PIAZZA DEL DUCA, denuncia di Sgarbi in diretta TV
LA PIU' BRUTTA D'ITALIA
Tratto dal Corriere Adriatico del 14/10/2001
di ELPIDIO STORTINI
L'immagine di Senigallia è costretta a subire un altro duro colpo. Vittorio Sbarbi,
sottosegretario ai Beni culturali,ha indicato Piazza Del Duca come la piazza più brutta
d'Italia. Un vero e proprio scempio al territorio. E lo ha fatto in diretta-televisiva, :nel corso di
una delle trasmissioni più seguite della Rai, il varietà " Chiambretti c'è".
L'altra sera, poco prima di mezzanotte, in collegamento dalla sua abitazione romana, l'on.
Sgarbi, ritenuto più che il sottosegretario, il ministro tecnico ai beni culturali del Governo Berlusconi, si è
soffermato sulle scelte culturali sbagliate del precedente ministero, ha parlato di opere d'arte, dei monumenti italiani che, secondo lui, non sono a "rischio
attentati". Ma Piero Chiambretti, conduttore del programma, ha più volte insistito
sulle cose brutte realizzate in Italia. «Non mi stuzzicare», ha dapprima risposto il
sottosegretario Sbarbi che, però, in seguito ad una nuova provocazione, ha sbottato: «Una
cosa brutta come la piazza di Senigallia non l'ho mai vista. E' la piazza più brutta d'Italia».
Un colpo pesante per Senigallia, considerata la popolarità della trasmissione,
seguita ogni sera da milioni di telespettatori. Del resto Vittorio Sgarbi si era già
interessato a Piazza Del Duca due anni fa, contestando aspramente le modalità del recupero
dopo una visita in città. Si riapre così una vecchia ferita.
Piazza del Duca, così com'è, non piace a nessuno. Si tratta
di uno spazio che non ha nulla in comune con la storicità della Rocca, del Palazzetto
Baviera, dello stesso Palazzo del Duca.
Le ultime amministrazione, per "migliorarla" hanno solo inserito dei lampioni - per giunta neppure belli
e delle fioriere. Quando, invece, sarebbe opportuno compiere scelte coraggiose per ridare a quest'area importantissima della città un volto adeguato.
Vittorio Sgarbi, che oggi ha ancora più motivi di ieri per esprimersi, ha riacceso il
dibattito. Ci auguriamo che ciò possa servire a ridare ai senigalliesi la loro vera piazza.
Del resto in tanti, nel luglio del 1999, avevano firmato una petizione, inviata al ministro per i Beni e le attività culturali di allora, in cui si denunciava lo «scempio ingiustificato e inqualificabile di uno degli spazi urbani di maggiore significato della città, che era sopravvissuto all'unità d'Italia, alla prima guerra mondiale, al fascismo, al terremoto, alla seconda guerra mondiale, al cinquantennio della guerra fredda, ma non è sopravvissuto alle iniziative delle recenti amministrazioni comunali e ai controlli della Soprintendenza competente, in spregio a tutta la normativa corrente sul restauro ambientale». I firmatari della petizione spiegavano chiaramente che i lavori di restauro e sistemazione della piazza avevano «completamente stravolto le caratteristiche del luogo». Ed ora quali saranno le immediate contromosse dell'Amministrazione comunale?