Questa pagina è redatta
per fini non
commerciali, è vietato qualsiasi sfruttamento economico dello scritto e delle immagini, che appartengono ai
rispettivi autori. Per
informazioni e per collaborare a questa pagina: scrivimi!
(Solegemello)
Da Wikipedia, l'enciclopedia
libera.
Nazim Hikmet (1902 per
l'anagrafe ma nato nel 1901 e
morto nel 1963) - nome completo:
Nâzım Hikmet Ran,
che in lingua turca,
senza
puntino sulla i di Nâzym, si pronuncia Nâzœm)
- è stato un poetaturco naturalizzato
poi polacco. Visse a
lungo in esilio all'estero in quanto membro del Partito Comunista.
Una delle più importanti figure della letteratura turca del
Novecento e uno dei
primi poeti turchi ad usare i versi liberi. Hikmet è diventato,
mentre era
ancora vivo, uno dei poeti turchi più conosciuti in Occidente e i suoi
scritti sono stati rapidamente tradotti in diverse lingue.
Ma nel suo paese natio fu condannato per marxismo e rimane
in Turchia abbastanza
controverso. Fu il solo scrittore d'importanza ad evocare i massacri armeni del 1915 e 1922. Passò circa 17
anni in prigione.<>Nato a Salonicco
(attualmente in Grecia).
Suo padre
Nazim Hikmet Bey era un funzionario e sua madre Aisha Dshalila una
pittrice.
Studiò brevemente nel liceo francese
di Galatasaray (Istanbul) e studiò anche nell'Accademia della
Marina militare
ma dovette lasciarla per ragioni di salute. Durante la guerra
d'indipendenza,
si schierò subito con Atatürk
(Mustafa Kemal) in Anatolia
e lavorò come insegnante a Bolu.
Studiò poi la sociologia nell'università di Mosca
(1921-1928) e diventò
membro del partito
comunista turco negli anni
venti.Dopo il suo ritorno in Turchia
in 1928, senza visto,
Hikmet scrisse articoli, scenari ed altri scritti. Fu condannato alla
prigione
per il suo ritorno irregolare ma amnistiato nel 1935. Nel 1938, fu condannato a 28
anni e 4 mesi di
prigione per le sue attività antinaziste e antifranchiste, ne
scontò 12, grazie
all'intervento di una commissione internazionale della quale facevano
parte,
tra gli altri, Pablo
Picasso, Paul Robeson,
Jean-Paul
Sartre.
Si sposò con Münevver
Andaç, una bravissima traduttrice in francese e polacco (suo
secondo matrimonio). A causa delle costanti pressioni fu costretto a
ritornare
a Mosca
(Russia), la moglie
e il figlio non poterono seguirlo, trascorse quindi il suo esilio in
tutta Europa, perse la
cittadinanza turca e
divenne polacco. Morì il 3 giugno1963 a causa di una crisi
cardiaca mentre
si trovava in esilio a Mosca
(Russia).
Un
ringraziamento a Laura "Nautikè" per il suggerimento...
1949 (Nazim Hikmet) Sei la mia schiavitù sei la mia libertà sei la mia carne che brucia come la nuda carne delle notti d'estate sei la mia patria tu, coi riflessi verdi dei tuoi occhi tu, alta e vittoriosa sei la mia nostalgia di saperti inaccessibile nel momento stesso in cui ti afferro
"Anima
mia, chiudi
gli occhi piano
piano e
come s’affonda nell’acqua immergiti
nel sonno nuda
e vestita di bianco il
più bello dei sogni ti
accoglierà, anima
mia, chiudi
gli occhi piano
piano abbandonati, come
nell’arco delle
mie braccia, nel tuo
sonno non
dimenticarmi chiudi
gli occhi pian piano i
tuoi occhi marroni dove
brucia una
fiamma verde Anima
mia.".
Questa pagina è redatta per fini non
commerciali, è vietato qualsiasi sfruttamento economico dello scritto e delle immagini, che appartengono ai
rispettivi autori. Per
informazioni e per collaborare a questa pagina: scrivimi!
(Solegemello)