Commento all'articolo: "La via dei simboli"

L'architettura è un linguaggio che se usato in modo formale diventa banale, confondendosi in un mero atto costruttivo. Ma quando è arte, diventa simbolo.

Molti addetti ai lavori tendono, con delle forzature metaforiche e con pindariche analogie ad attribuire valori aggiunti ad opere architettoniche, che solo loro possono leggere. L'opera che crea questo tipo di discriminazione, non è simbolo, o almeno non è simbolo universale.

Il paragone è subito fatto: i capolavori della letteratura italiana, "Divina Commedia" o dei  "Promessi sposi" per tutta una serie di motivi storici, culturali, oltre che per i valori etico-morali, se non si contestualizzano, sono difficilmente apprezzabili. Ma se nominiamo Pinocchio, non serve neanche parlare, basta anche l'immagine di un burattino col naso lungo, per dialogare con tutto il mondo.

L'architettura moderna ha creato pochi Pinocchio, forse perché la traduzione del linguaggio del costruito rimane a volte solo per gli "addetti ai lavori" e comunque poco traducibile ad occhio profano.

Credo che uno degli scopi di un bravo architetto sia quello di crescere professionalmente attraverso opere che tendano a costruire uno di questi "Pinocchi"!

Maya Lin "Vietnam Veterans Memorial", 1981

 

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