tratte da La didattica Breve
di Filippo Ciampolini, ed. il Mulino, 1993
È così denominato un progetto volto a produrre e diffondere unità didattiche disciplinari nella Scuola Secondaria Superiore secondo una metodologia che tende ad individuare gli aspetti essenziali di una disciplina (o di sue parti) per realizzare percorsi di apprendimento in tempi ridotti rispetto alla didattica tradizionale.
Il progetto possiede un carattere nazionale ed ha suscitato un particolare interesse in rapporto all'abolizione degli esami di riparazione e all'avvio dei corsi di recupero.
L'inserimento di materiali strutturati in rete può consentire la circolazione e la fruizione di informazioni sulle produzioni realizzate o in corso di realizzazione in tutta Italia.
La RMD è l'attività principale della DB, quella a cui è
affidato il forte guadagno di tempo nell'insegnamento e nello
studio, quella che richiede al docente un notevole impegno e
soprattutto, ancor più notevole, un cambiamento di mentalità
molto significativo rispetto alla tradizione. La RMD ha pertanto
il compito specifico di guadagnare in termini di tempo senza
nulla perdere in termini di rigore.
Trattandosi di ricerca la RMD non è inquadrabile in rigidi schemi. Tuttavia possiamo indicare dei punti nodali attraverso i quali si sviluppa la RMD:
Sulla base delle esperienze fin qui realizzate possiamo distinguere fondamentalmente quattro tipi di contrazioni temporali, non escludentesi a vicenda e talvolta contemporaneamente presenti nel medesimo corso: