È Vescovo di Antiochia Sant'Ignazio che ardendo di premure e di dottrina seconda pur con scritti quello spazio vissuto da una chiesa pellegrina.
Tradotto a Roma intorno al centosette e condannato ad bestias da Traiano, riscrive ai suoi seguaci le ricette che serban l'unità contro il pagano.
In quelle sette lettere ai fedeli che esorta ormai con l'ultimo suo gesto c'è tutta una tensione al re dei cieli.
Ci son le esortazioni coi consigli che invitan pur le belve a fare presto e vedono carezze negli artigli. |