Il Crocifisso di San Damiano

L'inquadratura

Una moltitudine di conchiglie forma l'inquadratura dell'icona. Presso gli antichi, le conchiglie, per la loro bellezza e la loro durata, erano il simbolo della bellezza e dell'eternità del cielo. L'icona è dunque destinata a rivelare la bellezza del mistero celeste. Tuttavia, l'inquadratura non è completa: c'è un'apertura alla base, quasi a lasciare una possibile entrata. In questa zona si notano alcuni personaggi, due più chiaramente distinguibili, altri invece appena percepibili, probabilmente rovinati dalla devozione dei fedeli, che baciavano o toccavano il Crocifisso.

Chi sono questi personaggi con l'aureola? C'è chi pensa a san Rufino, patrono di Assisi, o ai santi Cosma e Damiano, titolari della Chiesa. Ma si può avanzare quest'altra ipotesi. Notiamo, anzitutto, che si trovano dentro l'inquadratura formata dalle conchiglie: sono quindi nel Regno, anche se si trovano in una posizione dalla quale non possono vedere Gesù; inoltre sono gli unici personaggi rappresentati solo con la parte superiore del corpo.

In base a queste osservazioni, tali figure potrebbero essere la rappresentazione dei cristiani pellegrini sulla terra: già segnati con il sigillo dello Spirito (cf. Ef 1,13), chiamati al suo Regno e alla sua gloria (cf. 2Ts 2,13), ma ancora in esilio, perché trattenuti nella nostra dimora terrestre (cf. 2Cor 5,1-6).

Questa interpretazione sembra confermata dal fatto che alla base dell'icona è raffigurata, a quanto pare, una pietra, una roccia, che può simboleggiare "la roccia", l'apostolo Pietro, sulla cui autorità è stata edificata, per volere di Cristo, la Chiesa (cf. Mt 16,18).

Il Cristo