio ha anche il coraggio di chiedere dei soldi in prestito a Peppino: "Mi dovresti prestare Prestami ottantamilalire ottantamilalire" - "Ah ah ah, io ti posso prestare queste quarantamilalire qua. Oh ricordati che mi devi quarantamilalire" - "E perchè?? Scusa io ti ho chiesto ottantamilalire, tu me ne hai potuti prestare solo quaranta, per arrivare a ottantamilalire, quante milalire A te ti servono fiumi di denaroci vogliono?" - "Quaranta.." - "E allora lo vedi che sei tu che mi devi dare quarantamilalire a me..."Accompagnano il nipote alla stazione, lui arriva a Napoli e va a stare da un conoscente di famiglia. Una sera, gli si presenta d'avanti al balcone una ragazza molto bella, scappata da una festa noiosa. Lui suona la chitarra per lei, poi si baciano, dopodichè lei scappa via senza dirgli nemmeno il nome.Purtroppo in casa c'è una ragazzina, innamorata di Gianni, che vede la ragazza uscire, e per gelosia scrive una letera a donna Lucia che dice: "Vostro figlio invece di tudiare, si perde con donne di mal'affare. Un amica". Donna Lucia naturalmente si dispera, e chiama subito i suoi fratelli, ma loro sono... occupati: "Bello eh?" Dice Antonio a Peppino mostrandogli il trattore che ha appena comprato "E quanto l'hai pagato?" - "Due milioni e mezzo.." - "E i soldi chi te li ha dati?" - "Lascia fare.." - "Ma lo sai guidare?" - "Non lo so guidare ma non significa niente perchè ci sono le istruzioni: Dunque dunque, ah, è scritto in milanese..." - "E chiamamo a mezzacapa.." - "A chi! Lascia stare andiamo andiamo.." E cosi si mettono a guidare il trattore senza sapere come si fa, iniziano ad andare a zig zag, fino a che non vanno a sfondare un muro a mezzacapo! Mezzacapa furioso si precipita a casa loro per farsi risarcire.. "Un milione mi dovete dare un milione!" - "Un milione? Dagli questo milione non mi far vedere più sta mezzacapo d'avanti agli occhi" Dice Antonio a Peppino "Aah chi!! Io do un milione a mezzacapa, e una casa intera quanto costa!". Più tardi donna Lucia mette al corrente i fratelli del problema con Gianni, e loro gli mandano un biglietto che dice: "Attento gli zii ti guardano". Intanto Gianni scopre che la ragazza misteriosa fa la cantante di rivista, e decide di seguirla a Milano. Infatti il giorno prima aveva incontrato a Napoli mazzacapa, e gli aveva chiesto trecentomilalire. Lui va a casa dei Caponi per farsi ridare i soldi e li mette al corrente di tutto. Donna Lucia saputa la cosa decide di andare a Napoli.. "Io vado a Napoli!" E antonio "Ma dove vuoi andare, ma che ti credi che Napoli stia all'angolo del vicolo.." E mezzacapa: "Signora è inutile che ci andate, a Napoli non c'è più nessuno.. "L'hanno evacuata?" Chiede Antonio "Ma no, vostro nipote non c'è più, ha seguito la caravella delle donne perdute" Antonio: "Hai capito? a Napoli le donne hanno prduto le caramelle.." - "Ma che avete capito? La caravella delle donne perdute è un opera di rivista" Antonio: "Hai capito? A Napoli le donne hanno perduto le caramelle mentre passavano la rivista.." - "Ma che state dicendo.. - "Aaah, mazzacà, queste frasi sottosemaforo non ci convincono; Chi le ha perdute queste caramelle!?" - "Ma nessuno! La caravella è una rivista, è la fidanzata di Gianni fa la cantante. Adesso stanno a Milano" Donna Lucia: "Allora andiamo subito a Milano" Antonio: "Ma dove vai a Milano? Ma lo sai che per andare a Milano, perlomeno ci vogliono quattro giorni di mare!" Peppino: "Eh, se bastano.." - "O pè mare o pè terra, ho detto che vado a Milano e ci andrò!" - Peppì, qua ci tocca accompagnare nostra sorella a Milano. Però ci vorrebbe qualcuno che ci mettesse a giorno" - "Qualcuno, e io che ci sto a fare? Tutti mi chiamano il milanese" Risponde mezzacapa "Ma dovete stare attenti, a Milano c'è un clima rigido, vento freddo, bufère.." Peppino: "Le bùfere? A Milano, cosi per la strada?" Antonio: "Si, entrano nei palazzi, salgono le scale.." Tutti e due naturalmente hanno capito le bufale! "E poi, la nebbia! A Milano quando c'è la nebbia non si vede.." Antonio: "Perbacco! e chi la vede??". Intanto Gianni prosegue il suo rapporto con Marisa a Milano, e sono sempre più innamorati. I Caponi però stanno ormai partendo per andare a rimettere il nipote sulla retta via, arrivano alla stazione centrale con pellicce e colbacchi, perchè mezzacapa aveva detto che a Milano fa freddo.. "Ma io non lo so che hanno da ridere" Si lamenta Peppino "E per forza, ti sei visto allo specchio? Tu caro Peppino, vestito da milanese sei ridicolo!" - "E perchè tu no?" - "Ma che c'entra io sò evoluto.." - "Intanto mezzacapa aveva detto che faceva freddo, che c'era la nebbia" - "Ma scusa come disse