Negli ultimi tempi siamo stati bersagliati da incontri,
convegni, libri, inchieste e quant' altro per sviscerare l' ultima
emergenza: le droghe sintetiche, più spesso denominate nuove droghe,
anche se di nuovo non hanno proprio niente visto che già in passato
venivano prodotte in laboratorio.
Che senso ha, allora, presentare un Documento dal titolo scanzonato e il
sottotitolo provocatorio?
Il nostro intento è quello di tenere alta l' attenzione sulla drammaticità
di un fenomeno che da oltre trent' anni non accenna a ridursi: la
diffusione delle droghe. Nessuno più parla di quanti giovani muoiono per
droga - pi ù di 1000 ogni anno - e di quanto l' eroina e la cocaina
continuino ad essere le sostanze più diffuse. Dopo il clamore degli anni
80 la nostra società ha rimosso questo problema, facendo finta che non
esista, che tutto vada bene, che il consumo di droghe non sia il sintomo
più evidente del profondo malessere che vivono i giovani (quante volte lo
abbiamo detto!).
Molti, soprattutto quelli che fanno tendenza, in più di un' occasione si
sono stracciate le vesti pur di sostenere il diritto di ciascun individuo
a drogarsi, a consumare sostanze cosiddette leggere (tanto fanno meno male
di una sigaretta!), alimentando non solo la cultura della liceità, sulla
quale può essere piacevole disquisire in un bel salotto tra benpensanti,
ma anche quella dello sballo, che è quella che più tenta gli adolescenti
alle prese con le incertezze e le inquietudini tipiche della loro età.
Gli stessi genitori, alla fin fine, sono confusi, non sanno a chi
rivolgersi, oscillano tra autoritarismo e lassismo, e poiché il
problema/pericolo potrebbe riguardare i loro figli preferiscono non
pensarci e ripetersi: "Tanto a mio figlio non succederà mai
...". "Forse...", aggiungeva qualche anno fa un' ottima
campagna di sensibilizzazione contro l ' uso di droghe.
Da qualche anno il fenomeno è diventato ancora più complesso, da quando
sul mercato sono state lanciate le "droghe sintetiche". Qualcuno
descrivendone le caratteristiche le definisce il prodotto perfetto: gli
spacciatori non hanno più bisogno di ricorrere a pericolosi traffici
internazionali, basta trasform are un piccolo garage in laboratorio
chimico; si prendono per via orale, evitando tracce sul corpo; possono
essere nascoste facilmente e hanno un prezzo alla portata di tutti; la
produzione consente un' ampia tipologia di offerta a seconda dei gusti e
delle esigenze dei consumatori.
A differenza delle droghe tradizionali (eroina e cocaina), quelle
sintetiche - spesso assunte insieme all' alcool e ad altre sostanze - sono
potenzialmente delle bombe ad orologeria dalle conseguenze inimmaginabili
perché possono ledere il sistema celebrare, anche in maniera
irreversibile, e il recupero, se va bene, diviene ancor più lungo e più
complesso. Va inoltre considerato che i consumatori di droghe sintetiche e
leggere, sono accomunati dal non sentirsi tossici; ma è proprio questa la
trappola che questi tipi di droghe tendono loro: lasciare la
consapevolezza che ci si può fermare in qualsiasi momento e senza
consugenze: "Tanto lo fanno tutti..."
Per questo motivo ritieniamo opportuno "salire sopra i tetti" e
rivolgerci inanzittutto ai genitori, che sono i primi responsabili dell'
educazione dei figli, e al mondo della scuola per il ruolo rilevante che
può svolgere. Ci rivolgiamo anche ai rappresentanti istituzionali affinché
prendano coscienza della gravità del fenomeno - che non è nuovo, ma in
continua evoluzione e rapida espansione - affinché dispongano risorse per
una forte azione preventiva-promozionale della persona e di
accompagnamento-sostegno per i soggetti più deboli.
La Federazione Italiana Comunità Terapeutiche ha elaborato il Documento "Così
fan tutti" per offrire il suo contributo con la speranza che
si superi l' atteggiamento attendistico e di riduzione dei danni, affinché
anche per i consumatori di droghe sintetiche, poliassuntori o di sostanze
leggere si possa fare molto e bene.
