Una nuova schiavitù: legge sì, legge no

Esistono ormai numerosi studi e tutti confluiscono nell'affermare che, sebbene in modi molto diversi, si debba parlare di tratta e commercio di "schiave dei sesso" a scopo di sfruttamento e che la prostituzione sia il punto di arrivo di una degenerazione socioeconomica. La forza con cui si è ormai strutturata questa nuova forma di schiavitù rimanda agli sfruttatori che, con una vasta rete di connivenze all'estero e in Italia, hanno creato uno dei più redditizi traffici della malavita e gli stessi guadagni sostengono il traffico di droga e di armi. Le organizzazioni criminali hanno individuato nelle carenze psicologiche e nei conflitti sessuali di milioni di italiani un facile terreno per raccogliere denaro, sottoponendo le ragazze per strada ad una bestiale e costante vendita dei proprio corpo e della propria dignità.

E' necessario che ogni intervento legislativo, repressivo, pedagogico e preventivo, tenga conto di questa realtà. In particolare la riduzione in schiavitù e l'associazione a delinquere sono due elementi giuridici forti da valorizzare per un Intervento repressivo adeguato.

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