Fenomenologia del sogno lucido

 

Dal punto di vista psicologico il sogno lucido ha caratteristiche sue proprie che lo differenziano sia dallo stato di veglia che dallo stato del "sogno ordinario". Per comprendere, in una trattazione introduttiva, la specificità del sogno lucido è utile descriverne le peculiarità distinguendo le seguenti aree psicologiche:

 

Percezione

Essendo una buona riproduzione del mondo della veglia, il sogno lucido presenta tutte le modalità sensoriali proprie della veglia: modalità visiva, auditiva, gustativa, tattile, olfattiva, propriocettiva, termica e dolorifica [Green, 1968, p.74].

Per quanto riguarda la percezione visiva per lo più vengono riportate esperienze di forte chiarezza sia per quanto riguarda la precisione dei dettagli, che riguardo la vivezza dei colori. Tuttavia esistono anche descrizioni opposte: sogni lucidi privi di colore, o dominati da uno solo di essi, come è il caso del sogno color seppia del soggetto D riportato da Green [Ibidem, p.70]. La modalità visiva sembra essere il canale percettivo dominante nei resoconti dei sognatori lucidi. Inoltre la valutazione che mira a stabilire se si sta sognando o no (il porsi da parte del sognatore la domanda: "Questo è un sogno?") passa spesso attraverso l’analisi di immagini visive.

E’ possibile anche leggere, anche se questa attività sembra richiedere un grande sforzo di concentrazione [Fox, 1962, p.46]: ogni frase o, addirittura, ogni parola deve essere mantenuta nella sfera dell’attenzione con un grande sforzo di volontà fino a che il significato non sia colto.

 

Memoria

L’accessibilità ai ricordi della veglia sembra variare notevolmente tra i soggetti. E’ interessante notare come questa capacità vari molto col susseguirsi delle esperienze di un singolo individuo, aumentando progressivamente mentre viene sviluppata la possibilità di avere sogni lucidi [Green, 1968, p.90].

Il recupero delle informazioni specifiche e i dettagli riguardanti la vita recente o prossima futura dei soggetti (ad esempio gli impegni del giorno dopo) è più difficoltoso che nello stato di veglia. Eccettuato questo ambito le capacità di recupero del sognatore lucido sembrano essere altrettanto buone che nella veglia: informazioni circa le caratteristiche fisiche degli oggetti, questioni psicologiche e filosofiche o circostanze della propria vita lontane dal momento attuale sono tutte facilmente ricordate in un sogno lucido.

 

Pensiero razionale

La capacità di pensare in modo razionale ha un’unica eccezione che riguarda i ragionamenti circa la relazione tra il mondo del sogno e il mondo della veglia [Ibidem, p.91]. Sebbene il sognatore lucido sia consapevole della condizione di indipendenza tra le due realtà, a volte se ne dimentica e i suoi ragionamenti si fanno contraddittori. Myers [Myers, 1887, p.242] riporta un sogno lucido in cui si ricorda del fatto che i suoi familiari, nel mondo reale, sono assenti da casa. Il sogno si svolge nella casa stessa e il protagonista, pur essendo consapevole di star sognando e, quindi, della indipendenza tra mondo onirico e mondo reale, si stupisce di incontrare moglie e figli. Myers non vede la contraddizione tra il sapere di star sognando e l’aspettarsi che il sogno si conformi con la realtà. Green [ibidem] rileva come spesso vi sia una vera e propria resistenza psicologica a considerare il sogno come indipendente dal mondo fisico.

 