Bianca Costa Bozzo
Presidente FICT |
Contro
la droga: unire i giovani del mondo
Messaggio del
segretario generale delle nazioni unite in occasione
della giornata internazionale contro l’abuso ed
il traffico illecito di sostanze stupefacenti il 26 giugno 1998
Quest’anno il tema della Giornata
Internazionale contro l'Abuso ed il Traffico Illecito di Sostanze
Stupefacenti è un appello per unire i giovani del mondo. Per quanto noi
lavoriamo per realizzare l’obiettivo delle Nazioni Unite di creare nel
ventunesimo secolo un mondo libero dalla droga, sono i giovani che hanno
la chiave del problema.
Il desiderio dei giovani di fare nuove esperienze è essenziale per la
sopravvivenza dell’umanità. La loro curiosità innata nei confronti del
mondo dà vita a nuove generazioni di pensatori, artisti, scienziati e leader
mondiali. Ma è proprio questa curiosità innata che viene sfruttata in
modo mortale dai trafficanti di droga. Anche se la maggior parte dei
giovani non ne fanno uso, essi sono tuttavia vulnerabili di fronte
all’immagine della droga come qualcosa di artistico o "alla
moda". Ciò è del tutto sbagliato. Noi dobbiamo, dunque, aiutare i
giovani a capire che non c'è nulla di affascinante nel far uso di droghe:
uno sguardo a qualsiasi consumatore abituale di droga o alla vita di un
qualunque drogato ti diranno che le droghe non portano ad una vita
migliore.
Mi addolora sapere di giovani che pensano di aver trovato un amico nella
droga dopo essersi allontanati dalle loro famiglie a dopo essersi sentiti
in qualche modo persi nel mondo. Tuttavia, i giovani impegnati nella lotta
contro la droga hanno salvato migliaia di coetanei, guidandoli verso una
via di uscita al fine di riacquistare un senso di sicurezza e di
appartenenza ed un rinnovato amore per la vita.
All’inizio di questo mese, i leader politici si sono riuniti a
New York in occasione della Sessione Speciale dell’Assemblea Generale
sul Problema Mondiale della Droga. Essi hanno assunto l’impegno di
mobilitare i loro Governi e la società civile affinché lottino per
eliminare, o quanto meno ridurre in modo significativo, sia lo spaccio che
il consumo degli stupefacenti entro il 2008.
Inoltre durante la Sessione Speciale dell’Assemblea Generale, i giovani
hanno avuto l’opportunità di confrontarsi su come in futuro si possa
raggiungere un mondo libero dalla droga. I giovani rappresentanti dei fora
sulla prevenzione dell’abuso di sostanze stupefacenti, riunitisi questa
primavera a Parigi, Francia e a Banff, Canada, hanno sottoposto alla mia
attenzione un progetto di Carta della Gioventù per un Ventunesimo
secolo senza droga, e una guida alle strategie di prevenzione per i
giovani del mondo dal titolo La Visione da Banff. Come richiesto
dagli autori, ho diffuso entrambi i documenti ai leader di tutti
gli Stati membri.
La Visione da Banff, frutto del lavoro di circa 200 giovani
provenienti da 24 paesi impegnati in prima linea nella lotta per il
controllo della droga, afferma: "Desideriamo che i nostri leader
si uniscano a noi nell’intraprendere azioni concrete per la prevenzione
dell’abuso di sostanze stupefacenti fra i giovani... Le nazioni possono
non solo aiutarsi a vicenda per affrontare la tossicodipendenza e porre
fine alle violazioni dei diritti umani provocate dal traffico della droga,
ma anche per offrire ai giovani l’opportunità di partecipare ai
programmi sulla prevenzione dell’abuso degli stupefacenti".
È questo lo spirito che rende il tema odierno così importante. Dobbiamo
pertanto trarre il massimo beneficio da questa iniziativa e riconoscere
che da ciò dipende il nostro futuro.
Kofi Annan |
ECSTASY!
Uno scoglio.
Perché questo argomento? Si tratta di uno scoglio educativo.
V’incappano ragazzi, genitori, educatori.
La situazione si sta aggravando. Un gruppo sempre più numeroso di ragazzi
adolescenti ne fa uso. E si sa che, un ragazzo, dopo aver assunto questa
droga per un anno, non riuscì più a dormire per tre mesi.
La discoteca.
Nelle discoteche gira la droga. Gli adolescenti ne sono
protagonisti.
