Trattato su I Puffi

Come noto la popolazione dei Puffi e' composta da circa un centinaio di esemplari... ma per una qualche strana ragione tende ad aumentare in occasione dell'inizio del cambio di stagione televisiva...
Sono una razza sedentaria considerato che per una qualche misteriosa ragione continuano a vivere da secoli nel medesimo posto senza consumarne le risorse naturali (a rigor di logica la zona nel raggio di due o tre metri dal villaggio a quest'ora dovrebbe essere desertica....)

Il grande Linneo li classificò in questo modo:

Tipo: Vertebrata 
Sottotipo: Chordata 
Classe: Mammalia 
Ordine: Puffidi 
Famiglia: Puffinae 
Genere e specie: Puffus puffans

 

Genetica della popolazione dei Puffi.

Dopo attenti studi sulle caratteristiche morfologiche dei Puffi si è potuto constatare che la variabilità individuale di queste creature è venuta crescendo col trascorrere degli anni. Le più vecchie registrazioni sui Puffi non mostrano alcuna differenza
rilevabile tra un individuo e l'altro: tutti i Puffi hanno la stessa conformazione fisica, le stesse inclinazioni e lo stesso carattere, risultando peraltro completamente interscambiali gli uni con gli altri. Da ciò si è dedotto che l'intera popolazione originale di Puffi era composta interamente di gemelli omozigoti, dal che parebbe di capire che si siano riprodotti per clonazione da parte del Grande Puffo.

Se all'inizio la popolazione dei Puffi era composta da individui identici, col passar del tempo si è potuto constatare una sempre più marcata tendenza alla differenziazione inter-puffolare. 

Il primo puffo ad acquistare un suo carattere è stato Puffo Quattrocchi, che ha manifestato una singola tendenza alla miopia. Molto probabilmente è stata proprio questa deficienza che lo ha portato ad essere particolarmente stronzo nei confronti di tutti gli altri Puffi. Quello che molti studiosi non si spiegano è il fatto che Puffo Quattrocchi porti gli occhiali: non è ancora chiaro dove abbiano acquisito le informazioni necessarie allo studio sulla miopia, considerato che è il primo e unico caso verificatosi nella loro razza. 

In seguito, e soprattutto col passaggio dalla vecchia documentazione cartacea alla più moderna registrazione televisiva, si è constatato una sempre maggiore tendenza alla differenziazione. Puffo Forzuto ha sviluppato una tendenza al lavoro fisico, Puffo Inventore ha specificatamente dimostrato una capacità di calcolo, Puffo Artista una tendenza all'astrazione creativa, e via dicendo. La domanda è: perché da una covata inizialmente omogenea si sono in seguito sviluppate tali differenze? 
La prima cosa da notare è che ogni puffo sviluppa un'abilità specifica che gli è propria e che in seguito non viene ricopiata da nessun altro puffo. Ciò consente al puffo in questione di trovare un posto all'interno della società puffolare e al contempo di non trovare nessuno che gli faccia concorrenza nell'arco della propria esistenza. Si crede che nel corredo genetico di ogni singolo puffo sia compresa la capacità di assolvere a un numero imprecisato di attività. In altre parole ogni puffo nasce potenzialmente in grado di diventare Forzuto o Inventore o Artista o chissà che altro.Cosa poi decida la specializzazione del puffo in questione non è cosa facile a capirsi, ma sembra che ciò avvenga con l'insorgere della pubertà. C'è però da considerare il fatto che non esistono due puffi con la stessa specializzazione. Se davvero la capacità di sviluppare una specifica attività è potenzialmente presente in tutti i Puffi, cosa impedisce a un dato puffo di specializzarsi allo stesso modo di un altro puffo? Per questa ragione, molti studiosi sono sempre più convinti che all'arrivo della pubertà ogni singolo puffo può scegliere coscientemente quale delle proprie tendenze potenziali sia da sviluppare e quale da reprimere, ben attenti a non imitare qualche altro puffo già specializzato (forse c'è un tabù sociale che lo impedisce). 

C'è anche da notare che i Puffi specializzati non sono così tanti: la maggior parte preferisce non entrare nella pubertà e rimanere a far parte della schiera anonima dei puffi.

Fisiologia dei Puffi.

Essendo animali omotermi (a sangue caldo) alti solo 10 centimetri, i Puffi presentano un elevatissimo rapporto tra superficie corporea e volume, cosa che impedisce al loro organismo di trattenere il calore. Se ne deduce che per ristabilire l'energia necessaria, il metabolismo dei Puffi debba essere molto efficiente e rapido. Fatti i calcoli si presume che il cuore di un puffo faccia circa cinquecento pulsazioni al minuto e che il ritmo dei respiri varî da cento a centocinquanta al minuto. 