mezzacapa? Quando c'è la nebbia non si vede, la nebbia c'è e non si vede". Arrivano in albergo, sistemano la loro roba: Prosciutti, caciotte, galline ecc. ed iniziano a scrivere una lettera a marisa, per persuaderla a lasciare gianni: "Signorina! Signorina" Peppino: "E' entrata la signorina? Avanti!" - Animale, signorina è l'intestazione autonoma.. Signorina, veniamo noi con questa mia a dirvi una parola, Questa moneta servono..che, scusate se sono poche, ma settecentomilalire, noi, specie che quest'anno, c'è stato una grande moria delle vacche, come voi ben sapete. Punto! Due punti! Ma si fai vedere che abbondiamo.. abbondandis it abbondandum. Questa moneta servono affinche voi vi consolate dai dispiacere che avreta.. che avreta.. e già è femmina femminile. Che avreta perchè, dovete lasciare nostro nipote. Che gli zii che siamo noi medesimo di persona,vi mendano questo. Il ragazzo è studente che studia, che si deve prendere una laura, e che deve tenere la testa al solito posto cioè... sul collo. Salutandovi indistintamente, i fratelli Caponi che siamo noi". Dopodiche escono per consegnare la lettera ed i soldi, ma la sorella Lucia, non si fida, cosi esce anche lei per andare da questa Marisa Florian. Antonio e Peppino, si ritrovano in piazza duomo, un pò spaesati.. "Bello, che sarà il municipio?" Dice Peppino guardando il duomo "Ma che dici? Quella è la famosa scala!" - "E dove sta?" - "che cosa?" - "La scala" - "E starà dentro..". Poi decidono di chiedere iPer andare dove dobbiamo andare...nformazioni ad un vigile, scambiandolo per un ufficiale austriaco.. "Eschiusmi, bitteschen; noio, volevom sabuar l'indiriss.. ia?" - "E ma bisogna che parliate italiano perchè io non vi capisco" -"Aah, Parla italiano! complimenti! Senta; per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare... sa è una semplice informazione" - "Se volete andare al manicomio vi accompagno io!" Risponde seccato il vigile. Intanto donna Lucia ha già trovato Marisa, ed ha cambiato opinione su di lei, vedendo che in realtà è una ragazza seria. Dopo un pò arrivano anche Antonio e Peppino, ma Marisa crede che siano impresari sudamericani, li invita ad entrare: "Adelante adelante" Antonio: "Adelaide? Adelaide?" - "Allora, vogliamo parlare delle condizioni finanziarie? Io ho molte spese, un tenore di vita.." - "Pure il tenore! vabbè ma col tenore ci parlo io..." Poi il mistero si svela: "Ma allora voi siete.." - "I nipoti di Gianni.. i Gianni di nipoti...Gianni ha un nipote.. e chi è questo nipote... mi fai parlare a me che sono il maggiore? Noi siamo gli zii di Gianni, Gianni è nipote a noi ai Caponi". Marisa è molto contenta e pensa ad una visita di cortesia, pensando che il cestino con i soldi sia solo un regalo per lei, poi va in scena. Più tardi Antonio e Peppino, prendono appuntamento con le altre ballerine, per andare a cena in un ristorante di lusso, e vanno avanti a prenotare, entrano: "Buonasera signori" - "Lo conosci? ha salutato" - "A Milano sono educati, saluta; buonasera" - "Quanti sono i signori?" - "Non lo sappiamo, a Milano non sappiamo quanti signori ci sono.." - "Ma no quanti sono loro" - "Ha noi, due! siamo i fratelli Caponi". Marisa legge la lettera degli zii, e manda un biglietto di addio a Gianni, che non capisce e la raggiunge al ristorante. Gli zii sono nello stesso ristorante ma al piano di sopra, il metre gli dice: "Non vi preoccupate, vi combinerò un servizio del quale non vi scorderete mai più" - "E questo ce lo fa il servizio, ci ha minacciato chiaramente..". Dopo un paio d'oresono ubriachi fradici, intanto Gianni canta Malafemmina a Marisa, Antonio e Peppino riconoscono la voce del nipote, e si affacciano al balconcino urlando. La mattina seguente sono tutti e due a letto con mal di testa e indigestione, e donna Lucia gli sgrida: "guardate un poco sti vecchi rimbambiti" - "Ha parlato 'a minorenne, e comunque l'obiettivo è stato raggiunto, la ragazza è stata liquidata" Risponde Antonio "Liquidata?, le uniche parole che quella ragazza meritava, non gliele avete sapute dire". Qualche anno dopo, Gianni e Marisa sono ormai sposati ed hanno due bei bambini, gli zii Antonio e Peppino portano in giro il maggiore, Giannino: "Ma dove sta Giannino?" Chiede a sua madre Gianni "Se lo sono portato col calesse quei due scervellati.. dicono che gli devono insegnare le tradizioni di famiglia" Già, rompere i vetri a mezzacapa...

Fine

Note: Giannino, il figlio di Gianni, è Corrado Tedeschi.

 

 

                                                                                                                           
 




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