Lo si sa, lo si dice, lo si scrive.
Ma non per questo tutti i ragazzi che frequentano le discoteche, sono
drogati e drogati di ecstasy.
Konan Sanson è un d.j. di grande esperienza, come animatore di
divertimento musicale è presente in tutte le più grandi discoteche del
mondo. Da alcuni anni vede il problema da vicino. In prima persona. Non
come consumatore, ma come persona responsabile che ha salvato vite umane e
ha portato a casa loro ragazzi e ragazzine disfatte, a rischio di morte.
Beccandosi denunce, quasi fosse "il colpevole".
Il suo pensiero è riferito agli adulti, ai genitori, non ai ragazzi che
sono perfettamente consapevoli di quel che fanno, ma non sempre prendono
responsabilità sulle conseguenze delle loro scelte.
L’integratore.
Che cosa è l’ecstasy? Per spiegarsi, Konan usa la parola
"integratore".
Nasce all’inizio degli anni ‘60, ma si viene a conoscerla all’inizio
degli anni ‘80, come cura dimagrante, perché dava degli stimoli alla
persona obesa, facendola muovere di più e quindi invitava a smaltire i
grassi. Gli effetti negativi hanno fatto subito distogliere da
quest’uso.
Fu poi usata nella guerra del Vietnam. Arrivò quindi in Italia nelle
discoteche con lungo periodo di apertura. L’Italia ne ha fatto l’uso
più massiccio. E il consumo più pazzo!
Il gran successo è dipeso dal fatto d’essere un potente stimolante. Un
integratore. Ti permette di fare tutto ciò che vuoi, cambiando la
personalità. Chi è timido supera subito il problema. Una persona non ha
più bisogno di nient’altro per sentirsi felice.
Un ragazzo o una ragazza non inizia mai a drogarsi, perché è una moda,
anche se a volte la compagnia può aiutare a provare. Lo fa perché lo
vuole. Ha i suoi motivi.
E non è corretto affermare che l’escstasy si trova solo in discoteca.
Si trova anche davanti alle scuole, in parrocchia, in piazza... e si
consuma in casa.
Tipi di ecstasy.
- MDMA, prodotto di sintesi chimica: metilene di
ossidi-metametadina, è tagliato con acidi, anfetamina, atropina e
caffeina, che hanno un effetto più devastante, perché dura da 8 a 12
ore.
- MDA, con effetti devastanti, e può anche uccidere.
Costa solo 50.000 lire e si compra dai broker, che sono sempre minorenni e
quando vengono presi dalla polizia non possono essere perseguiti
penalmente. Sono rimandati a casa dai loro genitori, che molto spesso si
limitano a fare un rimprovero
Effetti e danni.
La persona corre rischi seri quando assume la sostanza.
L’Mdma viene assunta dai ragazzi prima di andare in discoteca, perché
l’effetto arriva dopo un’ora circa e così chi la prende arriva già
tutto bello pimpante.
I più grossi traffici vengono fatti al di fuori della discoteca, e i
genitori non si accorgono perché scambiano le pasticche per banali
aspirine.
Le pasticche possono essere di tre tipi: marroncina, come le M&M’S,
rosata e bianca. La marroncina è quella più potente.
Per sapere se la pasticca è droga, basta metterla in un po’ di
candeggina: se la candeggina si colora, è droga. Oppure prenderne un
pezzettino e metterlo sotto la lingua: è droga se si sente un forte
bruciore e poi una sensazione come l’anestesia del dentista.
Quando si assume un’ecstasy, dopo 10 minuti circa, comincia l’aumento
della temperatura corporea e anche il cuore comincia a battere e dà
tachicardia e la pressione sanguigna comincia a crescere. C’è una
pressione continua con alti e bassi, come un martello, ma i ragazzi sono
talmente presi dalla musica e dagli amici che non se ne accorgono. Provoca
quindi un vizio cardiaco.
Poi comincia una respirazione affannosa e faticosa, che può provocare
degli enfisemi polmonari.
L’effetto pieno avviene dopo circa un’ora.
La persona che assume questa droga si sente forte come un toro e può
ballare per ore ed ore senza accorgersi della stanchezza e sudando
moltissimo, tanto da perdere tutti i sali minerali nel giro di mezz’ora.
