LIVIO BERRUTI, atleta di stile più che di potenza |
|
Livio Berruti conobbe l’atletica nel 1955 al liceo Cavour di
Torino, rivelandosi il più veloce dell’Istituto. Iniziò a frequentare il centro sportivo della Lancia sperando di poter praticare l’amato tennis, ma i risultati ottenuti nelle gare di sprint lo convinsero ad insistere con l’ atletica. Il 2 settembre 1960, studente universitario di 21 anni, miope e timido, sbaragliò gli atleti favoriti e certamente più impostati fisicamente, ovvero gli atleti di colore provenienti dagli Stati Uniti, e vinse la medaglia d’oro nella prova dei 200 metri alle olimpiadi di Roma. Il suo stile, diciamo così, poco imitato attualmente dai big della velocità mondiale, rimane comunque un esempio da seguire per tutti coloro che si avviano allo sport(e non è mai detto che un atleta di stile non vinca ancora i 200m. in una grande manifestazione di atletica). I punti di forza della sua corsa furono la tenuta nel finale e l'assetto nei primi 100 m. in curva. Rivedendo il filmato della finale olimpica di Roma, si può notare come le sue falcate si stringano fino al limite estremo sinistro della corsia. Riuscendo a seguire questa traiettoria in curva senza sbandamenti di sorta Livio Berruti, in quella finale, guadagnò quasi un metro sugli avversari. Pur correndo leggermente meno veloce Livio Berruti, poichè nello stesso tempo degli avversari percorreva meno spazio, uscì dalla curva avvantaggiato. Usando il linguaggio di uno sport agli antipodi rispetto a quello dell'atletica leggera(automobilismo), praticamente fregò in curva gli avversari. Con la freddezza, i riflessi e la coordinazione di un felino, grazie anche a delle buone caviglie arrivò dove, da quando agli uomini di colore degli USA sono state aperte le porte dell'atletica, altri(a parte qualche eccezione come Armin Hary, il tedesco che vinse i 100m. a Roma) non sono arrivati. Ciò che i tecnici ora chiamano punto di decontrazione, ma che un tempo si chiamava massima concentrazione(per compiere solo quei gesti memorizzati negli allenamenti), Livio Berruti riusciva a raggiungere facilmente.Gli chiesero a cosa pensasse prima della partenza della finale dei 200m. di Roma. Rispose: "A nulla". Non c'è miglior esempio di massima concentrazione ovvero di decontrazione. I Giochi Olimpici di Roma gli resero : una ‘500’ dono della FIAT, 800.000 Lire dal CONI per la medaglia d’oro, 400.000 Lire per il record mondiale. Al G.S. Lancia era seguito da Antonio Milanese, in Nazionale e negli anni successivi soprattutto da Peppino Russo. Si è sempre detto che Livio Berruti abbia sempre interpretato l’atletica come momento di svago, senza la ricerca del risultato a tutti i costi. |
|
|
Ma negli anni 60 non poteva essere altrimenti. I premi, i rimborsi per gli atleti erano modesti. Allora ai campioni una multinazionale come la FIAT regalava una '500', cioè l'ultima delle vetture. Oggi, se la FIAT fosse sponsor, per esempio, delle olimpiadi di Torino, sono sicuro che regalerebbe ai vincitori e ai neoprimatisti mondiali ben altra vettura. Livio Berruti non migliorò le prestazioni di Roma, ma rimase per altri otto anni ai vertici della velocità atletica. Prima di lasciare vinse la prova dei 200m.(la sua gara, dove conta lo stile di corsa) ai campionati italiani. Si ricordi bene una cosa di lui. Vinse la medaglia d'oro alle olimpiadi a 21 anni. Mi pare che ciò sia meglio che vincerla a 28, a 30 o più anni. Curriculum Titoli italiani : 100 1957, 1958, 1959, 1960, 1961, 1962 - 200 1957, 1958, 1959, 1960, 1961, 1962, 1965, 1968 - 4 x 100 1959 Giochi Olimpici : 1/1960 200, 4/1960 4 x 100, 5/1964 200, 7/1964 4 x 100, elim. qf/1968 200, 7/1968 4 x 100 Campionati Europei : elim. sf/1958 100, elim. sf/1958 200, squalif./1958 4 x 100, elim. sf/1962 100, 5/1962 4 x 100, 7/1966 200 Performances 200 metri 20.5 (1)sf2 Roma 3-9-60 20.5 (1) Roma 3-9-60 20.5*(1) Milano 18-6-61 20.7* (1) Milano 7-6-59 20.7 (1) Varsavia 12-6-60 20.7 (1) Siena 10-7-60 20.7*(2) Milano 8-10-60 20.7*(1) Milano 19-7-61 20.7 (2) Milano 29-6-64 20.7 (2)sf2 Tokyo 17-10-64 20.7 (2) Zurigo 2-7-68 20.7 (1)Trieste 7-7-68 * = pista di 500 metri di sviluppo; sf = semifinale |