Un tale accelerato metabolismo richiede, per essere mantenuto, una dieta fatta prevalentemente di zuccheri. Ora i Puffi abbisognano di un solo tipo di nutrimento: le puff-bacche. Non sappiamo di cosa siano composte le puff-bacche, perché ci è stato impossibile reperirne un campione, ma è presumibile che presentino appunto un'alta concentrazione di glucosio, oltre che tutte le altre sostanze necessarie a una corretta alimentazione (proteine, carboidrati, sali minerali). Naturalmente, l'apparato digerente dei Puffi deve essere piuttosto complesso, altrimenti non si spiega come facciano a digerire così rapidamente la cellulosa. È presumibile una flora intestinale formata da batteri che producano degli specifici enzimi, come la cellulasi. Ciò è confermato dalle feci dei Puffi che sono state ritrovate intorno alle loro abitazioni: piccole, nere, secche, fibrose e puzzolenti.

La colorazione bluastra dei Puffi è dovuta alla particolare composizione sanguigna dei Puffi. È infatti ovvio che i normali globuli rossi (o eritrociti) non possono trasportare ossigeno con la velocità necessarie per sostentare il metabolismo accelerato di un puffo.
Si è potuto così stabilire che il sangue dei Puffi contiene globuli blu (o cianociti), assai più efficienti nello scambio di ossigeno. Non è stato ancora possibile isolare la molecola che nei Puffi fa le voci della normale emoglobina, ma è ovvio che non è basata sul ferro, ma sul rame o sul nichel.

Riproduzione dei Puffi. 

Come abbiamo visto, si crede che l'intera popolazione puffolare si sia originata per partenogenesi da un individuo più anziano, probabilmente il Grande Puffo. Dunque si è anche ipotizzato che a intervalli regolari, forse scanditi da oscuri cicli naturali, l'intera popolazione dei Puffi si estingua, tranne un individuo (nel nostro caso il Grande Puffo) che sopravvive per dar vita alla popolazione successiva.

Il fatto che nella popolazione originaria tutti gli individui fossero maschi è appunto dovuto al fatto che sono tutti cloni del Grande Puffo. Si è visto però che nelle registrazioni più recenti sono comparsi anche degli individui di sesso femminile, quali la Puffetta. Si crede a una mutazione genetica. Per qualche motivo, in fase di scissione dalla cellula genitrice, un'errata disgiunzione dei cromosomi X e Y ha portato il nuovo zigote a possedere una 23ª coppia cromosomica di tipo XX anziché XY.
Da questo zigote si è evoluto un puffo con genotipo femminile, ma inizialmente indistinguibile dagli altri Puffi. In seguito all'inizio della pubertà, l'avvio delle funzioni ormonali ha evidenziato il fenotipo, cosicché l'individuo in questione ha rivelato appieno la sua natura femminile, si è metto la gonnellina e le scarpe col tacco ed è diventato la Puffetta.

 Tuttavia la nascita della Puffetta non è stato un incidente. È logico presumere che tra i Puffi gli individui di sesso femminile siano il 50%, ma attendano appunto la pubertà per rivelarsi. Non sappiamo quando i Puffi raggiungano la pubertà, ma si direbbe piuttosto tardi nella loro vita. Se questo è vero, vedremo, nei prossimi anni, altri Puffi "maschi" rivelarsi per femmine.

Dopo lo sviluppo delle femmine, la generazione può procedere alla riproduzione sessuata, ovvero al ben noto processo di copulazione maschio/femmina che porta all'incontro dello spermatozoo maschile con l'ovulo femminile, con conseguente gravidanza e parto viviparo. Al momento una sola femmina puffa in età fertile sembra un po' poco per un centinaio circa di Puffi maschi, anche se a onor del vero non sembra che i Puffi dimostrino molta propensione all'accoppiamento. Da ciò è stato suggerito che molti Puffi siano omosessuali, ma questo probabilmente non sarà mai possibile verificarlo. Comunque ciò non toglie che io personalmente ce li vedo bene i Puffi a fare il trenino, tesi che qualche studioso avvale pienamente, in quanto non ha mai avuto modo di vedere come finisce il rituale della Danza dei Cento Puffi.

Dato che non sono mai stati visti puffi impegnati in attività sessuale, si è dedotto che i Puffi vadano in estro solo in una stagione, e che quindi l'attività sessuale dei Puffi sia limitata a un periodo brevissimo, magari un solo giorno all'anno, per cui è sfuggito ai ricercatori. Questo periodo cade probabilmente in estate, tant'è vero che abbiamo visto comparire i due Puffolini solo con l'arrivo della seguente stagione televisiva autunnale. La madre è ovviamente la Puffetta, ma ci si è chiesti come sia stato scelto il suo Puffo Partner. Di scegliere l'individuo "più adatto alla sopravvivenza" non c'è nemmeno da parlarne: vista la scarsissima differenziazione genetica tra i Puffi è ovvio che non esiste un individuo più adatto dell'altro, con buona pace di Darwin. Dato dunque l'avanzato ordinamento della società puffolare, è probabile che venga istituito un razionale sistema aleatorio, tipo una tombola o un gioco al lotto. Un altra ipotesi è che si svolgano delle competizioni, stile circo romano, ma ciò non sembra coerente con la personalità dei Puffi. 

