Curiosità

 Il Daitarn III è dotato di tante armi dal giavellotto al lazo, dal ventaglio tipo specchio riflesso all'arte marziale, ma l'unica arma che distrugge i nemici è l'attacco solare. L'energia solare viene convogliata nel Daitarn da un satellite artificiale. Ma l'arma più forte del Daitarn è la scissione di attacco solare che Banjo utilizza solo nella penultima puntata. Banjo chiama il Daitarn attraverso un ciondolo e il Daitarn non appare subito, anzi alcune volte Banjo da l'impressione di preoccuparsi..... Accede al Daitarn attraverso la sua MATCHPATROL che oltra ad essere una fuoriserie, si trasforma in un vero Jet.

 Il nome del robot è un gioco di parole con l'aggettivo giapponese "daitan" (coraggioso, impavido, ardito), mentre il nome Haran Banjo, ha il significato di "[vita] molto movimentata"

Il cartone è del 1978, ma gli avvenimenti si svolgono nell’immediato futuro, probabilmente nel 1984, come da riferimento nel retro dell'originale 45 giri di Daitarn.

 Il design dei robot e dei mezzi è affidato a Kunio Ogawara, veterano degli studi Tatsunoko e alla sua prima collaborazione con la Sunrise. Per il design del Daitarn, Ogawara assecondò le richieste dello sponsor, che voleva un robot trasformabile, ma in seguitò si lamentò, per l’eccessiva complessità del robot stesso. Ogawara, si occuperà anche del design dei mobile suit di Gundam, e data la distanza ravvicinata con la quale vennero realizzate le due serie, si può notare una certa somiglianza tra le Macchine della morte dei meganoidi e i mobile armour del Principato di Zion.

 Nella seconda puntata di Trider G7, il ragazzino spocchioso e snob nemico di Watta, Keniki, arriva a scuola a bordo della sua Rolls Royce, all'interno della quale una piccola tivvù trasmette Daitarn III!