Un Mito che risorge: La nuova Biblioteca di Alessandria D'Egitto

Il 23 aprile 2002, giornata mondiale del libro, riapre in Egitto, dopo 2000 anni, la leggendaria Biblioteca di Alessandria. La nuova Bibliotheca Alexandrina, sorge nello stesso punto del lungomare sul Mediteraneo, di fronte alle rovine del Faro di Alessandria (una delle sette meraviglie del mondo) dove avrebbe dovuto essere situata quella antica, e utilizza il nome latino a fianco di quello arabo.

La Bibliotheca Alexandrina era il più vivace centro di cultura di tutto il mondo conosciuto in epoca graco-romana: fu fondata da Tolomeo II d'Egitto, nel III secolo a.C., per raccogliere tutti i libri esistenti, e vi studiarono, tra gli altri, scienziati come Euclide e Archimede. Distrutta da un incendio, probabilmente ad opera dei legionari di Giulio Cesare nel 48 a.C., la biblioteca risorge in questi giorni sul lungomare alessandrino secondo il profetto firmato dallo studio norvegese Snohetta.

L'edificio, che ha richiesto sete anni di lavori, ha la forma di un cilindro inclinato di 160 metri di diametro e 35 di altezza, e vuole rappresentare il sole della conoscenza che sorge dal mare. All'interno si sviluppa su 11 piani, di cui 4 sotterranei, e ospita la più grande sala di lettura del mondo, disseminata di alte colonne, e capace di accogliere oltre 2.000 persone. L'illuminazione è stata studiata perché il sole non arrivi mai sui tavoli direttamente, creando un'atmosfera di luce diffusa, attraverso i pannelli trasparenti sul tetto.

Sul muro esterno  in granito grigio di Assuan, circondato  per metà da un laghetto dove crescono piante di papiro, sono incisi geroglifici, ideogrammi e alfabeti di ogni parte del mondo,per simboleggiare l'universalità della cultura. E a quanto pare non si tratta solo di un'idea astratta: dei 250 milioni di euro spesi per la costruzione, quasi la metà sono frutto di donazioni provenienti da governi, istituzioni e privati cittadini di tutto il mondo, in particolare dei Paesi arabi. Tra i contributi italiani, va segnalato il laboratorio per il restauro dei manoscritti antichi, di cui la rinata biblioteca possiede circa 10.000 esemplari, alcuni estremamente rari. Tra le altre attività ospitate nello stesso complesso architettonico della biblioteca, trovano posto anche un museo della scienza e una scuola di informatica, oltre a sale per mostre e congressi, mentre a fianco si distingue la sagoma sferica del planetario. 

Però tra gli aspetti della nuova biblioteca alessandrina che possono suscitare perplessità sono proprio i libri. Sugli otto milioni previsti quelli realmente disponibili sono per ora meno di mezzo milione e c'è chi teme che la scelta dei testi debba sottostare al filtro della censura, altri sostengono invece che la biblioteca opera in piena indipendenza e continuerà a scegliere i libri solo in base al loro valore culturale. Secondo il sito ufficiale www.bibalex.org, lo scopo di fondo è quello di raccogliere la sfida del sapere elettronico, non solo per aprire una finestra che metta in comunicazione l'Egitto con il resto del mondo, ma anche per promuovere il dialogo tra le diverse culture, invece dello scontro tra le civiltà, proprio come faceva la biblioteca di Alessandria, coi suoi 500.000 rotoli di papiro, all'epoca dei Tolomei e  di Cleopatra.

 

Servizio trovato su Sorrisi e Canzoni TV nr.17/2002