Questo fenomeno è favorito pure dalle temperature altissime che possono
formarsi in discoteca.
La personalità di una droga.
Ma non colpisce solo organi fisici. Altera profondamente la
personalità. Bisogna pensare che per smaltire l’ecstasy ci vogliono
anni. E può provocare danni irreparabili sul sistema neurovegetativo,
riproduttivo e vascolare.
La sudorazione aumenta in base anche alla temperatura del corpo, oltre i
42 gradi. Ci possono allora essere casi di meningite. Ecco perché è
molto importante bere acqua e non superalcolici. Questo consiglio lo si dà
a tutti coloro che vanno in discoteca.
L’alcol ricarica la forza devastante della droga, che raddoppia la sua
potenza.
Ci sono poi i conati di vomito, dovuti all’alcol, ma l’ecstasy toglie
l’effetto alcol e ti fa sentire perfetto. Quando però finisce il
principio attivo dell’ecstasy, resta solo l’effetto dell’alcol.
E’ per questo che succedono tanti incidenti mortali sulle strade.
Cessato l’effetto ecstasy, in quel momento sei ubriaco fradicio. Perdi
completamente tutte le forze e crolli per terra. Di colpo. Ogni percezione
è sovvertita. Se sei alla guida è una catastrofe.
In delirio.
L’ecstasy provoca inoltre nausee, vomito e allucinazioni
visive e uditive, perché sei completamente alterato.
Quelle audiovisive sono le peggiori, perché metti insieme la musica con
delle cose incredibili, con una forte forza fisica.
La cosa più grave è che provoca delirio di onnipotenza. Non si ha paura
di niente, ci si sente "super". Per questo molti ragazzi che
hanno problemi di socialità, trovano nella pasticca la soluzione a tutti
i loro problemi relazionali.
C’è un’alterazione della persona. Il cervello mette in moto una serie
di dati che non sono più quelli reali e tendono a prevalere sulla ragione
della persona. C’è gente che senza la droga non sa più divertirsi, ma
sotto l’effetto della droga recupera una parlantina favolosa. Quindi
questa gente crea ogni settimana una rincorsa a procurarsi la droga per la
settimana successiva.
I neurotrasmettitori vengono alterati e la persona diventa un malato. E’
alterato anche il sistema di informazioni al cervello. Quindi la persona
non si accorge di fare dei movimenti strani: è come un computer-robot che
va in tilt.
Tutti i tabù vengono eliminati e anche la persona più timida si sente
forte. Una persona che è sotto la droga deve essere ascoltata, perché
all’improvviso può diventare pericolosa, in quanto non si rende conto
della sua situazione.
Passaporto per l’infezione.
Il peggior pericolo oggi è l’Aids. Da evitare, ovvio. Ora
l’ecstasy toglie e distrugge tutto il sistema immunitario (e non è solo
questa sostanza a produrre tali effetti di immuno-deficienza!).
Se vuoi diventare una calamita per tutti i virus e per tutte le malattie
circolanti, consuma l’ecstasy, questo "splendido
integratore!". Anche l’ironia serve!
Ma potrebbe essere anche solo la prima e unica pasticca a essere fatale,
di fronte a qualsiasi infezione. Con l’ecstasy, il "furbo"
pensa di far fuori anche i virus.
E allora serve poco pure l’ironia. Per una sera di gloria, può formarsi
il dramma che dura per il resto della vita.
Lo spinello è pur sempre una cosa naturale, al confronto dell’ecstasy,
che è una droga chimica e crea un’istantanea dipendenza psicologica.
La testa non funziona più.
Ma ti resta la voglia di sperimentarla ancora.
L’ecstasy non è una droga leggera o ricreazionale, come si dice
sbagliando. Ci si diverte poco, quando manca la testa e a far girare il
cuore è una sostanza.
L’ecstasy è pure il primo passo per altre "curiosità" dalle
conseguenze devastanti.
L’ecstasy ha una personalità chimica brutale che si sostituisce a ogni
altra personalità.
Chi sbatte in questo scoglio, rischia di infrangere per sempre la sua
identità. |
Giovani traditi
dall'ecstasy
di Carlo Climati
md3416@mclink.it
La discoteca rappresenta una risposta a un
sano e comprensibile desiderio dei giovani: quello di riunirsi per
trascorrere qualche ora ballando, incontrando altri amici.
