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BAFF Busto Arsizio Film Festival
Rassegna
concorso
Made in Italy: Nuovi scenari del cinema
italiano
«La bellezza contro la cupidigia, la bellezza contro la rassegnazione, la
bellezza contro la paura»: così dice il Peppino Impastato di I
cento passi, girato da Marco Tullio Giordana nel 2000.
Questo potrebbe ben essere il “programma” del cinema italiano di questi
anni: la bellezza soprattutto, la bellezza prima di tutto. Il che significa:
nessun contenuto vale davvero, se per esprimerlo si negano le ragioni stesse del
cinema.
E certo belli sono Respiro, Angela,
Due amici, L’uomo in più
e gli altri che abbiamo scelto a rappresentare le nostre speranze rinnovate
negli autori italiani. Belli significa girati con professionalità, con
professionalità recitati e scritti e montati.
E significa ancora girati, recitati, scritti e montati per esprimere davvero
qualcosa: un sentimento, una visione del mondo, una speranza o anche
un’indignazione.
La bellezza, dunque: le bellezza al di là della cupidigia, della rassegnazione,
della paura.
Roberto Escobar
Giuria
Giuliano Montaldo, regista
Stelvio Cipriani, compositore
Franco Di Giacomo, direttore della fotografia
Osvaldo Desideri, scenografo
Adriano Tagliavia, montatore
Retrospettiva
Omaggio a Luciano
Emmer
Premio Fondazione Bandera per l'arte (primo premio assoluto) - Euro
5.000 - all'opera giudicata di maggior valore artistico.
Premio Bianchi - Euro 3.500 - alla
sceneggiatura giudicata maggiormente innovativa.
Premio Di Meglio - Euro 3.500 - alla
migliore sceneggiatura con forte caratterizzazione di genere.
Premio Faciba - Migliore opera prima
(premio onorifico) - attestato di riconoscimento.
Menzioni speciali (premi onorifici) -
attestati di riconoscimento.
Giuria
Carlo Lizzani, regista (presidente)
Italo Moscati, sceneggiatore
Suso Cecchi D'Amico, sceneggiatrice
Furio Scarpelli, sceneggiatore
Giuseppe Piccioni, regista
Daniele Pettinari, regista
Giuseppe Pinori, direttore artistico
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Parallela all'idea di creare un festival cinematografico a Busto Arsizio è
stata quella di istituire un concorso di sceneggiatura, con lo scopo di
valorizzare questo aspetto del processo creativo e, per quanto possibile, di
mettere in contatto autori di talento con il mondo produttivo.
Motivazione principale del premio è la convinzione che, per quanto un film sia
un mezzo di comunicazione visivo, è la sceneggiatura che modella la trama,
definisce i collegamenti tra le sequenze e delinea il contesto dell'azione,
senza contare che è l'efficacia dei dialoghi a conferire vita e credibilità ai
personaggi. Da tutto ciò deriva l'importanza dello stile della scrittura, che
sempre più spesso sembra essere uno degli elementi che differenziano i film di
cassetta dai film d'autore.
... La sceneggiatura è il bozzolo e il film la farfalla. (...) Lo sceneggiatore
non è uno scrittore, è un cineasta e, come tale, non deve rincorrere le
parole, bensì le immagini. Deve scrivere con gli occhi.
(Suso
Cecchi D'Amico)
... La sceneggiatura è un lavoro bellissimo
perché, all'inizio, stai con gli amici e sei completamente libero: i film
possibili sono mille, è un momento di potenzialità aperte, di intelligenze che
si scontrano, di azzardo totale. Poi la libertà diminuisce: tra i mille film
possibili scopri piano piano l'unico che davvero vale la pena di fare, e cominci
a togliere, a togliere...
(Enzo
Monteleone)
... Da qualche tempo il cinema italiano è
tornato a raccontare storie. Per molti anni, troppo a lungo, si era dedicato
quasi esclusivamente a balbettare in varia forma autobiografie, a tentare
esangui esperimenti formali di sconcertante debolezza, a mettere in scena le
chiacchierate fatte in famiglia e con lo psicanalista. (...) Da un po' si
respira invece aria nuova. Si è riscoperta la necessità del racconto. Si è di
nuovo capito che le nostre storie debbono nascere dalla nostra realtà, da
questo paese, dall'oggi. (...) Si è compreso anche - ed era tempo - che saper
narrare non è impresa che si improvvisi. Che ha bisogno di talento, perizia,
costanza, fatica.
(Franco Bernini)
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