Si crede dunque che la propensione ad accoppiarsi sia l'individuale caratteristica di un solo Puffo, visto anche come molti puffi tendano a specializzarsi nell'una o nell'altra attività. Ma nonostante le accurate ricerche, non è stato ancora individuato il Puffo Scopatore.

Organizzazione economica e politica.

La società dei Puffi, come abbiamo visto, è preimpostata affinché ogni Puffo trovi il suo posto all'interno del ciclo produttivo. Ma se, come abbiamo visto, la specializzazione dei singoli Puffi è dovuta a cause genetiche, se ne deduce che l'intera società puffolare, soprattutto per quanto riguarda le esigenze professionali, è strutturata su una serie di istinti innati presenti nel comune patrimonio genetico di tutti i Puffi.Ciò ha portato alcuni studiosi della Scuola Sovietica ad indicare nella società puffolare la vera utopia socialista. In effetti si fa notare che tra i Puffi, a parte le specializzazioni professionali, non esiste alcuna distinzione tra borghesia e proletariato, e tantomeno una qualsivoglia forma di sfruttamento dell'uno sull'altro. I Puffi vivono in abitazioni uguali, non conoscono la proprietà privata, lavorano ciascuno per il benessere della comunità, e si possono addirittura permettere di mantenere elementi non produttivi (come il Puffo Sfaticato o il Puffo Tontolone). Inoltre lo Stato provvede al benessere di ciascuno: si veda il cibo che viene erogato dal Puffo Golosone, o i lavori di manutenzione fatti gratuitamente dal Puffo Inventore a chiunque ne ha bisogno. Non esiste denaro,anzi, l'intera società è basata su una serie di reciproche prestazioni che (e questa è la cosa più importante) sono date per scontato dalla mentalità sociale puffolare, senza neppure essere soggette a un meccanismo di scambio diretto. In altre parole, alla società dei Puffi è da applicare alla lettera la famosa frase di Marx: "A ogni puffo secondo le sue capacità, da ciascun puffo secondo i suoi 
bisogni".

Il potere è integralmente accentrato nella figura del Grande Puffo, il quale pare rappresentare il potere legislativo, esecutivo egiudiziario. Gli studiosi della Scuola Sovietica insistono sulla suo formazione culturale di tipo staliniano, considerato anche il colore del cappello, che è rosso. Al di sotto di questa figura vi sono tutti gli altri Puffi, tutti allo stesso livello, esclusi i puffolini in quanto non hanno ancora conseguito la maggiore età. I Puffi non hanno né leggi né statuto, ma agiscono tutti di concerto secondo un'invidiabile coscienza civica. E questo stato di anarchia illuminata (inutile farlo notare) corrisponde al cento per cento al futuro escatologico dei lavoratori così com'è stato visto dai grandi teorici del Socialismo.

Pare che tra i Puffi non esista una reale opposizione, a parte una fazione dissenziente rappresentata da Puffo Selvaggio, il quale però ha preferito vivere lontano dallo stress di un regime assolutista, rifugiandosi nella foresta. Nonostante non esista un opposizione, sta di fatto che, per una qualche strana ragione, Puffo Quattrocchi gli fa da portaborse. 

La lingua dei Puffi.

A prima vista la lingua dei Puffi, il cosiddetto puffese, sembrerebbe essere una normalissima lingua flessiva, come l'italiano, in quanto usa declinare i sostantivi per esprimere le nozioni di numero o genere, e coniugare i verbi per darne le coordinate temporali.
E come tutte le lingue flessive, anche il puffese ha una certa libertà nella disposizione delle parole nella frase. Caratteristica del puffese è tuttavia la mancanza di distinzione tra sostantivi e aggettivi e verbi; anzi, una stessa parola può essere usata invariabilmente in tutti e tre i ruoli. In luogo di "Il sole è sorto e la luna tramontata" un puffo può dire: "Il puffolo è sorto e la puffola tramontata", ma anche "Il sole è puffato e la luna ripuffata". In questo il puffese si avvicina alle lingue isolanti, quali il cinese, ma al contrario di queste mantiene la costruzione della frase estremamente libera. A questo punto, com'è possibile per due puffi capirsi? Se un puffo dice a un altro "ora ti puffo!" è difficile capire se voglia dirgli se intende picchiarlo o congratularsi con lui.
In realtà tutto dipende dal contesto della frase e dal tono con cui viene proferita. È questo che fa capire al secondo puffo se deve darsela a gambe oppure se può sorridere soddisfatto. In realtà la lingua dei Puffi è, ancor più del giapponese, una lingua piuttosto ambigua, del tutto imprecisa, e aperta alle interpretazioni. Offre al traduttore una sfida esaltante. Diamo qui come esempio di traduzione di poesia italiana in puffese:

Ti puffo o pio puffo 
e mite un puffamento 
di vigore e di puffo al cor m'inpuffi 
e che puffando come un puffamento 
tu guardi i puffi liberi e puffondi. 
E al puffo impuffandoti contento 
l'agil opra del puffo grave sepuffi: 
ei ti espuffa e ti puffa e tu col puffo 
giro dei puffanti occhi rispuffi.