Emotività

La qualità emotiva dei sogni lucidi è molto variabile comprendendo un estremo di assenza completa di emozioni, fino all’estremo opposto dove può essere presente una intensa eccitazione ed emozioni di gioia o sorpresa, come anche emozioni estremamente penose di paura o rabbia. Il seguente è un esempio [Myers, 1887, p.241-242, traduzione mia] che presenta un alto grado di emotività: il soggetto ha un sogno ordinario che si svolge in una mattinata estiva. Il soggetto si trova sul marciapiedi fuori casa propria. C’è, però, qualcosa che non va, le pietre che formano la trama della pavimentazione durante la notte hanno subito una rotazione di novanta gradi. Il fatto è incredibile, il sognatore è incredulo, poi improvvisamente si rende conto di essere in un sogno: "Allora in un lampo ebbi la soluzione: sebbene questa meravigliosa mattinata estiva sembrasse davvero reale, io stavo sognando. Dopo aver realizzato questo fatto, il sogno mutò in un modo che sarebbe molto difficile da comunicare ad una persona che non abbia mai avuto questo tipo di esperienza. All’istante la vivezza di tutto ciò aumentò di cento volte. Mai avevo visto il mare e il cielo e gli alberi risplendere di una simile luce affascinante; anche le comuni case sembravano vive e di una bellezza mistica. Mai mi ero sentito così bene, così chiaro nel pensiero, così divinamente potente, così indicibilmente libero! La sensazione era squisita oltre ogni dire; ma durò solo pochi momenti, e mi risvegliai. Come avrei imparato più tardi, la mia capacità mentale di controllo era stata sopraffatta dalle emozioni". Come si comprende dall’esempio e come rilevano molti sognatori lucidi abituali, la capacità di controllare le proprie emozioni, ossia di mantenersi distaccati da esse ha un diretto effetto sulla possibilità di mantenersi lucidi e quindi di prolungare l’esperienza [Green, 1968, p.99].

Oltre alle emozioni di qualità positiva, di cui si è fatto nota, vi sono casi di esperienze emotive radicalmente negative, quali il panico e l’orrore. Queste incorrono specialmente in quegli individui che Green definisce "sognatori non sofisticati" ("unsophistycated dreamers"), persone a cui i sogni lucidi capitano senza averne mai sentito parlare in precedenza e, quindi, senza aver ricercato attivamente l’esperienza. Talvolta questi vengono sopraffatti da un senso opprimente di claustrofobia non riuscendo, né vedendo la possibilità, di interrompere il sogno.

 

Interazione con il mondo onirico

Il mondo sperimentato nei sogni lucidi è molto simile al mondo reale, o, meglio, al mondo come viene sperimentato durante la veglia. Sebbene il sogno lucido inizi sovente con il divenire consapevoli di una palese incongruenza, questa, una volta rilevata ed essendo avvenuto così il passaggio alla "lucidità", tende a scomparire. Le sole stranezze del mondo dei sogni lucidi sono quasi sempre le nuove abilità del sognatore come ad esempio la capacità di volare o di attraversare gli oggetti, abilità che sarebbero nel mondo reale denominate "fenomeni psicocinetici" [Ibidem, p.56], oggetto di attenzione più della parapsicologia che della psicologia. Interessante è notare come tali fenomeni si presentino in modo relativamente costante nei sogni lucidi di numerosi sognatori.

Escludendo i "fenomeni psicocinetici", dunque, il mondo del sogno lucido è in genere simile a quello reale: gli oggetti e i personaggi mantengono una loro stabilità e realtà e non si trasformano in qualcosa di diverso con la disinvoltura con cui ciò avviene nei sogni consueti [ibidem]. Non compaiono oggetti o personaggi assurdi e incongruenti con il reale: non compaiono alberi con gli occhi e parlanti né uomini con cinque braccia.

All’interno dello scenario del sogno il sognatore possiede un corpo generalmente uguale a quello reale che potrebbe essere chiamato "corpo del sogno". Neanche il corpo del sognatore, nonostante possa non assomigliare a quello reale, subisce dei cambiamenti durante il sogno, ma si mantiene per lo più stabile nel corso del sogno lucido.

Volare è una componente del sogno lucido molto spesso rilevata da coloro che ne hanno vissuto e descritto l’esperienza. A volte il poter volare rappresenta proprio il discrimine che permette di stabilire di star dormendo e di non essere svegli. Il volare, o il galleggiare nell’aria, viene sempre descritta come una esperienza assai piacevole. I sognatori possono aver bisogno di supporti da cui spiccare un balzo, ovvero immaginano di nuotare nell’aria dandosi spinte con braccia e gambe, altre volte si muovono senza trovare resistenza alcuna dirigendosi direttamente dove è loro intenzione andare. Sembra inoltre che l’abilità nel volo sia oggetto di apprendimento attraverso il ripetersi delle esperienze. "Storiche" descrizioni delle esperienze di volo sono quelle di Ouspensky [Ouspensky, 1960] e di Van Eeden [Van Eeden, 1913]. Quest’ultimo associa l’incidenza di "sogni ordinari" di volo con la probabilità di avere sogni lucidi.