Questo è il punto di partenza, che accomuna tanti ragazzi. E fino a qui,
non ci sarebbe nulla di male. Ma il punto d'arrivo, a volte, è ben
diverso. Si inizia con un semplice desiderio di ballare, e si finisce con
il consumare droga o morire in automobile, sulla strada del ritorno a
casa.
Ciò significa che qualcosa non funziona. La voglia di divertimento dei
ragazzi viene tradita dai "burattinai" di turno. Ovvero: da chi
gestisce le discoteche e si arricchisce sulla pelle dei giovani, creando
ambienti pericolosi e facendo finta di non vedere ciò che accade nei
propri locali.
Nell'oscurità della notte, infatti, si nasconde un grande nemico. Un
traditore che si presenta con un volto simpatico, innocuo, amichevole. Si
chiama "ecstasy". E' la nuova droga che miete vittime in molte
discoteche, in ogni parte del mondo.
L'ecstasy è una pillola colorata, venduta in molti locali da ballo. E' il
principale strumento di autodistruzione delle nuove generazioni, sempre
associato al suono assordante e martellante della musica da discoteca.
Si ingerisce con facilità e non desta le preoccupazioni di altri tipi di
droga (come, ad esempio, il rischio di contrarre l'Aids).
Chi consuma l'ecstasy crede di assumere dei "superpoteri", come
certi personaggi dei fumetti. In realtà, l'unico vero potere ce l'ha la
droga, ed è quello di rendere lentamente schiavi.
Il prezzo che si paga, ingerendo certe pastiglie, è altissimo. L'ecstasy
produce un'eccitazione del tutto innaturale e una perdita di
consapevolezza delle reazioni del proprio corpo.
Il rischio mortale è legato al possibile colpo di calore, dovuto
all'eccessiva attività fisica e all'aumento critico della temperatura
corporea.
Il vero dramma è che i giovani non sono assolutamente consapevoli delle
terribili conseguenze di questo nuovo tipo di droga. Non a caso, l'ecstasy
viene offerta sotto forma di pastiglie che hanno un'apparenza simpatica,
accattivante, affascinante.
Alcune pillole raffigurano disegni che si ispirano ai personaggi dei
fumetti e dei cartoni animati. Ad esempio: Superman, Batman, Snoopy,
Popeye (Braccio di Ferro), Fred e Barney (i due protagonisti della serie
"Flintstones"), Mammolo, Dotto (i nani di Biancaneve) e altri.
Ci sono, poi, immagini di animali (colomba, cane, gatto, passerotto,
bulldog, rondine, toro, cavallo), o simboli grafici di marche di
automobili e sigarette. Altre volte, le pillole vengono semplicemente
definite con nomi di donna, di gruppi rock o con parole che fanno
riferimento al sesso.
Naturalmente, non tutte le discoteche sono uguali e non bisogna cadere
nell'errore di generalizzare. Ma al tempo stesso, non si devono chiudere
gli occhi di fronte alla realtà. Alcuni problemi esistono e non si
possono nascondere.
La notte sembra essersi trasformata in un enorme palcoscenico in cui,
spesso e volentieri, è di scena lo spettacolo del cattivo gusto. Lo
specchio perfetto di questa tendenza è racchiuso nei biglietti che
pubblicizzano alcune feste in discoteca.
Si tratta di cartoncini colorati, di varie dimensioni, che vengono
distribuiti gratuitamente ai ragazzi per invitarli a partecipare a un
particolare evento. Molti di questi biglietti d'invito non si limitano
soltanto a fare pubblicità a discoteche, ma raffigurano immagini con
contenuto violento e brutale. Proviamo ad osservarne alcuni.
Il più impressionante è certamente quello che ospita la foto di due
bambini, deformata al computer, con una grande scritta in lingua inglese:
"Father I wanna kill you" (Padre, io voglio ucciderti).
Altrettanto agghiacciante è il cartoncino pubblicitario in cui spicca
l'immagine di un teschio con gli occhi infuocati e i denti da vampiro.
Intorno al cranio c'è una corona di spine. Sullo sfondo, si vedono alcuni
uomini incappucciati che bruciano delle croci.
Un altro biglietto raffigura un condannato a morte sulla sedia elettrica.
Sotto, c'è una scritta beffarda: "Elettroshock for your minds"
(Elettroschock per le vostre menti).
