Equazione fondamentale del calcolo sessuale

Appunto sull'equazione fondamentale del calcolo sessuale:

 òI·B=K

non vorrei scopiazzare Bohr, ma il problema è che si può solo dire che c'é una probabilità del 90% (almeno) che per una donna I*B differisca da K di non più di un certo delta definito da una standard ANSI (o meglio ANSD: associazione nazionale standardizzazione donne); l'errore è proprio radicato nel problema: ben sapete la correzione di Heisenberg sulla determinabilità dell'orbita d'azione di una donna: non ne potete conoscere contemporaneamente posizione (affettiva) e velocità nel cambiare il partner; non ultimo il motivo di Heisenberg sugli urti tra particelle: se conoscete una donna e tentate di conoscerne la posizione con tutta probabilità altererete il suo campo sentimentale S proporzionale a 1/r2, dove r è la vostra distanza da lei... e attenti che se la baciate r va a zero e il campo raggiunge un polo che potrebbe mandare a puttane ogni calcolo precedente su posizione e velocità della vostra 'particella' (la donna in questione, non quello cui pensavate, la cui posizione è ben nota e la cui velocità d'elevazione è ben calcolabile sperimentalmente).
MI E' SUCCESSO, e non scherzo, di conoscere 2-3 ragazze altamente sopra alla media sia in B che in K: l'errore dell'equazione nasce da un pregiudizio a sua volta insito nell'ignoranza delle probabilità:
-e' improbabile che sia bella; (10%)
-e' improbabile che sia intelligente; (10%)
dunque
-e' improbabilissimo che sia entrambe le cose (infatti vien fuori 1%)

l'errore sta qui: FISSATA la conoscenza di una delle due (es: è BELLA), non vi è alcuna possibilità di piegare le probabilità della seconda cosa (intelligenza) in base alla prima: è e rimane il 10%, capite?!? Solo una correzione orbitale potrebbe funzionare... ma fumo è e fumo rimane, per il teorema fondamentale del calcolo sessuale, formalizzato nel celeberrimo: 'de mulieribus, non disputandum'.

 

Un nuovo parametro

Quanto al coefficiente di troiaggine ct è una funzione nel:
-tempo; background (maschi intorno, porti frequentati), quindi ovviamente delle 3 coordinate spaziali; bellezza di lei, intelligenza di lei (ma v'e' una relazione di cui sopra che fissa un'opportuna varieta' 1-dimensionale di Â2 che le lega, sebbene sarà una striscia anziche' una curva per l'indecidibilita'...) è una funzione che tende a zero per t=0 (sua nascita), e per t-> infinito (vecchiaia)...(dilatando ovviamente il tempo verso la fine...ovvio che l'eta' di 100 anni è FINITA...ma si può dilatare con un diffeomorfismo banale, come una tangente...)
note le condizioni iniziali, si può ricondurre (a meno di costanti - intelligenza - e pseudo-costanti (bellezza) che tali possono essere considerate nel periodo dell'esperimento, cioe' 15-25 anni) la funzione troiaggine:


 troj(x,y,z,t)=0


il che e' essenzialmente riconducibile a un problema di fluido dinamica: il flusso di pene maschile attraverso una ragazza e' = alla variazione di maschi nell'unità di tempo...

 òòp×n ds = ¶M/¶t

con p=p(x,y,z,t) campo vettoriale di pene maschile, M=M(x,y,z,t) (numero naturale) maschi presenti che messa in forma differenziale applicando Stokes e Gauss diventa:

rot(p)· ÑM = ¶P/¶t

M= velocità di cambiamento uomini
il che' dimensionalmente torna, ed è essenzialmente un'equazione differenziale in pene (note che siano le sue relazioni nell'unita' di tempo, cui si può giungere calcolando la DIVERGENZA di vedute col partner attuale); o viceversa, noto che sia il background ( o meglio la condizione al contorno) di UOMINI (e relative prestazioni) si può valutare il numero di uomini cambiati al mese... per semplicita' di modello la troiaggine T puo' essere considerata proporzionale a v (velocità suddetta) T µ v ma credo che una migliore valutazione si abbia sfruttando le equazioni cardinali donde:


aT''+bT'+cT=T0


ove T0 è la troiaggine autoindotta (presente già di partenza; è una funzione, non necessariamente una costante); T' è la velocità di cui sopra (rilevabile sperimentalmente in opportuni tempi, donde le condizioni iniziali che servono a rendere univocamente determinato il problema); T'' è ovviamente l'accelerazione troica, a b e c si trovano sperimentalmente... da notare che se T tende ad un'opportuna funzione di a,b,c contenuta in ogni libro di Meccanica Razionale, si ha il fenomeno della RISONANZA: la donna in questione tenderà ad un piacere infinito (autoindotto) con lo stesso uomo, T tenderà dunque a 0 (resta con lui, dunque non è più troia) ma per ipotesi T -> infinito ==> assurdo; ma non preoccupatevi, questo assurdo si e' ottenuto perché siamo usciti dall'ipotesi di esistenza di T(t) che nel caso della risonanza cessa di essere...
Scusate ben pensanti se vi ho rotto le scatole, io ho finito... se volete posso cercare di estrapolare una bella funzione interpolante di troj(t) note che siano I,B,uomini(x,y,z,t), e altre variabili...
Un appunto si potrebbe fare al modello: ci siamo proposti una semplicità di esposizione che ha richiesto un insieme di semplificazioni di modello: più che M(x,y,z,t) (numero di maschi vicini alla donna nel tempo) si dovrebbe tener conto un'opportuno N (non più naturale e quindi si torna al continuo) cioè maschi efficaci: si ottiene come funzione di M:

N=f(M)

oppure linearizzando: N=aM ove a ha l'interessante significato di fame(t), funzione del solo tempo variabile da uomo a uomo; è dunque evidente che questa formula sta un po' stretta, presuppone la stessa fame per le varie persone il che è assurdo; dunque:

N=åaiMi

Ma da cosa dipende ai? Con buona approssimazione possiamo considerare:


ai=j w


j: fuckoltà (Ingegneria: p; Giurisprudenza: 0.8; Lettere: 0,2; Scienze Educazione: 0,03)
w: occupazione (occupato: 1; fa sesso spesso: 0,2; non lo fa da 2 anni: p)
Inutile dire che l'ultima era una legge empirica, quando invece le varie equazioni differenziali sono state ricavate con grande rigore e attenendosi in toto alla teoria. Quanto all'antico problema se la donna costituisca scienza esatta beh... della statistica si è fatta scienza esatta perché non dovrebbe diventarlo anche la donna? Solo le equazioni che la regolano sono di facile esposizione ma di difficile calcolo: questo tipo di approccio può averlo solo un computer; quanto a noi? Beh, Galileo docet... l'esperimento è irrinunciabile! E non si tratta di lasciarle cadere da un piano inclinato (come Galileo) o deviarle con specchi (Michelson-Morley) o di farle cadere da un melo (Newton): si tratta semplicemente di farle convergere dove noi vogliamo (Cauchy).

 

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