Durante la costruzione del canale di Suez, si scoprì che Mar Rosso e Mediterraneo erano già stati collegati dagli Egizi di 4 mila anni fa.

Il tatuaggio più antico è stato trovato su una mummia egiziana del 2200 circa a.C..

La quinta Crociata; tra il 1219 e il 1221, vide i suoi eserciti combattere i mussulmani del Delta del Nilo, dove conquistarono Damietta ma subirono una disfatta a El-Mansura.

La settima Crociata, guidata dal re di Francia Luigi IX, non si diresse in Terra Santa, ma in Egitto, dove l'esercito venne sconfitto e il re preso prigioniero.

Nell'antico Egitto, per l'igiene del corpo, si faceva uso di oli e unguenti.

Notizie trovate su Focus Extra nr.3, estate 2000.


Furono gli antichi Egizi, come dimostrano alcune iscrizioni rinvenute nelle tombe dei faraoni, a realizzare corde per molti aspetti simili alle nostre, lavorando e intrecciando fibre di papiro intorno a un bastone.

Proprio lungo il Nilo, fra l'altro, si svilupparono anche le prime importanti applicazioni meccaniche delle funi, che con ogni probabilità furono determinanti nella fabbricazione delle piramidi.

Nell'antico Egitto, i nodi, erano simbolo di vita.

La Pedologia, cioè la scienza che studia i suoli per migliorare le coltivazioni umane, è nata nell'Antico Egitto (5.000 a.C.), dalla distinzione tra terre nere (più fertili) e terre rosse (meno fertili).

Notizie trovate su Focus nr.109, novembre 2001.


Gli Antichi Egizi allevavano i Levrieri già nel 6.000 a.C.

Nel corso di alcuni scavi, in Egitto sono stati ritrovati giocattoli risalenti a circa 5.000 anni fa: già i bambini di allora, da quelle parti, giocavano con palle, modellini di barche, animali di pezza o legno, fionde e trottole. Numerosissime sono le bambole, talvolta fornite di membra snodabili, inoltre ci sono pupazzi a forma di leone, i quali spalancano le fauci, e piccoli nani che, per azione di una manovella, danzano su una piattaforma.

Notizie trovate sulla Settimana Enigmistica nr. 3653, 30 Marzo 2002.


La prima rappresentazione di un salame risale  al 1166 a.C. ed è quella ritrovata a Tebe nella tomba del faraone egiziano Ramsete III.

Nell'Egitto del 3.000 a.C. si hanno i primi esempi di scrittura geroglifica che, pur utilizzando segni che s'ispiravano a immagini comuni (un falco, una mano, un occhio...) introducevano il concetto di ideogramma: il disegno, cioè, poteva indicare sia l'oggetto concreto sia un concetto a esso collegabile. La figura di un piede, per esempio, poteva indicare il piede, ma anche il verbo camminare.

I geroglifici egiziani introdussero un nuovo concetto, che risultò fondamentale per lo sviluppo della scrittura: quello del principio acrofonico, per cui a un geroglifico venne attribuito il valore del suono iniziale della parola rappresentata. Come se il disegno di una casa finisse per indicare il suono "C".

Il linguista americano Leonard Bloomfield (1887-1949), per spiegare come un simbolo possa perdere il significato dell'immagine rappresentata, usava l'esempio del geroglifico della scacchiera (che si pronunciava mn). A poco a poco, lo stesso geroglifico venne utilizzato per indicare anche il verbo omonimo "mn" (che significava rimanere), mentre il segno ripetuto due volte indicava il verbo "mnmn" (muovere). Il passaggio dalla scrittura per immagini al sistema attuale, nel quale i simboli indicano soltanto i suoni, è avvenuto grazie al principio del rebus, cioè l'idea di unire due immagini (che rappresentano due parole) per indicarne una terza nata dall'unione delle due parole: se il disegno di una corona corrisponde al suono "re" e il disegno delle onde alla parola "mare", perché non usare i due simboli affiancati per scrivere la parola "remare"? In tal modo, a poco a poco, il principio fonetico prese il sopravvento su quello puramente pittografico. E portò infine a una drastica limitazione del numero dei segni da utilizzare per comunicare. Il passo successivo, ovviamente, fu l'invenzione dell'alfabeto, che comparve nella penisola del Sinai intorno al 1.800 a.C. e diede finalmente all'uomo la possibilità di mettere per iscritto qualsiasi parola, senza bisogno di conoscere il simbolo corrispondente.

Notizie trovate su Focus nr.108, ottobre 2001.


Nel XIV secolo a.C., in Egitto, ci fu il tentativo del faraone Amenofi IV (Ekhnaton) di innalzare al rango supremo il dio Aton, il disco solare. Ma è assai dubbio che il faraone volesse effettivamente sopprimere il culto di tutte le altre divinità. E' sicuro, invece, che il popolo restò fedele alla tradizione e che la riforma ebbe in realtà motivazioni politiche.

A parte la Bibbia non esistono fonti sulla vita di Mosè. Secondo Jan Asmann, egittologo ad Heidelberg, il latore dei 10 Comandamenti potrebbe avere raccolto il tentativo "monoteista" di Ekhnaton, represso dai sacerdoti egizi. Più che un uomo, quindi, Mosè rappresenterebbe un movimento religioso sortoin Egitto, osteggiato dal potere e poi emigrato alla ricerca di una propria terra.

Secondo alcuni storici la classica rappresentazione della Madonna col Bambino Gesù deriverebbe dalla tradizione di rappresentare la Dea Iside con in braccio il figlioletto Horus.

Tra gli Egizi, solo chi non faceva del male agli animali poteva sperare nella vita eterna.

Nel II millennio a.C., come raccontano alcuni testi Egizi, si fece strada una concezione dell'aldilà senza ritorno, dove una sorta di giudice celeste metteva sui piatti della bilancia le azioni negative e positive compiute dal defunto sulla Terra. E per chi fosse giudicato non meritevole, si aprivano le porte degli inferi, un mondo raccapricciante del tutto simile all'inferno della Divina Commedia.

Al regno dei morti si arrivava con la barca solare, Osiride presiedeva 42 giudici che pesavano il cuore dei defunti. Se era leggero, per mancanza di colpe, potevano raggiungere i loro cari in un tranquillo aldilà.

Notizie trovate su Focus Extra N.5, primavera 2001.


Nell'antico Egitto veniva prodotta una birra piuttosto leggera, chiamata haq, che era fabbricata con l'orzo rosso del Nilo. Se ne consumava però anche una più alcoolica, molto dolce e aromatica, la quale poteva raggiungere i 12 gradi.

Notizia trovata ne La Settimana Enigmistica N.3657 del 27/04/2002.