È già a trent'anni Enrico imperatore

e su quel trono un dì di Ottone il Grande

è subito assalito dal rancore

che ormai lo preme da diverse bande.

 

Senz'arroganza e senza alcuna smania,

come gli insegna l'umile sapienza,

s'adopera per tutta la Germania

con un amor che è vuoto di potenza.

 

Una gran donna, che è pur bella e santa,

da sposa a fianco insiem gli fa da sponda

portando quell'idea che disincanta.

 

Amico fido di Sant'Odilone

che gli rifà i parer di Cunegonda,

alla sua morte muove ogni passione.

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