Distinzioni concettuali
Occorre distinguere i sogni lucidi dai seguenti fenomeni:
Nelle OBE ("out of body experience"), esperienze fuori dal corpo, il soggetto sembra vedere il proprio organismo fisico dall’esterno proprio come se fosse il corpo di qualcun altro [Green, 1968, p. 8]. Questa esperienza non ha mai luogo durante un sogno lucido dove il soggetto pur possedendo nuove possibilità e capacità non ha l’impressione di avere un "altro corpo". Inoltre i soggetti che hanno sperimentato delle OBE, affermano che le loro esperienze abbiano avuto luogo nel mondo reale della veglia, mentre i sognatori lucidi sono convinti che le loro esperienze riguardino lo stato di sogno, qualunque opinione essi abbiano circa la relazione tra sogni e realtà.
Irwin, in un articolo che mira a riassumere le diverse ricerche che hanno studiato contemporaneamente il sogno lucido e l’OBE, conclude che vi siano sufficienti dati per sostenere una correlazione statistica tra i due fenomeni. La relazione tra i due fenomeni sarebbe statisticamente significativa, ma debole e scarsamente predittiva.
Pre-Lucid Dream. Sono così chiamati [Ibidem, p.23] quei sogni in cui il soggetto comincia a sviluppare un senso critico circa l’esperienza che sta vivendo, addirittura può arrivare a chiedersi se sta sognando, tuttavia o dimentica di rispondere a questa domanda, oppure vi risponde negativamente. Conclude, anche in seguito ad accurate prove, di non star sognando, di essere sveglio e che quanto lo circonda sia "reale". Il sogno continua nel suo modo abituale senza che il dubbio si riproponga ulteriormente.
Un tipo particolare di pre-lucid dream è il "falso risveglio" ("false awekening): si sogna di essersi risvegliati, magari nel proprio letto nella propria stanza, ma il sogno continua. Questo fenomeno, piuttosto raro, sembra aver luogo precipuamente in coloro che fanno anche sogni lucidi. Questi possono sperimentare il "falso risveglio" dopo un sogno lucido. A questo punto possono chiedersi se stanno continuando a sognare o no, ed eventualmente cercare freneticamente delle conferme aggirandosi nella propria camera da letto. Se comprenderanno di non essersi svegliati avrà luogo un altro sogno lucido, altrimenti il sogno rimarrà un pre-lucid dream.
ISP, isolated sleep paralysis, è l’esperienza in cui l’individuo addormentato diviene consapevole del proprio corpo fisico e delle relative percezioni di questo (postura supina o prona, caldo o freddo, ecc.), senza avere la capacità di muoversi o parlare. A questo fenomeno sono spesso associate allucinazioni visive o uditive ed emozioni fortemente spiacevoli di tipo claustrofobico. Le registrazioni polisonografiche [Tateuki, Myasita, Sasaki, Inugami, Fukuda, 1992] hanno rilevato una attività elettroencefalografica simile a quella del sonno REM o della veglia con un’alta presenza di onde alfa, accompagnata dalla profonda atonia muscolare tipica della fase REM.
Van Eeden [1913] chiamava "vivid dreams" quei sogni estremamente realistici, che producono una profonda impressione sul sognatore, impressione che può durare per alcune ore o addirittura giorni. Tali sogni sono sempre facilmente richiamati alla memoria e sembrano "significare qualcosa di più", veicolare un non meglio specificato "messaggio profetico". Il contenuto è assurdo, impressionante, e, afferma l’autore, spesso estremamente spiacevole o, al contrario, estremamente piacevole.
In questo scritto si definiscono "sogni ordinari" tutte le forme di attività psichica durante il sonno non denotate dalla consapevolezza di stare dormendo, a prescindere dalle diverse tipologie in cui possono essere catalogate.
Talvolta, e a torto, i "sogni ordinari" possono essere scambiati per sogni lucidi. Questo avviene quando, paradossalmente, il sognatore sogna di fare un sogno lucido pur non avendo la consapevolezza di star sognando. Durante un sogno è possibile pensare: "questo è un sogno" e integrare questo pensiero all’interno di un "sogno ordinario", senza che il sognatore divenga consapevole di essere addormentato e di vivere in un mondo onirico completamente frutto della propria vita mentale, un mondo "irreale" in quanto tutto individuale, non consensuale. In questo caso, il soggetto non controlla gli avvenimenti del sogno, e, semplicemente, non è "lucido". A questo proposito Tart afferma che avere in un sogno il pensiero: "questo è un sogno" (o qualche variante di esso) è condizione necessaria e non anche sufficiente affinché abbia luogo un sogno lucido [Tart, 1979, p.94]. Secondo l’autore l’esperienza cruciale per stabilire se si sta parlando di sogni lucidi o no consiste nello sperimentare una consapevolezza identica a quello dello stato di coscienza della veglia.