LA VOCE DELL'INTERVALLO

 

 

 

 

 

INTERVISTA   AL                                  DIRIGENTE   SCOLASTICO

 

Perché ha deciso di intervenire?    Ho deciso di intervenire perché nelle norme che regolamentano l’assemblea vi è scritto che i contenuti dell’assemblea stessa devono poter assicurare una formazione civile e culturale dello studente. Così quando il contenuto della proposta dell’esponente dei Punkreas mi sembrava stesse prendendo una piega non divulgativo - informatica, ma promozionale, simile ad un momento pubblicitario, ho ritenuto necessario un intervento; anche perché modalità non stava rispettando i vincoli previsti.

Quale messaggio ha voluto riferire con i suoi interventi?    Nel corso dell’assemblea ho fatto due interventi. Il primo per far notare agli studenti, soprattutto ai ragazzi di prima e seconda che non hanno ancora strumenti cognitivi elaborati tali da filtrare il discorso del ragazzo dei Punkreas, come ho spiegato prima, e cioè l’assemblea stava diventando un momento promozionale, e se non si fosse rientrati nei termini previsti dal regolamento, l’avrei sciolta. Il secondo intervento voleva invece essere una provocazione nei confronti del gruppo punk e far riflettere sul fatto che la provenienza della sostanza naturale poteva essere messa sullo stesso piano di una sostanza chimica, per quanto riguarda gli effetti collaterali negativi sul funzionamento dei sistemi dell’organismo. Tale provocazione non è stata però compresa dagli studenti e dal comitato, che hanno ritenuto il mio intervento, necessario per tutelare i minori, una violazione al loro diritto di assemblea.

  Secondo lei la controparte non era sufficiente?     Assolutamente no.  Tralasciando la prima giornata di assemblea, in cui la controparte era totalmente assente, anche il secondo giorno vi era un forte disequilibrio tra le due parti. L’esponente del gruppo punk infatti aveva un carisma e un potere deduttivo incredibili, tale da affascinare con le sue battute e la sua presenza scenica il pubblico. Nonostante questa asimmetria non ho sciolto l’assemblea perché ho notato che si era creato un clima in un certo senso molto caldo ed eccitato, e in caso di un mio intervento per interrompere il dibattito avrebbe potuto causare degli inconvenienti di altro tipo. E di questa tensione se ne sono accorti anche i ragazzi del comitato che si stavano facendo scappare la situazione dalle mani.

  Ha avuto dei riscontri anche da parte dei genitori?   La mattina dopo la prima assemblea alcuni genitori sono venuti a riferirmi della mancanza di una controparte nel dibattito, ma si sono comunque dimostrati molto comprensivi nei miei confronti; io ho riconosciuto la mia responsabilità nel fatto di aver concesso molta fiducia al comitato, ho riconosciuto le loro capacità nel fare una proposta e gestire un progetto fino in fondo, fiducia che ridarò solo a determinate condizioni.

  Come pensa di muoversi per le prossime assemblee?  Innanzitutto ho intenzione di offrire la possibilità a tutti i ragazzi del liceo di sentire anche l’opinione dell’altro punto di vista del dibattito, attraverso gruppi di lavoro di un’ora ciascuno a cui parteciperanno cento ragazzi per volta, quindi della durata complessiva di due giorni. Per le prossime assemblee i ragazzi del comitato stanno già progettando delle proposte, delle quali io mi informerò in ogni piccolo particolare. Si potrà andare in assemblea con una mediazione tra le loro e le mie idee. Inoltre intendo conoscere personalmente gli esperti che verranno contattati per partecipare all’assemblea, per non correre il rischio di rimanere nuovamente senza controparte.

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