un attimo di pazienza... caricamento effetti speciali!

Auguri per una Santa Pasqua

Mi dispiace, il vostro browser non supporta Java(tm).

Dopo aver dato tutto se stesso morendo sulla Croce, Gesù ci dona anche Sua Madre        

Attraverso Giovanni: ora Maria è nostra Madre

"DIO CI HA AMATI PER PRIMO” (1 Gv. 4,19)

Gesù, proclamando a Nazaret l'apertura definitiva del Giubileo, annunciava come Dio si comporta verso l'uomo: si prende cura dell'uomo con amore gratuito, fedele, sovrabbondante, compassionevole, misericordioso. Amore capace di trasformare anche i cuori più duri e di coinvolgere anche i peccatori; anzi questi sono i privilegiati. E nella Sua vita non ha fatto altro che tradurre in parole ed opere questo amore: «In verità, in verità io vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che Egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo» (Gv 5,19).

Quindi, per comprendere e vivere la carità, occorre sempre partire da Dio che è amore; amore «riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rom 5,5). La condizione fondamentale perché le comunità e i singoli credenti stiano nella storia con il cuore di Dio, è di essere ascolto e accoglienza del suo perenne operare, raccontato e comunicato nella Parola, nell'incontro orante, nei Sacramenti.

I due ultimi secoli hanno registrato le più belle pagine della ricca storia della carità scritta dallo Spirito Santo nel cammino della nostra Chiesa. Protagonisti sono stati persone di intensa orazione e di severa ascesi, che, stando davanti dl Signore con disponibilità incondizionata, hanno permesso allo Spirito di riversare in loro l'abbondanza inesauribile della carità divina. Nella mente e nel cuore hanno assimilato lo stile di Dio, la sua tenerezza, il suo sguardo misericordioso, la sua stima e speranza per ogni persona, la sua compassione attiva e creativa per le sofferenze umane. E sono intervenute con coraggio, disinteresse, senza discriminazione, attente a incontrare non solo i1 bisogno ma anche il bisognoso. Il pane e l'amicizia, da loro regalati, suscitavano il desiderio dell'unico pane che può saziare la fame di vita e dell'unica amicizia che può portare a compimento il desiderio umano: l'Evangelo di Gesù e l'Eucaristia.

 Dalla lettera pastorale per il Giubileo di Roberto Amadei - vescovo dì Bergamo

 “CHI AMA DIO DEVE AMARE ANCHE I FRATELLI” (1 Gv. 4,21)