Spesso si trovano disegni o simboli tipici del mondo del satanismo. Ad
esempio, un cartoncino raffigura un demone, con le corna, che sta per
avventarsi su una donna nuda. Un altro mostra l'immagine di un uomo
urlante che sovrasta una stella a cinque punte in un cerchio.
Si tratta di un simbolo che viene utilizzato nei riti satanici o di
stregoneria. La festa pubblicizzata, non a caso, si chiama
"Inferno".
La stessa stella compare sul petto di un bambino circondato dalle tombe di
un cimitero, in un biglietto che pubblicizza una festa di Capodanno.
Intorno ci sono delle scritte dal sapore enigmatico: "L'anno vecchio
è morto. ma quello nuovo è così malato.". E ancora: "Buon
anno nuovo e buona malattia a tutti".
Scritte di questo genere, strane e inquietanti, si possono trovare spesso
sui cartoncini d'invito di alcune discoteche. Ecco, ad esempio, che cosa
si legge su un biglietto che pubblicizza una festa intitolata "Mater
tenebrarum" (dal latino "Madre delle tenebre"): "Ella
sfida Iddio. Ella è anche la madre delle follie; l'ispiratrice dei
suicidi. Molto si affondano le radici del suo potere; ma ristretto è il
numero di coloro su cui domina. Poiché ella può avvicinare solo coloro
in cui una natura profonda è stata sconvolta da un'intima convulsione;
coloro in cui il cuore trema e il cervello vacilla sotto i colpi combinati
di tempeste interne ed esterne".
Se questi sono i biglietti d'invito, possiamo ben immaginare che cosa
troveranno i ragazzi nelle feste che vengono pubblicizzate. Sicuramente,
non un ambiente positivo.
A peggiorare la situazione, poi, sono i modelli di vita proposti da certi
cantanti, molto ascoltati dai giovani, che esaltano il culto della droga
in canzoni, concerti ed interviste. Così facendo, finiscono per
incoraggiare l'idea di una droga "simpatica", accettabile, con
cui sarebbe possibile convivere senza problemi.
Non meravigliamoci, allora, se esiste l'ecstasy in discoteca. La
non-cultura delle pillole colorate è figlia di certi "cattivi
maestri", che tradiscono i sogni e le speranze dei ragazzi.
Fortunatamente, nel mondo della musica, stanno aumentando sempre di più
le testimonianze di artisti che abbandonano la droga e diventano modelli
positivi per i giovani. Un caso significativo è quello di Roberto Bignoli,
cantautore portatore di handicap, protagonista di una storia bellissima,
raccontata nella videocassetta "Una voce per la speranza"
(Edizioni Messaggero S. Antonio di Padova - Pater TV).
Roberto ha vissuto da bambino l'esperienza della povertà e della
malattia, per passare successivamente a quella della droga e del carcere.
Ma poi è arrivata la luce. La fede ha cambiato radicalmente la sua vita,
indicandogli una strada nuova.
Oggi Roberto Bignoli è uno dei più noti e apprezzati cantautori di
ispirazione cristiana. Sposato con Paola, è papà di due bellissime
bimbe: Mariastella e Mariachiara. Nel dicembre 2001 ha ricevuto a
Washington il premio "Unity Awards", come migliore artista
cristiano internazionale.
L'infanzia di Roberto è stata drammatica. Figlio di una ragazza madre, si
è ammalato di poliomielite e ha vissuto per anni in vari istituti.
"Nella mia gioventù - racconta Roberto - provavo una profonda
sensazione di rabbia. E l'ho sfogata attraverso l'esperienza della droga,
che mi ha condotto anche in carcere. Sono stati anni difficili, in cui mi
illudevo di trovare la felicità fuggendo dal mondo. Poi, col passar del
tempo, ho capito che tutto questo era un inganno. La droga non può e non
potrà mai essere una risposta, una soluzione ai propri problemi. E' ciò
che cerco di comunicare, oggi, ai tanti giovani che cercano un'evasione
nell'ecstasy. Vorrei invitarli a usare la testa e a capire che la vita non
può essere sprecata in questo modo. Deve diventare, invece, una stupenda
occasione per fare del bene e aprirsi agli altri".
Carlo Climati
Tel. 06 88642549
http://www.carloclimati.com/
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