I dintorni di Cortona __(prima parte)
- Cod. M83-14
- Disegno a china
- di L.Fiorenzoni
- 11/09/82
- Collezione
- privata
LE CELLE
- Ci si arriva, prendendo la strada normale, che gira intorno alle mura di Cortona e che porta anche a S Margherita. A metà strada, sulla sinistra, il segnale di direzione che indica Le Celle.
- Il primo nucleo fu fondato nel 1211 da S. Francesco d'Assisi, del quale esiste tuttora la cella.
- S'ingrandì nei secoli successivi per via di varie aggiunte che costituirono un complesso assai pittoresco e inserito nel paesaggio. Il convento appare quasi aggrappato al finco del monte S: Egidio, salla ripa di un profondo torrente e lo sovrasta un ampio e riposante bosco di sempreverdi. Oltre a S. Francesco vi soggiornarono frate Elia Coppi, S.Bonaventura e S. Antonio da Padova. Oggi é residenza dei frati cappuccini.
SANTA MARIA NUOVA
- E' facile notarla, uscendo da Porta Colonia, fatti pochi passi sulla destra Chiesa a pianta quadrata, sormontata da cupola, con deciso movimento ascensionale, riscontrabile soprattutto nell'interno che si presenta particolarmente equilibrato ed armonico.
- Cod. M90-15
- Disegno a china
- di L.Fiorenzoni
- 01/10/82
38x42 cm
- Opera
- disponibile
- Iniziata nel 1550 su progetto del cortonese G. Battista Infregliati, detto il Cristofanello, morto nel 1554, la costruzione proseguì anche con interventi di Giorgio Vasari e si compì nel 1600.
- Il ricco altare maggiore è del cortonese Mariotto Radi (1563-1624).
- Sull'altare a destra, un "Annunciazione" di Jacopo Chimenti (sec. XVI-XVII); a destra dell'ingresso una "Natività della Vergine" di Alessandro Allori (sec. XVI); il quadro a sinistra con S. Carlo Borromeo di Baccio Ciarpi che fu tra i maestri di Pietro Berrettini. Le vetrate dipinte sono dell'ultimo Cinquecento.
- SANTA MARIA DELLE GRAZIE AL CALCINAIO
- Venne costruita tra il 1485 e il 1513 dietro iniziativa della Corporazione dei Calzolari, che sul luogo dove essa sorge possedevano un "calcinaio", cioé una vasca nella quale s'immergevano in latte di calce, le pelli per la concia. Da questa particolare circostanza derivò la sua denominazione. Il tempio, per la sua purezza delle strutture, é considerato fra i prodotti più insigni del Rinascimento.
- Ne fu ideato il progetto dal senese Francesco di Giorgio Martini (1439-1502) su invito di Luca Signorelli.
- Cod. M83-15
- Disegno a china
- di L.Fiorenzoni
- 11/09/82
- Collezione
- privata
- La pianta é a croce latina dal cui punto d'intersezione emerge la mole nervosa e possente della cupola ottagonale. Compattezza e senso lirico dello spazio contrassegnano le membrature all'esterno e all'interno; quest'ultimo del tutto scevro da insistenze ornamentali, colpisce per il perfetto equilibrio di spartizione delle superfici dove sul bianco della calce e il grigio della pietra si effonde la luce dagli immensi rosoni e dalle snelle finestre rettangolari.L'altare maggiore contenente un antica immagine della Madonna, fu scolpito dal cortonese Bernardino Covatti nel 1519. Le vetrate dipinte sono di Guglielmo de Marcillat (1467-1519) e scuola. Dei quadri, alcuni sono di scuola signorelliana e quello a destra dell'altare maggiore, di Alessandro Allori (sec. XVI).
- Cod.
- M90-16
- Acquerello
- di L.Fiorenzoni
- 21/06/89
33x43 cm
- Opera
- disponibile
- Cod. M90-17
- Disegno a china
- di L. Fiorenzoni
- 12/06/89
- 25x32 cm
- Opera disponibile