Uomo Tigre
La prima serie dell'Uomo Tigre è uscita in Giappone nel 1969. E' arrivato in Italia nel 1982. Gli episodi sono 108.
Protagonisti buoni: Naoto Date, Ruriko e gli altri traditori, Daigo Daimon (Mister Fudo) che morirà nell’incontro con Grossa Tigre e Tigre Nera e Ken Takaoka (Diavolo Giallo). Da non dimenticare Antonio Inoki e Baba il gigante (realmente esistiti, anche se i loro incontri sono precedenti a quelli da noi visti in Italia nei campionati di Catch).
Protagonisti cattivi: Mister X, Tana delle Tigri
La storia
Naoto Date è un orfanello che cresce combattendo, addestrato nella Tana delle Tigri. Divenuto adulto e abile lottatore si ribella all'organizzazione, con a capo Mister X, per i modi cruenti e violenti con cui i ragazzi vengono addestrati ed abituati poi a combattere. Naoto però continua a combattere perché i soldi gli servono per mantenere l'orfanotrofio in cui ha vissuto per i primi anni della sua vita. In realtà Naoto sale sul Ring indossando una maschera da tigre (è esistito davvero un lottatore con tale maschera), per non farsi riconoscere dai bimbi dell'istituto d'accoglienza (tra cui c'è Kenta, instancabile tifoso dell'Uomo Tigre) e dalle persone (orfani cresciuti con lui) che lo gestiscono. I combattimenti saranno violentissimi: scene in cui vengono usati gli oggetti più svariati per sconfiggere gli avversari (sangue da tutte le parti !). Mi sembra infatti molto strano che non lo abbiano censurato. Un cartone violento, ma molto triste. Naoto vive infatti solo nella sua rabbia, infatti neanche la sua amica (e non solo) Ruriko conosce la vera identità dell'Uomo Tigre.
Il Finale della 1a serie: si vede Naoto combattere contro il Grande Tigre, “Mistero Nero”, capo di Tana delle Tigri. I bambini dell'orfanotrofio lo vedono sorpresi; infatti il suo avversario gli strappa la maschera, e Naoto diventa una furia e lo ammazza (fino a quel momento aveva combattuto nei limiti del regolamento) strozzandolo col filo del telefono e fracassandogli la cornetta in testa. Dopo scappa (forse per non essere arrestato, anche se in TigerMask l'omicidio non è mai stato punito come reato), parte con l’aereo, abbandonando il mondo della lotta: non riesce a perdonarsi la violenza usata nel suo ultimo incontro, ma ci lascia con una promessa: tornerò!
Grandi incontri di Uomo Tigre : Pitone Nero, Uomo Gorilla, Stella di Teschio & Uomo Ombra, Antonio Inoki (unica sconfitta), Mister Fudo, Fang il Rosso, Mister No, Dracula, Maschera d’Oro, Uomo Leone & Mummia Egiziana (in coppia con Grande Zebra che è Baba travestito), Joe Fortis, Star Apollo, Mister Chi, Maschera di Morte, Kamikaze, Nero V, Pantera Nera, Diavolo Giallo, Grossa Tigre & Tigre Nera (in coppia con Mister Fudo), Re delle Tigri, Maschera Universo, Dottor Jekill / Mister Hyde, Il Texano, Ragno Diabolico, Il Piranha, Lupo Solitario, Grande Tigre.
La seconda serie dell'Uomo Tigre è uscita in Giappone nel 1981. E' arrivato in Italia nel 1983. Gli episodi sono 31.
Protagonisti buoni: Tetsuo (Tommy Aku),
Protagonisti cattivi: Mister X, Tana delle Tigri
Per bocca di Tetsuo (Tommy Aku), uno degli orfanelli, si viene a sapere che, mentre Naoto stava tornando all`orfanotrofio, viene investito da una macchina per salvare una bambina; quest’ultimo, crescendo imparerà a combattere, verrà reclutato dalla risorta Tana delle Tigri, diventando l’Uomo Tigre della 2a serie. Tetsuo nasconde la sua vera identità sotto i panni di un giornalista sportivo (chissà se anche Maurizio Mosca...), con l’immancabile partner che non si accorge della doppia identità (dove l’ho già sentita questa storia ?). L’uomo Tigre 2° ha una base nascosta dentro una piramide, e come dimenticare la sua incredibile automobile? Da un bolide rosso fiammante, in casi di necessità, la macchina diventa una macchina-tigre! Le fiancate, in un modo assurdo, ruotano - come le vecchie Hot-Wheels- e diventano gialle e nere; sul cofano compare anche un minaccioso muso di tigre dipinto.
Insomma: una mezza cosa. Troppo simile al primo. Si, i disegni sono fatti meglio, ma la data della sua produzione (1981) fanno già vedere un'americanizzazione (impezzuottimento) che ormai dilaga anche negli anime. In definitiva si può guardare, ma senza prestarci troppa attenzione. E' una storia già vista.